Nella società dell’Ottocento non tutti erano uguali davanti alla legge. Oltre gli individui con maggior probabilità di successo, la società ottocentesca era composta da famiglie che seguivano le tradizioni dell’epoca, orientando gli uomini e le donne in futuri diversi.
Le asimmetrie di genere
In questo periodo notiamo come sia tutto diverso in base ai due sessi: anche il sistema dell’educazione è totalmente diverso; i ragazzi dovevano studiare per imparare una professione e farsi una posizione, le ragazze invece studiavano a casa seguendo dei curricula che non erano finalizzati ad alcuna attività lavorativa.
Acconciature e vestiario
Nei secoli precedenti abiti e acconciature maschili e femminili erano molto simili tra loro: in questo periodo notiamo anche una forte distinzione nel modo di vestirsi: gli abiti per gli uomini erano molto pratici e i capelli corti, mentre per le donne dell’Ottocento gli abiti erano poco pratici e ingombranti e le acconciature estremamente complesse.
Interni domestici
Nell’Ottocento la costruzione di una nuova abitazione era necessaria a soddisfare l’aspirazione e l’ideale romantico della famiglia felice. Le case delle famiglie agiate iniziano ad essere dotate di salotti in cui avvengono gli incontri familiari più importanti, come ad esempio la celebrazione del Natale, con lo scambio di doni, l’albero illuminato dalle candele, le ghirlande che addobbano finestre e pareti, e l’invenzione di Santa Claus per i bambini. Tutto questo può rappresentare un’ineguaglianza per gli uomini ma anche per le donne. Le donne dell’Ottocento che facevano parte di famiglie contadine o operaie erano spinte fuori di casa alla ricerca di lavoro per necessità economiche; venivano quindi assunte a lavorare nei campi (famiglie contadine) oppure a lavorare in fabbriche tessili o nelle manifatture dei tabacchi. Non bisogna pensare però che questa sia emancipazione femminile siccome spesso il lavoro femminile era retribuito meno di quello maschile. Le signore di buona famiglia invece restavano a casa a studiare lingue straniere, imparavano a suonare uno strumento musicale, si dedicavano al ricamo o al disegno, dirigevano i lavori di casa e si occupavano dei figli.
Il campo della sessualità
Le donne dell’Ottocento, a contrario degli uomini, non potevano lasciarsi andare al desiderio sessuale in quanto era una cosa destinata solo al genere maschile. Il sesso per le donne dell’Ottocento veniva considerato oltraggioso proprio a causa del ruolo che avevano al tempo. Le donne dell’Ottocento dovevano badare alla casa e prendersi cura del marito e dei figli, per cui avrebbero dovuto concentrarsi solo su quello altrimenti avrebbe potuto commettere l’atto dell’adulterio.
Donne controcorrente
In un contesto così misogino, però ci sono state anche delle donne dell’Ottocento che hanno deciso di muoversi controcorrente alzando la loro voce per farsi sentire con i movimenti di suffragismo e con lettere indirizzate ai Governi. Molte donne scriveranno anche molti libri usando l’anonimato oppure con uno pseudonimo maschile per evitare censure.
Mary Wollstonecraft
Nata a Londra nel 1759, è una delle donne dell’Ottocento che ha segnato il movimento femminista grazie alla pubblicazione del suo saggio Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina affiancato al suo testo Rivendicazione dei diritti della donna in cui difende i diritti della donna e afferma di come le differenze tra i due sessi viene inculcata, creando questo divario sociale.
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