Dipinti di Antonello da Messina: i 4 più importanti

Dipinti di Antonello da Messina: i 4 più importanti

Antonello da Messina è uno dei più importanti artisti del Rinascimento italiano, ma soprattutto del Meridione. Formatosi a Napoli, ci ha lasciato opere di fondamentale importanza artistica. Scopriamo i 5 dipinti di Antonello da Messina più importanti.

Cenni biografici

Non sappiamo molto sulla vita di Antonello da Messina, tuttavia, quello che è certo è che questo immenso pittore ha dato un enorme contributo al Rinascimento italiano. Più in particolare, è stato il più grande artista proveniente dal Meridione italiano, che è riuscito a far avvicinare Nord e Sud della Penisola attraverso l’arte.
Dopo aver lasciato la Sicilia, sua terra natale, Antonello da Messina si spostò a Napoli presso la bottega di Colantonio dove riuscì ad entrare in contatto con correnti artistiche attente al dettaglio come la pittura provenzale e quella fiamminga insieme al rigore dell’arte di Piero della Francesca. Secondo gli scritti di Giorgio Vasari, dopo un incontro con l’arte di Jan van Eyck appartenente alle collezioni di Alfonso d’Aragona, Antonello da Messina cominciò ad avvicinarsi alla tecnica della pittura ad olio.

Vediamo quali sono i 5 dipinti di Antonello da Messina più importanti:

1.Annunciata di Palermo (1475)

Dipinti di Antonello da Messina: i 4 più importanti
Fonte: Wikipedia

Conservato presso la Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo, l’Annunciata è uno dei più noti dipinti di Antonello da Messina. Il soggetto dell’opera è la Vergine Maria, una giovanissima donna dal volto gentile e puro e dagli occhi neri, che lancia il proprio sguardo nel vuoto verso un punto indefinito. Il dipinto ci lascia intendere che Maria avesse già ricevuto la notizia, chiaramente da parte dell’Arcangelo Gabriele che le svela il suo destino. La presenza dello Spirito Santo, identificato nel vento, è testimoniata dal libro posizionato sul leggio le cui pagine si muovono al vento. La Vergine ha sul capo un velo bluastro che prontamente chiude, come un gesto di pudore. Nonostante la rapidità dell’azione, Antonello da Messina la rappresenta in modo composto, sempre elegante, grazie ad un severo ordine geometrico.
Quest’opera è molto interessante, anche perché l’Arcangelo non è visibile nella scena come in molti altri dipinti, ma lo si può immaginare al posto stesso dell’osservatore, mettendo lo spettatore in diretto contatto con il quadro.

2. Salvator Mundi (1465-1475)

Fonte: Wikipedia

Il Salvator Mundi è una delle opere più conosciute tra i dipinti di Antonello da Messina ed è conservata presso la National Gallery a Londra. Il soggetto del Salvator Mundi è un modello iconografico religioso che raffigura Gesù Cristo in quanto Salvatore del mondo. Nelle rappresentazioni, Cristo benedice l’osservatore con un gesto della mano e tiene nell’altra mano un globo che rappresenta l’Universo.
In quest’opera, Antonello da Messina dipinge Cristo Salvatore come immerso in uno spazio indefinito, su uno sfondo scuro secondo le visioni fiamminghe. Riprendendo sempre le tecniche dell’arte fiamminga abbiamo anche l’impiego di pittura ad olio e la posizione dell’icona a mezzobusto. Antonello da Messina, tuttavia, inserisce nel dipinto anche elementi di arte tipicamente italiana, come la particolare scollatura dell’abito che rompe la rigidità della veste rossa; delle novità confrontabili alle ricerche di Andrea Mantegna o Piero della Francesca.

3. Madonna Salting (1460-1469)

Fonte: Wikipedia

Una delle opere più belle tra i tanti dipinti di Antonello da Messina, la Madonna Salting prende il suo nome dal collezionista che, alla morte dell’artista, la donò alla National Gallery di Londra dov’è conservata tutt’oggi.

Inizialmente si credeva che l’opera fosse stata realizzata da un allievo di Antonello da Messina, tuttavia, oggi si ritiene che essa sia una delle opere più belle della fase giovanile del primo Antonello. Questo è testimoniato anche dalla disorganicità stilistica con cui sono realizzati i soggetti: la Vergine e la sua veste al centro sono realizzate con una qualità molto alta, al contrario del Bambino e degli angeli.
L’opera ci mostra la Madonna a mezzo busto con Gesù in braccio nel momento della sua incoronazione a Regina del Cielo. Il Bambino ha tra le sue mani una melagrana come simbolo della regalità della Vergine e simbolo di fertilità. Gli angeli reggicorona nei due lati, invece, sono modelli iconografici appartenenti all’arte fiamminga, disposti simmetricamente per incoronare la Vergine.

4. San Girolamo nello studio (1474-1475)

Fonte: Wikipedia

Anch’esso conservato alla National Gallery di Londra, San Girolamo nello studio, è uno dei più bei dipinti di Antonello da Messina. L’opera fu realizzata dall’artista per dimostrare ai suoi futuri committenti la sua immensa abilità di pittore. All’interno del dipinto, raffigurante il Santo studioso Girolamo, figurano elementi classici e dettagli fiamminghi. Difatti, inizialmente l’opera era attribuita o ad Antonello o a Jan van Eyck oppure a Hans Memling. Il soggetto è rappresentato in uno spazio interno immenso ed elaborato; un ambiente che quasi ricorda una chiesa gotica con le tre bifore in alto e uno spazio esterno, come espediente compositivo presente nell’arte fiamminga.
La nostra attenzione è attirata dal Santo, intento alla lettura di un grande volume, probabilmente un testo religioso, il tutto illuminato da una luce unitaria proveniente dalle bifore e dal porticato rinascimentale esterno. Il metodo artistico fiammingo è testimoniato soprattutto dalla forte presenza di dettagli, come il leone sulla destra, il gatto sulla sinistra e i volatili sul davanzale.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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A proposito di Ottavia Piccolo

Sono una studentessa dell'Università L'Orientale di Napoli. Appassionata di lingue straniere, amo soprattutto conoscere nuove culture, osservare e... scrivere! Fondo la mia vita sull'arte: la musica e la fotografia in cima alla lista!

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