I caratteri cinesi (汉字, hanzi), noti anche come sinogrammi, rappresentano uno dei sistemi di scrittura più antichi e affascinanti del mondo. Utilizzati non solo in Cina, ma anche in Giappone (dove sono chiamati kanji), Corea (hanja) e in passato in Vietnam (chữ Hán), i caratteri cinesi non sono semplici lettere, ma veri e propri simboli, ognuno con un significato e una storia. Ma come si scrivono questi caratteri? Quanti sono? E come si impara a leggerli e a scriverli? Scopriamolo insieme.
Cosa sono i caratteri cinesi? Una scrittura millenaria
Dai pittogrammi agli ideogrammi: l’evoluzione della scrittura cinese
La scrittura cinese ha una storia millenaria, che risale a oltre 3000 anni fa. Le prime forme di scrittura cinese erano costituite da pittogrammi, ovvero disegni stilizzati che rappresentavano oggetti concreti (come il sole, la luna, un albero, un animale).
Con il tempo, questi pittogrammi si sono evoluti in ideogrammi, simboli che rappresentano idee o concetti astratti. Ad esempio dalle ossa oracolari.
Caratteri cinesi: non solo ideogrammi
Oggi, la maggior parte dei caratteri cinesi non sono né pittogrammi né ideogrammi, ma composti fonetici, ovvero caratteri formati da due parti: una parte che indica il significato (il radicale) e una parte che indica la pronuncia (la componente fonetica).
Come si scrivono i caratteri cinesi: tratti, ordine e direzione
I tratti fondamentali: la base della scrittura cinese
I caratteri cinesi sono composti da tratti, ovvero linee tracciate con il pennello (o con la penna) senza interruzioni.
Esistono otto tratti fondamentali, a cui si aggiungono diverse varianti, per un totale di alcune decine di tratti diversi.
L’ordine dei tratti: una regola da seguire
Ogni carattere cinese deve essere scritto seguendo un preciso ordine dei tratti. Questo ordine non è casuale, ma segue regole precise, che permettono di scrivere i caratteri in modo corretto, fluido ed efficiente.
La direzione dei tratti: da sinistra a destra, dall’alto in basso
Anche la direzione dei tratti è importante: in generale, i tratti vengono scritti da sinistra a destra e dall’alto in basso.
L’estetica dei caratteri cinesi: calligrafia e armonia
La scrittura dei caratteri cinesi non è solo un modo per comunicare, ma anche una forma d’arte, chiamata calligrafia.
La calligrafia cinese attribuisce grande importanza all’estetica dei caratteri, alla loro armonia, al loro equilibrio e alla loro espressività.
Scrivere correttamente un carattere non significa solo rispettare l’ordine e la direzione dei tratti, ma anche conferire al carattere un aspetto gradevole e armonioso, come avviene nella nostra grafia corsiva.
Quanti sono i caratteri cinesi? Un numero sorprendente
Esistono decine di migliaia di caratteri cinesi (si stima che superino i 50.000), ma per leggere un giornale o un libro in cinese moderno ne bastano circa 3.000-4.000.
Un cinese colto ne conosce in genere tra i 5.000 e gli 8.000.
Il carattere cinese più semplice è il numero 1 (一, yī), che si scrive con un unico tratto orizzontale.
Il carattere cinese più complesso, invece, può avere anche più di 60 tratti.
Imparare a scrivere i caratteri cinesi: un percorso lungo e affascinante
Imparare a leggere e a scrivere i caratteri cinesi è un’impresa che richiede tempo, impegno e pazienza.
Ai bambini cinesi, a scuola, viene insegnato a tracciare i tratti fondamentali e a memorizzare i caratteri più semplici, per poi passare gradualmente a quelli più complessi.
Ma anche per un adulto, imparare i caratteri cinesi può essere un’esperienza affascinante e gratificante, che permette di avvicinarsi alla cultura e alla storia millenaria della Cina.
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