Eredità del Genji Monogatari: dall’arte ai giochi da tavolo

eredità del Genji Monogatari

Il Genji Monogatari è unanimemente considerato dagli studiosi – così come dalla maggior parte dei lettori giapponesi – la pietra miliare della letteratura giapponese. Scopri l’eredità del Genji Monogatari tra arte, letteratura e intrattenimento.

Eredità del Genji Monogatari: letteratura

L’eredità del Genji Monogatari si estende innanzitutto alla letteratura giapponese, che dal momento della diffusione del Genji Monogatari non sarà più la stessa.

L’autrice Murasaki Shikibu è una donna avvezza al microsistema della corte e ai suoi meccanismi, scrive così un’opera per le donne di corte scritto in onna-de (scrittura femminile, in kana) e in un linguaggio colloquiale. L’opera riscuote molto successo anche dal pubblico maschile, composto soprattutto da letterati e nientepopodimeno che Fujiwara no Michinaga, che ne ruba la brutta copia in preda alla curiosità.

L’eredità del Genji Monogatari in letteratura è la resa dello spessore psicologico dei personaggi e la conseguente introspezione. In poesia vi è sia la creazione di poesie ispirate a episodi del romanzo sia una variazione allusiva al Genji Monogatari (honkadori), citazioni all’opera.

L’eredità del Genji Monogatari e la sua importanza in poesia sono rese inconfutabili dalla frase pronunciata da Fujiwara no Shunzei, durante un certame poetico in cui venivano confrontate le poesie ispirate al Genji Monogatari (uta-awase): «comporre poesia senza conoscere il Genji Monogatari è una cosa riprovevole».

Arte

L’eredità del Genji è palpabile e riconoscibile nell’arte visiva e figurativa giapponese a partire dal tardo periodo Heian fino all’epoca Tokugawa e ai giorni nostri.

I rotoli dipinti sono la prima forma d’arte ispirata al Genji Monogatari. Chiamati Emakimono, sono rotoli dipinti su cui vengono raffigurate scene dei capitoli dell’opera.

In epoca Tokugawa sono molte le stampe dedicate agli episodi del romanzo, ma una in particolare incarna veramente l’eredità del Genji Monogatari nell’arte. Si tratta della stampa di Okumura Masanobu chiamata Ukiyo Suma, raffigurante Murasaki Shikibu vestita alla moda Tokugawa intenta su di una terrazza a pensare all’esilio del poeta Ariwara no Narihira, che ispirerà l’esilio a Suma di Genji.

L’eredità del Genji Monogatari in ambito artistico la si può riconoscere nelle decorazioni dei paraventi – chiamati byobu-e – e dei ventagli. Un byobu-e famoso è il Genji Monogatari Zu Byobu (fine XVI sec.). Tra i byobu-e ne troviamo uno decorato interamente da ventagli incollati, senza stecche, completamente dipinti con scene del Genji Monogatari. L’eredità del Genji Monogatari la si può trovare anche in altre forme d’arte come ad esempio il teatro Takarazuka, negli anime e nei manga. Molto fedele alla storia è il manga Asaki Yumemishi di Waki Yamato.

Giochi da Tavolo

Kai-awase; fonte immagine: Wikipedia

Una parentesi interessante è quella dei giochi da tavolo. Non ci si aspetta che l’eredità del Genji Monogatari sia estesa addirittura a questa categoria d’intrattenimento. Quel che è ancora più sorprendete è che l’invenzione di questi giochi non è recente ma anzi antica.

Il gioco da tavolo che comunemente chiamiamo Memory ha una sua versione giapponese, fatta con conchiglie vuote con scene del Genji Monogatari dipinte su madreperla (kai-awase).

Un altro gioco diventato famoso a corte era il Genji Koh. Il gioco si basa sulla tradizione dell’accoppiare incensi con profumazioni diverse per crearne di nuove. Con il tempo si è arrivati ad una conoscenza comune e condivisa del rapporto di dipendenza tra alcuni profumi e i capitoli del Genji Monogatari. Il gioco consisteva nell’indovinare la ricetta di un profumo, dichiarandone il numero che corrispondeva al capitolo numerato dell’opera.

fonte immagine: Wikipedia

 

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