Georg Brandes è considerato una delle figure più importanti della critica letteraria danese. È stato lui ad aver trasformato la cultura dei paesi scandinavi durante la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo. Introdusse molte filosofie e movimenti letterari in un’area inibita, che ancora concepiva la letteratura secondo vecchi schemi conservatori. Brandes cambiò le cose per assicurarsi che la Danimarca fungesse da ponte per l’approdo dei movimenti culturali di altre parti d’Europa.
Ma perché la Danimarca? Il contesto ideale
Geograficamente, la Danimarca è stata la prima fra tutti i paesi scandinavi ad essere influenzata da queste correnti artistiche. Uno dei motivi che rese possibile ciò è stato che la Germania era uno dei paesi confinanti e lì c’era una grande circolazione di correnti artistiche. Inoltre, la Danimarca era leggermente più aperta rispetto al resto della Scandinavia. Regole super rigorose, ad esempio, non venivano applicate come lo erano a Stoccolma.
Georg Brandes, il critico letterario che cambiò la penisola scandinava
Nato nel 1842 a Copenaghen, Georg trascorse i suoi primi anni a contatto con la natura e con le idee naturalistiche di Émile Zola. Studiò filosofia, ma il suo cuore batteva per la letteratura. Per questo viaggiò molto e abbracciò le tendenze che si riversavano in tutto il continente europeo. Credeva che la letteratura dovesse rispecchiare la società senza alcuna paura nell’affrontare temi tabù come la sessualità e le disuguaglianze sociali. Un punto di vista che era considerato quasi blasfemo per la società del nord Europa.
La letteratura audace che nasce grazie a Georg Brandes
Georg Brandes nel 1871 iniziò una serie di conferenze all’Università di Copenaghen. Grazie alla sua attività universitaria nacque la raccolta Hovedstrømninger i det 19de Aarhundredes Litteratur, che comprendeva cinque volumi sulle principali correnti della letteratura europea. Brandes invitò gli scrittori scandinavi a immergersi nella realtà con tutti i suoi problemi e contraddizioni. Possiamo considerare l’impatto che le sue parole ebbero su alcuni dei principali scrittori: il norvegese Henrik Ibsen e lo svedese August Strindberg. Queste due figure emblematiche del teatro moderno scandinavo si occuparono infatti dei difetti delle persone comuni e delle ipocrisie della borghesia.
Brandes e Nietzsche: un profondo legame intellettuale
C’è un capitolo molto affascinante della vita di questo critico letterario, ovvero il legame con Friedrich Nietzsche. Brandes fu colui che portò l’intero fenomeno del pensiero nietzschiano in Scandinavia, diffondendone le idee. Inoltre, i due ebbero uno scambio epistolare molto appassionato e intenso, e Brandes fu tra i primi a cogliere la natura innovativa del pensiero nietzschiano tanto da dedicare a tale idea una serie di conferenze.
L’eredità di Georg Brandes: la letteratura come arma per il progresso
Nonostante le tantissime critiche che ha ricevuto dalla società scandinava del suo periodo, Georg Brandes trova conforto nel fatto che se mai la società dovesse dimenticare qualcosa, non dimenticherà mai lui.
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