Storia della fotografia dagli albori all’era digitale

Storia della fotografia: dagli albori all'era digitale

La storia della fotografia inizia con una delle invenzioni che hanno rivoluzionato il nostro mondo e che ha permesso di imprimere i nostri ricordi per sempre. La prima fotografia è stata scattata nel 1826 da Nicèphore Niepce, da quel momento si è evoluta nel corso dei secoli, fino ad arrivare alla fotografia digitale dei nostri giorni. 

Vediamo insieme le tappe più importanti della storia della fotografia!

Storia della fotografia: la fotografia più antica del mondo 

Nel 1826 viene scattata la prima fotografia della storia, conosciuta oggi come la eliografia su lastra di legno Vista dalla finestra a Le Gras. La lastra di legno su cui è stata impressa la foto ha una dimensione di 20×25 cm e per scattare la fotografia ci sono volute otto ore.  

Inizia così la storia della fotografia, un’invenzione che ha cambiato il nostro modo di vedere la realtà; la fotografia ha permesso alle persone di fermare il tempo, di immortalare per sempre un momento della vita e poterlo rivivere guardando quell’immagine. Dal 1826 ad oggi il mondo della fotografia ha subito enormi trasformazioni. Oggi, in meno di un secondo, possiamo effettuare più scatti contemporaneamente; mentre, nel 1800 per scattare una fotografia si impiegavano ore, servivano inoltre macchinari ingombranti e sostanze chimiche rare come il cloruro d’argento. Con lo sviluppo di nuove tecnologie le procedure si sono semplificate sempre di più e oggi la fotografia è alla portata di tutti. 

Gli albori della storia della fotografia nel 1839 

L’anno in cui nasce ufficialmente la fotografia è il 1839; il 19 agosto di quest’anno la nuova invenzione chiamata dagherrotipia viene presentata presso l’accademia delle scienze e delle arti visive di Parigi. 

Dagherrotipia: la prima tecnica per fissare un’immagine 

La dagherrotipia è stata la prima procedura per fissare un’immagine. La fotografia veniva scattata con una macchina che, a differenza delle altre, aveva un elemento nuovo, ovvero un dorso rimovibile al cui interno era contenuta una piastra di rame argentata sensibilizzata con vapori di iodio. La piastra veniva esposta per circa 20 secondi, dopodiché veniva sviluppata nella camera oscura attraverso dei vapori di mercurio e fissata con tiosolfato di iodio. L’immagine che risultava era capovolta e di color grigio chiaro. Questo processo era molto costoso a causa dei materiali utilizzati, per questo solo le classi agiate potevano permetterselo. Inoltre, il tiosolfato di iodio e il mercurio erano altamente dannosi per la salute. Successivamente furono sviluppate anche altre tecniche per la fotografia, come l’eliografia e la calotipia.

 La tecnica del collodio umido 

La tecnica del collodio umido è stata sviluppata nel 1851 da Frederick Scott Archer, andando a sostituire la dagherrotipia e la calotipia utilizzate fino agli anni ‘40. La fotografia con questa nuova tecnica poteva essere riprodotta un numero infinito di volte.  

I primi anni del ‘900

A partire dall’inizio del ‘900 la fotografia si è diffusa sempre di più e ha visto grandi trasformazioni. Proprio nel 1900 viene costruita la macchina fotografica più grande della storia, per fotografare un treno della compagnia americana Alton Limited. Nello stesso anno la Kodak lancia sul mercato la sua Brownie, considerata la prima macchina fotografica portatile. 

Fotografie di ritratto: catturare l’essenza delle persone

Nel 1902 la grande innovazione è la Graflex, la prima reflex monobiettivo. La storia della fotografia e del giornalismo americano saranno rivoluzionati da questa invenzione, che per molto tempo è stata considerata come la migliore macchina fotografica al mondo. Nel 1917 nasce la Box Kodak, la prima macchina fotografica accessibile a tutti. 

Nuove tecnologie: macchine fotografiche istantanee  e digitali

La fotografia ha visto una svolta tecnologica dalla seconda metà del secolo. Le aziende fotografiche hanno perfezionato sempre di più le loro produzioni, migliorando gli strumenti per quanto riguarda definizione e sensibilità degli obiettivi. La qualità delle fotografie è migliorata moltissimo e si sono ridotti i tempi di stampa. Nel 1948 nasce la Polaroid modello 95, la prima macchina fotografica istantanea. 

Le prime fotocamere digitali nascono a partire dagli anni ‘70, con il primo prototipo realizzato dall’ingegnere Steven Sasson. Si trattava di una macchina molto pesante e grande come una moderna stampante, che poteva catturare immagini in bianco e nero su una cassetta digitale. Gli scatti si potevano osservare su uno schermo speciale costruito appositamente. 

Tra gli anni ‘80 e ‘90 nascono le prime fotocamere analogiche elettroniche, come la RC-701 di Canon. Queste macchine hanno avuto uno scarso successo a causa del costo troppo elevato e della scarsa qualità. La prima fotocamera digitale a entrare in commercio fu così la Dycam Model 1 nel 1990, venduta anche come Logitech Fotoman. Si tratta di una fotocamera dotata di sensore CCD, che memorizzava le immagini digitalmente per poi consentire di scaricarle su un PC. Da allora, il mercato delle fotocamere digitali ha preso la forma di quelle che oggi conosciamo. Sono migliorati i sensori e gli obiettivi, sono state aggiunte nuove funzionalità, schermi sempre più grandi per poter vedere gli scatti ed effetti per effettuare un primo editing. Con il diffondersi di tanti modelli di fotocamere digitali i prezzi hanno cominciato a scendere e oggi molte persone hanno una propria fotocamera. 

La fotografia oggi: gli smartphone 

10 foto famose che hanno fatto la storia

La vera svolta nel mondo della fotografia c’è stata con i primi smartphone dotati di macchine fotografiche digitali. Nel 1999 esce sul mercato il Visual Phone VP-210 e nel 2000 il Samsung SCH-V200. Ma la rivoluzione digitale viene lanciata nel 2007 da Apple con la presentazione del primo smartphone: l’iPhone. 

L’iPhone ha completamente cambiato il modo di vivere la fotografia. Oggi milioni di persone posseggono un’ iPhone capace di scattare fotografie che fanno concorrenza a quelle delle macchine fotografiche professionali. La fotografia oggi è diffusa attraverso i social network, primo fra tutti Instagram, nato proprio con lo scopo di pubblicare i propri scatti. La fotografia è un mezzo di comunicazione potente ed immediato, è una forma d’arte che pur avendo subito innumerevoli trasformazioni, riesce sempre a trasmettere emozioni. 

Fonte immagine di copertina: Pixabay

A proposito di Chiumiento Barbara

Studentessa di mediazione linguistica e culturale presso l'Università degli studi di Napoli l'Orientale

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