Figli di Loki: i mostri più temuti del folklore norreno

Loki, dio dell'inganno: chi sono i suoi figli?

I figli del dio Loki: i mostri più temibili della mitologia norrena

Una delle figure mitologiche più ambigue del credo norreno è sicuramente il dio Loki, divinità legata agli inganni e all’astuzia, dalla condotta morale discutibile e protagonista di numerosi miti e leggende che lo vedono avverso ai suoi simili, appartenenti allo stesso pantheon di cui fa parte. La sua ambiguità risiede nella duplice natura del dio: da una parte lo vediamo nemico degli dei, dall’altra, invece, loro alleato e fratello.

L’aspetto che rende il dio Loki così peculiare ai nostri occhi risiede proprio nella sua dubbia moralità. Il comportamento di Loki classifica il dio come un trickster, cioè un personaggio della mitologia o del folklore (uomo, donna o animale antropomorfo che sia) descritto come abile, astuto, imbroglione, caratterizzato da una morale quantomai discutibile, e le cui avventure, spesso e volentieri, lo rendono addirittura un personaggio comico. 
Alla figura del trickster sono spesso legati svolte imprevedibili all’interno delle storie, giacché egli sovverte le situazioni a proprio piacimento, col solo scopo di creare scompiglio e caos. 
Esempio esplicativo della natura di Loki è l’associazione che spesso viene fatta tra lui e i giganti, ovvero i naturali nemici degli dei nordici. 
Con una di esse, la gigantessa Angrboða, ebbe tre figli, che diventeranno i mostri più temuti e pericolosi di tutto il folklore norreno: il lupo Fenrir, Hel e il gigantesco serpente Jörmungandr. Secondo il mito, quando gli dei seppero dell’esistenza dei tre mostri, e che questi stessero venendo allevati a Jǫtunheimr, cioè la terra dei giganti, li reclamarono al cospetto di Odino affinché il padre degli dei decidesse cosa fare di loro.

I 3 figli di Loki

1. Il lupo Fenrir

Fenrir, noto in norreno anche come Fenris, lupo gigantesco e feroce, intelligente al punto di saper parlare, non sapendo dove collocarlo, venne tenuto alla corte degli dei. Ma tutti loro avevano paura di lui, al punto che soltanto un dio, il coraggioso Tyr, osava avvicinarglisi per dargli da mangiare. Intimoriti da Fenrir, gli dei decisero di incatenarlo legandogli una catena attorno al collo, per vedere quanto tempo ci avrebbe impiegato per spezzarla. Ma Fenrir riuscì a superare la sfida molto facilmente, e per ben due volte. Allora gli dei si recarono presso il regno degli elfi oscuri, chiamato Svartálfaheimr, per chiedere ai nani di costruire una catena magica. I nani realizzarono una catena che pareva un semplice nastro di seta, ma che, in realtà era impossibile da spezzare. Vedendo un oggetto all’apparenza tanto fragile, il più feroce dei figli di Loki cominciò a temere un inganno da parte degli dei. Accettò dunque di essere legato alla condizione che una delle divinità posasse una mano sul suo muso, in segno di fedeltà. L’unico a farsi avanti fu nuovamente Tyr, pur sapendo che ciò avrebbe significato sacrificare la sua mano. In effetti, questo è proprio ciò che successe: Fenrir non riuscì a liberarsi dal nastro di seta e tutti gli dei risero di lui, tutti ad eccezione di Tyr, che ebbe comunque la mano recisa dalla fauci del lupo, indignato per il raggiro che aveva appena subito. 

2. Hel

Hel, a differenza di Fenrir, fu reclusa ai confini del mondo, affinché non portasse scompiglio, caratteristica comune nei figli del dio Loki. 
Si racconta infatti che, quando
Hel venne al mondo, l’umanità fu per la prima volta colpita dalla malattia e dal dolore. Dunque, la figlia di Loki divenne la regina di tutti i morti che non trovavano posto nel Valhalla, ovvero le persone morte non con onore durante una battaglia, ma per cause naturali o per mezzo di incidenti. Il regno di Hel prende il nome dalla stessa dea che lo presiede. Si tratta del più basso dei nove mondi della cosmologia scandinava, caratterizzato da un freddo gelido, vento e pioggia; un mondo fatto di ombre e sofferenza pura. La dea è descritta con una metà del viso nera e l’altra metà cadaverica.

3. Il serpente Jörmungandr

L’ultimo dei figli di Loki è Jörmungandr, il terribile serpente marino talmente lungo da poter avvolgere l’intero mondo con il suo corpo. Secondo il mito, Jörmungandr venne scagliato giù negli abissi per ordine di Odino dal dio Thor, che diventò da quel momento in poi il suo nemico giurato. La leggenda vuole che questo serpente colossale, recluso nelle profondità del mare, riuscirà a risorgere definitivamente quando giungerà il Ragnarok, ovvero la fine degli dei, soffiando su terra e mare il suo veleno e così contaminandoli per sempre. Combatterà la sua ultima battaglia proprio con il dio Thor, il quale avrà la meglio sul serpente, ma solo in apparenza: compiuti solamente nove passi dopo aver abbattuto la bestia, il dio si accascerà morto al suolo, irrimediabilmente ferito dal veleno sprigionato dal mostro. 

Fonte immagine: Wikipedia

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