Il gioco è una delle prime cose che un bambino impara, ancora prima di parlare o camminare. Viene naturale: basta un suono, un oggetto, una persona che lo guarda. Giocare non è solo un modo per passare il tempo ma un’attività fondamentale per crescere, attraverso il gioco, i bambini imparano a conoscere se stessi e il mondo attorno a loro. Capiscono come funziona il proprio corpo, come si comunicano le emozioni, come si risolvono piccoli problemi. Giocando sperimentano ruoli diversi, mettono in moto la fantasia e iniziano a costruire la propria identità! È anche un modo per esprimere ciò che provano, soprattutto quando non trovano o hanno ancora le parole giuste per farlo. Il gioco stimola anche il corpo e la mente: saltare, arrampicarsi, inventare storie, ognuna di essa attiva una parte diversa del cervello e contribuisce allo sviluppo motorio, emotivo e cognitivo. Anche se oggi, spesso il tempo per giocare è sempre meno: tra giornate piene, tecnologia e ritmi veloci, il gioco viene facilmente messo in secondo piano. A volte si pensa che sia una perdita di tempo, ma è il contrario: aiuta a crescere, a imparare e a stare bene. Il gioco ha un ruolo fondamentale nello sviluppo dei bambini.
Giocare per crescere e Il suo ruolo nello sviluppo emotivo e sociale
Quello che spesso non si vede è tutto ciò che accade all’interno del bambino: le emozioni, i pensieri, i piccoli tentativi di capire il mondo e se stessi, tutte azioni fondamentali. Giocando, i bambini imparano a riconoscere cosa provano: possono essere felici, arrabbiati, gelosi, tristi e nel gioco queste emozioni trovano spazio per uscire anche senza parole. Se un bambino ha avuto una giornata difficile, può inventarsi un supereroe che vince delle grandi sfide o se è spaventato, può creare un mostro e poi sconfiggerlo! Il gioco diventa un modo per rimettere ordine dentro di loro senza pressioni adulte.
Poi c’è la parte sociale: quando i bambini giocano insieme, devono aspettare il proprio turno, rispettare le regole, litigare e poi far pace chiedendo scusa. Anche queste sono passi fondamentali che non si imparano con una lezione teorica ma vivendo esperienze, sbagliando e riprovando. È così che si impara a stare con gli altri. Anche le frustrazioni fanno parte del gioco, perdere, non riuscire a costruire qualcosa, non avere sempre ragione, tutto questo aiuta a costruire pazienza e capacità di affrontare “piccoli fallimenti”. In poche parole, giocare non serve solo a divertirsi ma a conoscersi, a capire gli altri e a costruire giorno dopo giorno il modo in cui si sta al mondo.
Giocare all’aperto: una boccata d’aria per corpo e mente
C’è davvero qualcosa di speciale nel gioco all’aperto, basta guardare un bambino che corre in un prato, si arrampica su un albero o costruisce un castello di sabbia per capirlo. Nel movimento, nel contatto con la natura e con gli altri, non si tratta solo di divertirsi ma di crescere, imparare e fare il pieno di energia. Quando un bambino gioca fuori casa, il suo corpo è in continuo movimento: corre, salta, cade, esplora. Tutto questo non solo lo diverte ma lo aiuta anche a sviluppare forza e resistenza. Basta una corsa nel parco o un gioco con la palla per far bene alle ossa, ai muscoli e anche all’umore. In natura ogni cosa può trasformarsi in un’avventura come un bastone che diventa una spada o una pozzanghera che diventa un mare profondo da attraversare. Questo tipo di gioco dove le regole le inventano i bambini aiuta a sviluppare la fantasia e a trovare soluzioni ai problemi. Studi hanno dimostrato che il tempo passato fuori, lontano da schermi e ambienti chiusi, migliora l’attenzione e riduce l’irritabilità. Infatti il contatto con la natura ha un effetto calmante: abbassa lo stress, migliora l’umore.
Non sempre serve organizzare attività complicate, a volte basta dare ai bambini la libertà di giocare come vogliono e con quello che trovano, seguendo la loro immaginazione. Oggi, purtroppo, il tempo per stare all’aperto è sempre meno, tra impegni, mancanza di spazi sicuri e troppa tecnologia, tanti bambini rischiano di perdere questo contatto con il mondo vero. Eppure, anche solo mezz’ora al giorno fuori casa può fare la differenza.
Giocare per crescere: come i genitori influenzano la crescita dei figli
I genitori, giorno dopo giorno, diventano i primi veri punti di riferimento nella vita dei bambini. Infatti quando un bambino gioca, sbaglia o si emoziona, ciò che fa davvero la differenza è la presenza di un genitori accanto a lui. Anche solo con piccoli gesti quotidiani, stimolano la curiosità, aiutano i più piccoli a capire se stessi e gli altri. Raccontare una storia e giocare con loro costruiscono il modo in cui un bambino pensa e si relaziona. Se un genitore riesce a calmarsi quando è arrabbiato, a chiedere scusa, a essere presente quando il figlio è triste o spaventato, sta insegnando qualcosa di preziosissimo e sta dando il giusto esempio. Non è una questione di “giusto o sbagliato”, ma di equilibrio. Anche i piccoli gesti fanno la differenza, un “bravo” detto al momento giusto, un sorriso quando ascoltano, può avere un impatto enorme: basta riconoscere l’impegno e farli sentire validi. Le parole, l’ascolto e il nostro esempio quotidiano insegnano loro che le emozioni non vanno nascoste, ma comprese.
Giocare, per un bambino, è il suo modo di esplorare, e crescere. Lasciarli giocare è libertà e unita alla nostra presenza, è uno dei regali più grandi che un genitore può fare. Perché è proprio giocando che comincia il loro cammino per diventare grandi.