Il Brasile presenta un folklore molto ricco: per via della sua storia, ha saputo creare un connubio unico tra la cultura indigena locale, quella degli schiavi provenienti dall’Africa e quella degli colonizzatori europei. Il risultato è un universo di creature fantastiche, spesso legate al mondo naturale, che svolgono ruoli di protettori, burloni o moniti morali. In quest’articolo vi presentiamo 5 tra le più affascinanti.
Indice dei contenuti
Creatura | Origine culturale prevalente e funzione |
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Saci-Pererê | Origine: Sincretismo Indigeno (Guaraní) e Africano (Yoruba). Funzione: Trickster/burlone, spirito caotico della natura. |
Boitatá | Origine: Indigena (Tupi-Guaraní). Funzione: Protettore delle foreste contro gli incendiari. |
Iara | Origine: Indigena (Tupi) con influenze Europee (sirene). Funzione: Guardiana delle acque, personificazione del pericolo e della seduzione. |
Curupira | Origine: Indigena (Tupi-Guaraní). Funzione: Protettore della fauna contro i cacciatori. |
Mula sem cabeça | Origine: Europea (Iberica). Funzione: Monito morale contro le relazioni proibite. |
1. Saci-Pererê
Una delle figure più note, il Saci-Pererê è un folletto dispettoso con una gamba sola, un berretto rosso magico e una pipa. Di origine sincretica tra miti indigeni e africani, è un trickster che si diverte a creare mulinelli di vento, a far bruciare il cibo e a fare nodi nelle criniere dei cavalli. Nonostante i suoi scherzi, non è puramente malvagio. La leggenda vuole che chi riesca a rubargli il berretto possa esaudire un desiderio. Vive 77 anni e alla sua morte si trasforma in un fungo velenoso.
2. Boitatá
Il Boitatá è un gigantesco serpente di fuoco che protegge le foreste e i campi da chi appicca incendi. Di origine indigena Tupi-Guaraní, si dice che i suoi occhi luminosi possano accecare o far impazzire chi lo fissa. Come documentato nei primi scritti del gesuita José de Anchieta nel XVI secolo, la leggenda del Boitatá serviva probabilmente a spiegare il fenomeno dei fuochi fatui, le fiamme generate dalla combustione di gas nelle paludi.
3. Iara (o Uiara)
Iara, la “signora delle acque” in lingua Tupi, è una sirena che abita nel Rio delle Amazzoni. La leggenda racconta di una guerriera indigena invidiata dai fratelli, che tentarono di ucciderla. Dopo averli uccisi per autodifesa, fu gettata nel fiume dal padre, ma i pesci la salvarono trasformandola in una sirena. Da allora, Iara ammalia i pescatori con il suo canto per trascinarli sul fondo del fiume. La figura, sebbene di radice indigena, è stata fortemente influenzata dai miti europei sulle sirene.
4. Curupira
Il Curupira è una delle più antiche figure protettrici della foresta amazzonica. È un nano con i capelli rossi come il fuoco e i piedi girati al contrario, che usa per confondere i cacciatori e i boscaioli malintenzionati, lasciando impronte che li guidano nella direzione sbagliata. Può creare illusioni e lanciare fischi acuti per far perdere l’orientamento. Essendo un protettore ecologico, punisce solo chi caccia per avidità e non per necessità. Si dice ami ricevere in offerta cachaça e tabacco.
5. Mula sem cabeça
La Mula sem cabeça (mula senza testa) è una creatura terrificante con fiamme al posto della testa. La leggenda, di origine iberica e importata dai colonizzatori, funge da monito morale: si narra che sia la maledizione che colpisce ogni donna che ha una relazione con un sacerdote. Ogni settimana, dal giovedì notte al venerdì mattina, la donna si trasforma in questa creatura che galoppa travolgendo tutto ciò che incontra. La maledizione può essere spezzata solo se qualcuno le versa addosso una goccia di sangue.
Fonte immagine in evidenza: Freepik. Saci-pererê
Fonte immagine nel testo: Freepik. Curupira
Articolo aggiornato il: 12/09/2025