Franca Sozzani: la donna che rivoluzionò Vogue Italia

Franca Sozzani: la donna che rivoluzionò Vogue Italia

Franca Sozzani è stata una rivoluzione nel giornalismo italiano, conosciuta principalmente per il suo ruolo di editor-in-chief di Vogue Italia, il Sacro Graal delle riviste di moda.

Chi era Franca Sozzani?

Franca Sozzani nacque a Mantova il 20 gennaio 1950, frequentò il liceo classico Virgilio e si laureò, nel 1973, in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi in filologia germanica. Si sposò a 20 anni ma l’unione venne annullata solo tre mesi dopo. Iniziò la sua carriera lavorando per Vogue Bambini e, successivamente, divenne direttrice prima di Lei e poi di Per Lui. Dal 1988 ha poi ricoperto il ruolo di direttrice editoriale di Vogue Italia fino al giorno della sua morte, avvenuta il 22 dicembre 2016 a Milano. Dal 2006, divenne anche direttrice responsabile di L’Uomo Vogue. Sotto la sua direzione, Vogue ha guadagnato una grande reputazione per la sua nuova audacia e capacità di sfidare le tradizionali convenzioni della moda. A febbraio 2010, inoltre, Sozzani lanciò il sito internet Vogue.it, il primo portale della testata di moda e, dal 2015, fu nominata direttrice responsabile di tutte le riviste italiane con il marchio Vogue.

Oltre a ricoprire un così grande ruolo nella direzione di Vogue, Franca Sozzani dal 1994 è stata anche direttrice editoriale della casa editrice Condé Nast Italia e, nel 2013, è diventata presidente della Fondazione IEO (Istituto Europeo di Oncologia). Dal 1992 era anche madrina del Convivio, la Mostra Mercato di beneficenza a favore dell’Anlaids Sezione Lombarda, ovvero l’Associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS.

Franca Sozzani è stata un uragano nel mondo della moda, una rivoluzionaria. È stata tra le prime a promuovere fotografi, stilisti e modelli emergenti e ha così contribuito a scoprire talenti come Steven Meisel e Bruce Weber. Inoltre, i suoi studi in letteratura e filosofia hanno contribuito a sviluppare in lei quel pensiero critico che l’ha portata ad avere un approccio particolarmente pionieristico alla moda e all’editoria. Infatti, Sozzani ha spesso dimostrato una mente molto aperta e una grande curiosità intellettuale che l’hanno resa capace di affrontare argomenti complessi e sensibili come il razzismo, l’anoressia e la violenza contro le donne attraverso la moda, rendendo Vogue Italia una rivista di moda avanguardista e provocatoria.

La sua prima copertina

Franca Sozzani iniziò la sua carriera di direttrice di Vogue Italia con il numero di luglio/agosto del 1988. Da grande comunicatrice quale era, la Sozzani capì subito che l’arte visiva, in questo caso la fotografia, sarebbe potuta essere un mezzo di comunicazione potentissimo. L’intento era quello di ripartire da zero, rendere Vogue più indipendente dai grandi marchi e dare libero sfogo a nuovi creativi. La headline della copertina recita Il Nuovo Stile, il fotografo prescelto è Steven Meisel, l’unico capace di rendere in fotografia le sue idee, la modella, invece, è Robyn Mackintosh, con indosso una semplicissima camicia bianca di Gianfranco Ferrè, nessuna scelta fu lasciata al caso; infatti, anche dietro l’ingaggio di Robyn c’era una ragione ben precisa: con la sua disarmante innocenza riusciva ad incarnare perfettamente quel nuovo inizio tanto agognato da Franca Sozzani. Inoltre, per non farsi mancare nulla, all’interno del mensile Sozzani mise tra le pagine una Naomi Campbell appena diciottenne, al suo primissimo esordio come modella per Vogue: la giovane donna venne ritratta da Peter Lindbergh completamente nuda, fatta eccezione per un quantitativo smisurato di bracciali.

Il Black Issue

A dimostrazione di quanto detto precedentemente c’è il Black Issue, numero di luglio 2008 di Vogue Italia curato interamente da Franca Sozzani. Attraverso quest’edizione speciale, Sozzani ha celebrato la bravura degli stilisti afroamericani e la bellezza delle modelle, e in generale delle donne, nere, affrontando il problema della loro sottorappresentazione nel mondo della moda. Per questo numero vennero scattate quattro diverse copertine, quattro classici e colorati ritratti delle più famose top models nere del tempo: Naomi Campbell, Liya Kebede, Jourdan Dunn e Sessilee Lopez. Le foto vennero scattate da Steven Meisel ed Edward Enninful, l’ex editor-in-chief di British Vogue e attuale global creative and cultural adviser di Vogue, si occupò dello styling.

Tutte le modelle sembravano delle dive di Hollywood, tanto che la richiesta divenne così grande da dover ricorrere a una seconda ristampa del mensile perché era diventato un pezzo da collezione (attualmente, il prezzo di una copia del The Black Issue su ebay ammonta a circa 1900 euro). Le restanti cento e più pagine della rivista sono state riempite da Meisel con foto di altre top models strabilianti come Iman, Tyra Banks, Alek Wek, Pat Cleveland, Karen Alexander, Toccara Jones e tante altre. È fuori da ogni dubbio che Franca Sozzani non abbia mai temuto di confrontarsi con argomenti controversi e spinosi e abbia dato a questo issue la carica che serviva per sfidare le nozioni della comunità della moda sulla diversità culturale e razziale. Grazie a questo speciale Vogue, nel 2016 a Franca Sozzani fu conferito il Premio La Moda Veste la Pace di African Fashion Gate, per aver lanciato un messaggio contro il razzismo nella moda.

La fine di Franca Sozzani

Il 22 dicembre 2016, a Milano, all’età di 66 anni Franca Sozzani morì a seguito di una lunga malattia. Dopo la sua morte venne istituita la Fondazione Franca Sozzani, un’organizzazione benefica che si impegna a sostenere i progetti di ricerca contro il cancro e le iniziative culturali legate alla moda e all’arte; inoltre, in suo ricordo venne istituito anche il Premio Internazionale al Giornalismo della Moda Franca Sozzani, assegnato durante il Congresso Mondiale delle Donne della Moda e del Design.

Nel corso della sua carriera, Franca Sozzani ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, tra cui il Premio America della Fondazione Italia USA nel 2012, il Fashion Award all’International Fashion Journalists’ Conference nel 2013 e il premio alla carriera alla 68ª edizione del Festival di Cannes nel 2015. Inoltre, nel novembre del 2016, in occasione dei British Awards, la Sozzani ricevette lo Swarovski Award for Positive Change, un riconoscimento dato alle persone che promuovono il benessere degli altri.

Durante la 73ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia venne presentato, fuori concorso, Franca: Chaos and Creation, un documentario realizzato dal figlio Francesco Carrozzini e a lei dedicato. In seguito, il film venne presentato al 24º Festival Internazionale del Cinema di East Hampton, New York; uscì poi in DVD e in formato digitale nel 2017.

Nel 2018 il Comune di Milano decise che il suo nome venisse iscritto nel Famedio, una costruzione monumentale che raccoglie i corpi dei personaggi più illustri della città, all’interno del Cimitero Monumentale.

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Di Costanzo Mariachiara

Mariachiara Di Costanzo, classe 2000. Prossimamente laureata in Lingue e Culture Comparate all'Università degli Studi di Napoli L'Orientale. Appassionata di moda, musica e poesia, il suo più grande sogno è diventare redattrice di Vogue.

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