Charles Darwin: l’origine della specie

Charles Darwin: l'origine della specie

Charles Darwin è stato uno scienziato che si è servito del metodo sperimentale: quando viaggiava non si limitava a osservare ma prendeva i reperti li analizzava, li studiava, li confrontava e poi formulava una teoria.

Nasce in Inghilterra, compie numerosi viaggi di cui il più importante alle Isole Galapagos, un arcipelago molto esteso — esso presenta degli isolotti che hanno delle condizioni climatiche differenti — e analizza le diverse specie che si trovano su questi isolotti. Possedeva un diario su cui appuntava tutte le osservazioni. Al suo ritorno scrive L’origine della specie considerato un capolavoro della scienza.

L’origine della specie

Con quest’opera, non con ipotesi ma con osservazioni reali, Charles Darwin arriva per la prima volta in maniera sistematica a sganciare l’uomo dalla sua radice religiosa.
Lo scienziato afferma che l’uomo non è figlio di Dio, non è stato creato a sua immagine e somiglianza: l’uomo è il frutto di una catena evolutiva che ha portato la trasformazione della specie fino ad arrivare a lui, dunque è un anello di una catena che nasce da altri animali.

Durante il periodo in cui viveva Darwin, secondo alcuni scienziati, le specie che si trovano sulla terra sono sempre state immutate e alla fine si sono estinte. Courrier, ad esempio, sosteneva la tesi del “catastrofismo” secondo cui le specie si sono estinte per le catastrofi.
Charles Darwin formula un’altra ipotesi: le specie non si sono estinte, ma si sono evolute, per cui alcune di quelle che abbiamo adesso sono diverse dal passato semplicemente perché hanno subito delle mutazioni, anche a causa di cambiamenti climatici (alcune hanno sviluppato delle piccole variazioni).

Charles Darwin aveva notato alcuni particolari uccelli presenti sulle isole Galapagos che avevano le stesse caratteristiche, lo stesso piumaggio, le stesse dimensioni, però aveva notato delle differenze nel becco diverso, alcuni largo e doppio e altri più sottile. Lo scienziato afferma che non è stato Dio a creare una variazione di queste specie, quindi arriva alla conclusione che questi uccelli inizialmente facevano parte della stessa specie ma sulla base di prodotti alimentari che si trovavano su un’isola piuttosto che su un’altra questi animali hanno sviluppato un cambiamento. Siccome su alcune isole c’era una condizione climatica più rigida, gli uccelli erano costretti a cibarsi mediante semi che erano presenti nelle piante quindi avevano bisogno di scavarli. Su altre isole la vegetazione era più rigorosa e quindi potevano cibarsi indipendentemente dai tessuti delle piante.

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Dal punto dal punto di vista scientifico Charles Darwin fa una distinzione di specie “adatte” e “non adatte”: quelle non adatte si sono estinte; quelle adatte si sono evolute. Quindi per la legge di Darwin le specie più forti, quelle destinate a vincere, sono quelle che si adattano, le altre sono destinate a morire.

Possiamo dire che Charles Darwin non parla per grandi verità metafisiche e neanche sotto ispirazioni delle grandi religioni, ma si basa su ciò che vede.

Fonte immagine: Pixabay

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