Obiettivo Napoli: una realtà di salvezza

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Il centro Obiettivo Napoli

Una delle strutture della Proodos, cooperativa sociale impegnata sul territorio nella città metropolitana di Napoli, in cui collaborano i ragazzi di servizio civile è Obiettivo Napoli. Il centro, nel quartiere di Pendino, si occupa di promuovere attività per contenere la dispersione scolastica, incentivando lo studio attraverso progetti ludici/educativi di interesse. La struttura da pochi anni, con l’appoggio delle istituzioni, accoglie affidati in fine pena, impegnati in lavori socialmente utili. In un ambiente non semplice (quella delle Case Nuove/Pendino è una realtà di periferia non sotto ai riflettori come altre, ma che vive i rigurgiti di una metropoli che spesso dimentica) l’associazionismo e l’aiuto diventano strumenti per dialogare con la comunità, individuare i problemi e pensare soluzioni.

Un’oasi tra i palazzi

Proprio all’interno di un contesto ibrido, un po’ anarchico, a volte ostile e di nicchia, i volontari di Obiettivo Napoli vivono l’esperienza dell’aiuto e della partecipazione attiva, entrano a contatto con l’insofferenza di alcune vite, imparano la gratitudine per alcuni interventi, riflettono l’importanza del protagonismo positivo, apprendono il senso di responsabilità dell’azione pensata e a volte risolutiva.

“È imparare com’è la vita, avere a che fare con ragazzi che a undici anni ti dicono di non voler fare più scuola e poi all’improvviso cambiano idea perché c’è qualcuno che gli da una motivazione buona per non farlo e il più delle volte quel qualcuno siamo noi”
Racconta Annalisa, responsabile del centro, ex volontaria, partita da volontaria di passaggio nella struttura e poi ha deciso di non passare oltre più.
Con lei ci sono Maya e Ilaria, volontarie attuali, che si occupano di dare una mano agli affidati in fine pena nel loro piccolo riscatto sociale, perché in contesti di difficoltà i pregiudizi sono scalzati dalla reciprocità.
Lo si impara standoci dentro. Obiettivo Napoli è un casermone alto, in un vicolo a ridosso della stazione. Di pomeriggio è pieno di bambini che vengono aiutati nei compiti. Il martedì e il giovedì si fanno corsi di estetica e di pizzeria per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro, uno dei pochi risarcimenti per una vita a volte sbandata. E i volontari sono lì, accanto agli educatori per sperimentare l’appartenenza e la soddisfazione di una periferia che sa essere grata.

Non è facile stare in Obiettivo Napoli. Annalisa ne è consapevole, spesso costa fatica e intelligenza di saper accantonare concetti precostituiti altrove. Ma è solo la vita che si declina in tanti modi diversi e chi può deve aiutare.
Annalisa, Maya e Ilaria lo sanno e non avrebbero barattato un poco la loro esperienza per altro. È visibile nei loro occhi. 

Immagine di copertina: Obiettivo Napoli

A proposito di Rita Salomone

Scrivo cose e parlo tanto. Mi piace Forrest Gump (anche se sono nata quattro anni dopo il film) e nel tempo libero studio filologia a Napoli. Bella storia la vita come scatola di cioccolatini.

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