Dinastia dei Romanov: le 9 grandi personalità dell’impero russo

I Romanov: la storia da Michele I a Nicola II

I Romanov sono la seconda dinastia imperiale russa, partendo dal primo zar Michele I a Nicola II, ascesa al trono dopo l’estinzione del ramo imperiale della dinastia Rjurikidi alla fine del XVI secolo.

Il capostipite della vecchia stirpe moscovita dei Romanov e dei Šeremetev, sarebbe emigrato dalla Lituania a metà circa del secolo XIV. I suoi discendenti si chiamarono Koškin, Zachar′in, Jur′ev ed infine Romanov. Solo durante il XVI secolo si affermò il cognome Romanov. Nel 1547 lo zar Ivan IV sposò Anastasia Romanova. I Romanov regnarono fino al 1917.

Vediamo insieme gli zar e le zarine della dinastia dei Romanov che hanno apportato notevoli cambiamenti in Russia.

1. Michele I Romanov

Fu il primo zar della dinastia dei Romanov e regnò dal 1613 al 1645. La sua salita al potere concluse la grave crisi della suprema autorità nello stato moscovita. Era figlio del boiaro Fëdor Nikitic Romanov, il quale per un’ingiunzione era diventato monaco e aveva assunto il nome di Filarete.

A seguito della liberazione della Russia dai polacchi Michele I fu nominato zar, scelto proprio perché figlio del patriarca della Chiesa Ortodossa Russa, Filarete Romanov. Nel 1626 si sposò per la seconda volta con Evdokija Luk’janovna Strešnëva, dalla quale ebbe numerosi eredi. Morì il 13 luglio 1645 per un’ascite.

 2. Alessio I Romanov

Secondo discendente dei Romanov, Alessio I Romanov, figlio di Michele I, salì al trono giovanissimo sotto la guida del boiaro Boris Morozov. Morozov portò avanti una politica estera per mantenere delle condizioni di pace con i paesi confinanti. Uno dei momenti più importanti del suo regno fu la sollevazione dei cosacchi nel 1667, guidata da Stenka Razin, che causò un’importante crisi politica e militare. Alessio I morì nel 1676 e fu succeduto da suo figlio, il futuro zar Pietro il Grande.

3. Pietro il Grande

Terzo in linea di successione nella dinastia dei Romanov è Pietro I, il quale salì al trono nel 1862, conscio dell’arretratezza della Russia. Fece numerosi viaggi all’estero sotto falso nome per conoscere e studiare diverse discipline che cercò di importare in Russia.

Fu lo zar illuminato e ricordato per la sua opera di occidentalizzazione della Russia. Non avendo eredi, una legge del 1722 concesse a Pietro il privilegio di scegliere il suo successore ed egli scelse la moglie Caterina.

4. Anna Ivanovna

Anna Ivanovna fu una zarina russa che regnò dal 1730 al 1740. Nipote di Pietro il Grande, Anna I divenne zarina dopo la morte prematura di suo nipote Pietro II. La corruzione e la brutalità segnò il suo regno, in quanto la nobiltà cercò di approfittare della sua debolezza per consolidare il proprio potere.

Una delle sue prime decisioni fu quella di istituire una Guardia Imperiale, un’unità di élite formata da giovani nobili leali alla zarina. Quest’unità le permise di consolidare il proprio potere e di mantenere la nobiltà sotto controllo.

5. Caterina la Grande

Caterina la Grande, una delle più importanti zarine della dinastia dei Romanov,  salì al trono nel 1762 e governò fino al 1796. Durante il suo regno, Caterina la Grande cercò di modernizzare la Russia, promuovendo la cultura e le arti, riformando l’amministrazione pubblica, l’esercito e la giustizia. Tra le sue riforme più importanti vi fu l’introduzione dell’istruzione pubblica gratuita, la creazione di una nuova Costituzione, la promozione dell’economia e dell’agricoltura e la costruzione di nuove città.

6. Paolo I Romanov

Paolo I Romanov governò in Russia dal 1796 al 1801. Uomo complesso e contraddittorio, era noto per il suo amore per la disciplina militare. Cambiò il nome dell’esercito russo in Guardia Imperiale, promuovendo il militarismo come valore supremo.

Tuttavia, il suo regno fu anche caratterizzato da una serie di riforme, tra cui la creazione di un nuovo Codice civile e penale, l’introduzione di un nuovo sistema di tassazione e la costruzione di nuove strade e ponti. In una congiura organizzata dai suoi stessi ufficiali dell’esercito venne assassinato nel 1801.

7. Nicola I Romanov

Nicola I Romanov salì al trono nel 1825 e governò fino al 1855. Durante il suo regno, come i suoi predecessori della dinastia dei Romanov, Nicola I cercò di mantenere il potere assoluto del monarca, mentre promuoveva la modernizzazione e l’espansione dell’impero.

Il regno di Nicola I fu caratterizzato da una forte repressione politica e da una crescente insoddisfazione tra la popolazione. Una delle prime azioni di Nicola I fu quella di reprimere la Rivolta dei Decabristi, un’insurrezione di ufficiali dell’esercito russo che chiedevano riforme politiche e sociali. Nicola I cercò di modernizzare l’economia russa, sviluppando l’industria tessile e ferroviaria, e promuovendo l’agricoltura.

8. Alessandro II Romanov

Alessandro II Romanov, detto lo zar liberatore, regnò dal 1855 al 1881. Una delle sue prime riforme fu l’abolizione della servitù della gleba nel 1861, che era stata la forma di schiavitù dei contadini russi per secoli. Sebbene la riforma non fosse perfetta, rappresentò comunque un importante passo avanti per i diritti dei contadini. Nel 1881 un gruppo di anarchici assassinarono lo zar a seguito di un attentato.

9. Nicola II Romanov

Nicola II Romanov fu l’ultimo zar della Russia e regnò dal 1894 al 1917. Durante il suo regno, la Russia subì importanti cambiamenti politici, sociali ed economici, tra cui la partecipazione alla Prima guerra mondiale e la Rivoluzione del 1917, che portò alla fine della monarchia. Nel 1917, le manifestazioni e le rivolte culminarono nella Rivoluzione di febbraio, durante la quale il governo zarista fu rovesciato.

Nicola II abdicò in favore del fratello minore, il granduca Michele, che tuttavia rifiutò di salire al trono. Gli insorti bolscevichi imprigionarono Nicola II e la sua famiglia, i quali trascorsero quasi un anno in diverse località della Siberia. Nel 1918 furono giustiziati dal governo bolscevico a Ekaterinburg. Nel 2000, la Chiesa ortodossa russa lo canonizzò come santo martire, insieme alla sua famiglia e ai loro servitori, in quanto vittime della persecuzione religiosa e politica dei bolscevichi.

Fonte immagine: Wikipedia

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