Crimini internazionali: i 4 da conoscere

Crimini internazionali: quando sorge la responsabilità individuale?

A partire dall’istituzione del Tribunale di Norimberga e di Tokyo tra il 1945 e il 1956, nella comunità internazionale si è diffusa l’idea dell’esistenza dei crimini internazionali, che comportano gravi violazioni dei diritti umani e per essi sono punibili anche i singoli individui (oltre lo Stato per i quali eventualmente hanno agito). Inoltre, laddove l’individuo responsabile sia un organo statale, viene privato dell’immunità alla funzione e può essere punito anche chi non compie materialmente l’atto ma ne agevola la riuscita o lo ordina.

Vediamo quali sono i crimini internazionali che comportano la responsabilità individuale anziché solo statale

1. Crimini di guerra

I crimini di guerra sono quei crimini internazionali definiti come violazione delle leggi o degli usi di guerra, ad esempio omicidio, maltrattamento o deportazione al lavoro forzato della popolazione civile, uccisione di ostaggi o distruzione indiscriminata di città. Mentre in passato i crimini di guerra riguardavano solitamente conflitti tra Stati, oggi si ritiene che questi possono essere commessi anche in un conflitto interno o non internazionale. Essi possono essere commessi sia da militari che da civili, sia contro i militari che contro civili e la responsabilità individuale vale anche per atto omissivo, per esempio se il comandate dell’esercito non provvede alla cessazione del comportamento illecito. 

Mentre lo Stato risponde per qualsiasi violazione delle norme del diritto internazionale umanitario che lo vincolano, l’individuo autore di crimini di guerra risponde personalmente soltanto quando la violazione presenta una particolare gravità. Le Convenzioni di Ginevra del 1949 qualificano come violazione grave gli atti compiuti contro persone protette (militari malati e feriti, i naufraghi, i prigionieri di guerra, i civili) ma anche una serie di atti compiuti nel campo di battaglia, come l’attacco a località indifese, monumenti storici, opere d’arte o luoghi di culto. 

2. Crimini contro l’umanità

I crimini internazionali contro l’umanità riguardano una serie di atti come omicidio, sterminio, riduzione in schiavitù, deportazione, persecuzione, tortura e altri atti inumani commessi contro qualsiasi popolazione civili. Per popolazione civile si intende un insieme di persone di qualsiasi nazionalità, compresi i connazionali del responsabile. Oltre che diretto alla popolazione civile, occorre che l’attacco sia esteso e sistematico: per esteso si intende un elevato numero di vittime e per sistematico, la commissione del crimine come parte di un piano attribuibile ad un’organizzazione autorevole, come può essere lo Stato o un gruppo armato insurrezionale. 

3. Genocidio 

Il genocidio non era espressamente menzionato tra i crimini internazionali, ma successivamente fu definito come il rifiuto del diritto all’esistenza di interi gruppi umani per motivi razziali, religiosi, politici o per qualsiasi altro motivo ed è stato definito come un crimine autonomo, diverso dai crimini contro l’umanità. 

La Convenzione di New York del 1948 per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio (ratificata da 152 Stati) definisce i due elementi costitutivi del genocidio: oggettivo (actus reus) e soggettivo (mens rea).

L’elemento oggettivo può consistere in uno dei seguenti cinque tipi di atto: 

  • L’uccisione di membri del gruppo;
  • Lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
  • La sottoposizione deliberata del gruppo a condizioni di vita atte a provocare la sua distruzione;
  • Le misure miranti a impedire le nascite all’interno del gruppo;
  • Il trasferimento forzato di neonati da un gruppo ad un altro.

L’elemento soggettivo sussiste con l’intenzione di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, ma è spesso difficile dimostrarne la sussistenza. Inoltre, sono punibili di genocidio anche le forme cosiddette incoative di crimini, ovvero la cospirazione intesa a commetterlo, l’istigazione a commetterlo, il tentativo e la complicità.

4. Crimini contro la pace

La categoria più controversa dei crimini internazionali è quella dei crimini contro la pace, in pratica l’aggressione, intesa come progettazione, scatenamento o conduzione di una guerra di aggressione, ma anche la partecipazione a un piano per commettere uno qualsiasi di tali atti. Per aggressione si intende l’uso della forza armata contro la sovranità, l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di un altro Stato, come l’invasione, il bombardamento, il blocco di porti, eccetera. L’aggressione come crimine internazionale deve essere tenuta del tutto distinta dall’aggressione intesa come illecito internazionale compiuto dallo Stato, per il quale appunto è lo Stato in quanto tale a rispondere sul piano internazionale e non i singoli individui coinvolti.

I crimini internazionali sono destinatari di una serie di norme di diritto internazionale ad esempio:

  • Universalità della giurisdizione, cioè che il criminale può essere giudicato dalla corte di qualsiasi Stato, anche se è preferibile solitamente che lo Stato giudicante abbia dei legami con il colpevole (per esempio che sia lo Stato di nazionalità del reo o della vittima);
  • Irrilevanza dell’immunità giurisdizionale: se l’individuo è un organo dello Stato e gode quindi di immunità per gli atti svolti facendo le sue veci, quest’immunità smette di valere e rende punibili gli atti intesi come crimini internazionali;
  • Irrilevanza dell’illiceità della cattura, cioè che il criminale è punibile anche se la sua cattura non avviene secondo le norme di diritto internazionale;
  • Esimente dell’ordine superiore: si sottrae l’esecutore alla sua responsabilità penale se: l‘esecutore ha l’obbligo giuridico di obbedire all’ordine; l’esecutore non sia consapevole che l’ordine illegittimo; l’ordine non sia manifestamente illegittimo (l’ordine è però manifestamente illegittimo quando si tratta di genocidio o di commettere crimini contro l’umanità).

Fonte dell’immagine in evidenza: Brgfx su Freepik

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