Emetofobia: la fobia di vomitare

Emetofobia: la paura di vomitare

L’emetofobia indica la paura di vomitare e\o di vedere un’altra persona vomitare. La paura di vomitare è dovuta principalmente alla perdita del controllo sui propri conati.

L’età non è un fattore che limita l’emetofobia, infatti diversi casi sono presenti nell’infanzia, durante l’adolescenza e anche nell’età adulta.

Sintomi dell’emetofobia

L’emetofobia nei bambini può portare il soggetto a non voler andare a scuola e ad evitare di partecipare ad altre esperienze sociali, ad esempio compleanni o attività sportive. È probabile che, un bambino emetofobico, se col passare del tempo la fobia non viene trattata, tenderà ad essere angoscioso e ansioso. L’emetofobia nei bambini potrebbe contribuire a sviluppare altri disturbi d’ansia nell’adolescenza, un periodo di vita difficile, in cui questa fobia potrebbe portare ad ansia sociale, attacchi di panico (in particolare, quando il soggetto ha paura di perdere il controllo) e disturbi alimentari, come l’anoressia.

L’emetofobia negli adulti comporta una serie di sintomi che limitano la qualità della vita. Tra questi:

– la tendenza a evitare luoghi pubblici, attività sociali e viaggi;

– cercare di stare lontano da qualcosa di maleodorante e sporco;

– la tendenza a mangiare poco, in modo lento, e solo a casa propria;

– la tendenza a lavare e controllare di continuo gli alimenti;

– evitare di mangiare alimenti diversi dal solito.

L’emetofobia può infatti invalidare le relazioni sociali e di coppia e può essere ancora più angosciante durante la gravidanza, che spesso ha come sintomo principale la nausea.

Spesso il soggetto emetofobico ha veri e propri attacchi di panico quando difficilmente può allontanarsi dalle persone che gli sono vicine. Nella maggior parte dei casi, gli attacchi di panico dovuti all’emetofobia non si concludono quasi mai con reali conati.

Inoltre, in chi soffre di emetofobia, si sviluppa spesso una resistenza a livello psicologico, che non permette all’emetofobico di vomitare, anche quando vi sarebbe la necessità.

Dunque, l’emetofobia sembrerebbe una fobia “semplice”, ma in realtà è un disturbo complesso, che può essere legato allo sviluppo di altre fobie nello stesso soggetto. Infatti, è necessario ribadire che spesso chi soffre di emetofobia soffre anche di ansia sociale o di agorafobia, ovvero la fobia verso situazioni in cui è difficile scappare o chiedere aiuto.

La differenza tra le due fobie è che le persone con emetofobia legata all’ansia sociale potrebbero essere capaci di affrontare l’idea di sentirsi male in un luogo lontano. Invece, chi soffre di agorafobia, nella stessa situazione, tenderebbe a provare angoscia a causa della difficoltà di chiedere aiuto o di scappare.

Possibile terapia

Una possibile terapia per l’emetofobia è un percorso che include la terapia cognitivo-comportamentale. Grazie all’aiuto di un medico esperto, si potranno indagare le cause che scatenano i sintomi e se vi sono delle esperienze traumatiche nel paziente. In casi di sintomi persistenti, il medico potrà consigliare, oltre alla terapia, anche una terapia farmacologica, idonea al paziente.

Fonte immagine: pixabay

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