Cos’è la capoeira, la danza per la libertà

Cos'è la capoeira, la danza per la libertà

Amore e Capoeira”, così cantava Giusy Ferreri nella sua hit estate 2018 e così tutti noi, affascinati dal ritmo latino della canzone, ma cos’è questa fantomatica capoeira? La capoeira è un’espressione culturale e folcloristica brasiliana, fatta di arti marziali, lotta, danza e musica, una forma di lotta di liberazione importata in Brasile dagli schiavi africani circa quattro secoli fa. La danza è diventata ormai un simbolo del Brasile, in particolar modo dello stato di Bahia nel nord del paese: se giriamo tra le vie e le piazze di Salvador de Bahia, capitale dello stato, è impossibile non imbattersi in lottatori di capoeira. In questo articolo analizzeremo cos’è la capoeira, in cosa consiste, ma soprattutto la sua origine.

Cos’è la capoeira e come nasce

L’origine della capoeira va ricercata nel passato coloniale del Brasile quando, intorno al 1600, gli schiavi africani Bantù venivano deportati dai colonizzatori portoghesi nel nuovo mondo, in particolare nello stato a nord di Bahia. Questi schiavi africani, principalmente originari dell’Angola e del Congo, venivano impiegati come mano d’opera schiavista nelle piantagioni di canna da zucchero, e alla fine della giornata lavorativa si riunivano per ricordare il loro passato e le loro tradizioni. Nel nuovo mondo infatti gli schiavi portarono con sé i propri rituali, tradizioni, le proprie danze come la cosiddetta “danza della zebra”, ma anche la musica e in particolare uno strumento che oggi giorno è uno degli strumenti più iconici della cultura brasiliana, il “Berimbau”.

Tra i vari rituali che gli schiavi africani si erano portati dietro, c’è anche la capoeira. Cos’è la capoeira? È il frutto dello schiavismo, ma per i brasiliani è anche il simbolo della lotta alla libertà e alla liberazione dalla schiavitù. Si tratta infatti di una particolare forma di autodifesa e di lotta mascherata sotto forma di rituale e mimica: in questo modo, essi riuscivano a difendersi dai coloni europei e a fuggire nelle foreste dell’interno del Brasile, costruendo in esse dei villaggi detti “Quilombos“, in cui ricominciare a vivere secondo le loro abitudini e liberi da persecuzioni disumane.

«Se non ci fosse stata la schiavitù, non sarebbe mai esistita la “Capoeira», quest’affermazione ci fa comprendere perfettamente cos’è la capoeira e qual è il suo fine. Agli schiavi africani era proibito praticare qualsiasi forma di combattimento diretto o qualsiasi altra attività che poteva sembrare pericolosa per i coloni, e allora, per difendersi dalle ingiustizie dei coloni, gli schiavi praticavano questa forma di lotta mascherandola sotto forma di rituale, di danza acrobatica, con movimenti lenti e un ritmo pacato, accompagnati da strumenti tribali, canti e ritornelli nella loro lingue originale africana, indecifrabile per i portoghesi.

Oltre a capire cos’è la capoeira, vediamo come essa è suddivisa al suo interno. La capoeira è divisa in diversi stili: la capoeira Primitiva, la capoeira Angola, la capoeira Regional, Estilizada e la Contemporanea, anche se ad oggi la mescolanza delle tecniche e degli stili non permette una reale classificazione netta. I vari stili di capoeira hanno però elemento comune, ovvero la musica. Il ritmo del berimbau, lo strumento simbolo della capoeira, scandisce ogni fase del gioco nella roda, ossia il cerchio di persone che si forma attorno ai capoeiristi che stanno danzando.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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