Cinema a scuola, una realtà possibile

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Cinema a scuola: il linguaggio cinematografico e audiovisivo come strumento di educazione e formazione

Non bisogna andare di molto indietro negli anni per pensare alla scuola come a un dedalo di aule in cui  i docenti, “armati” di gesso e ardesia, veicolavano conoscenze e contenuti in un flusso unidirezionale. Certo, le voci fuori dal coro sono sempre esistite e con un po’ di fortuna ci si poteva ritrovare in classe un novello professor Keating, capace di infiammare animi e di scardinare certezze e conformismo.

Non bisogna andare di molto indietro negli anni per cogliere il cambiamento della scuola che, fortunatamente, ha portato in quel dedalo di aule tanti professor Keating e ha reso quel flusso unidirezionale di informazioni un meraviglioso scambio. 

Sempre più spesso si sente parlare di soft skills, lifelong learning, prestiti linguistici che sintetizzano quanto oggi accade, o almeno si cerca di far accadere, tra i banchi di scuola: imparare a stare nel mondo, apprendere competenze spendibili in ogni dove e in ogni quando. 

E così può succedere che un liceo si trasformi in un set cinematografico. È quanto è accaduto all’Istituto Superiore “Gentileschi” di Napoli che da anni promuove l’utilizzo del cinema a scuola come strumento didattico per introdurre tematiche di rilevanza culturale e sociale. In collaborazione con la Insolita Film, casa di produzione cinematografica romana, docenti e alunni hanno portato avanti, con passione e dedizione, il progetto “Creare un corto per vedere lungo: didattica del cinema e pensiero critico”.

Un progetto finalizzato a suscitare interesse verso il mondo dell’audiovisivo, ma soprattutto finalizzato a stimolare creatività, senso critico e capacità di interazione tra gli studenti, che sono diventati protagonisti attivi nella realizzazione di un cortometraggio. Un percorso faticoso, ma molto avvincente, in cui, grazie anche alla presenza di professionisti esterni, sono state esplorate da un punto di vista sia teorico che pratico le fasi necessarie alla creazione di un prodotto filmico. Preziosa occasione di riflessione e di confronto, in cui la possibilità di fare cinema a scuola e veicolare messaggi di alto valore etico-sociale attraverso il linguaggio cinematografico è diventata realtà.

Un percorso che ha portato alla realizzazione del corto “A te cosa piace?”, proiettato in anteprima, presso il CineTeatro La Perla di Agnano: una riflessione sugli effetti della tecnologia sulla società e sulle nuove generazioni in primis, accolta tra gli applausi e l’entusiasmo della platea studentesca.

Un esempio concreto di come dalla sinergia tra la scuola e realtà esterne possano nascere fiori bellissimi. Un terreno fertile in cui è bello sperimentare, in cui è sempre più necessario coltivare.

Immagine di copertina: archivio personale

 

 

A proposito di Rossella Capuano

Amante della lettura, scrittura e di tutto ciò che ha a che fare con le parole, è laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico. Insegna materie letterarie. Nel tempo libero si diletta assecondando le sue passioni: fotografia, musica, cinema, teatro, viaggio. Con la valigia sempre pronta, si definisce “un occhio attento” con cui osserva criticamente la realtà che la circonda.

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