Gli angeli sono figure celesti presenti in molte culture. La loro natura e il loro ruolo variano a seconda della religione in cui compaiono. Come rappresentazioni metaforiche o entità divine, simboleggiano l’interazione tra umano e divino. Attraverso la loro diversità, essi riflettono le specificità culturali di diverse società. Di seguito, sono illustrati alcuni esempi che mostrano come gli angeli siano stati visti attraverso i secoli.
Indice dei contenuti
Figure angeliche nel mondo: nomi e ruoli
Cultura / Religione | Nome della Figura Angelica | Ruolo Principale |
---|---|---|
Cristianesimo | Angelo (es. Michele, Gabriele) | Messaggero di Dio, protettore e guida. |
Ebraismo | Mal’akh (es. Michele, Gabriele) | Emissario di Dio, esecutore della giustizia divina. |
Islam | Mala’ika (es. Jibril, Mikail) | Servitore di Allah senza libero arbitrio, trasmette rivelazioni. |
Induismo | Deva (es. Indra, Agni) | Divinità benevole, protettori e personificazioni delle forze naturali. |
Mitologia Egizia | Ba | Parte dell’anima che guida il defunto nell’aldilà. |
Gli angeli nelle religioni monoteiste
Nella tradizione cristiana, gli angeli sono creature spirituali che agiscono come messaggeri di Dio. Secondo la Bibbia, hanno forma umana e ali. Svolgono un ruolo importante nella storia della salvezza, come nell’annuncio della nascita di Gesù a Maria. Il loro ruolo è anche di protezione e guida delle anime.
Nella tradizione ebraica, gli angeli sono emissari di Dio. Hanno nomi e ruoli specifici, come Michele, l’arcangelo guerriero, e Gabriele, l’annunciatore. Svolgono un ruolo importante nella Kabbalah, la tradizione mistica ebraica, e sono spesso descritti come esecutori della giustizia divina.
Nella tradizione islamica, gli angeli (Mala’ika) sono creature spirituali che agiscono come messaggeri di Allah. Hanno nomi e ruoli specifici, come Jibril (Gabriele), che trasmise il Corano a Maometto. Sono considerati creature che eseguono i comandi di Dio, ma non hanno libero arbitrio. Sono anche coinvolti nella registrazione delle azioni degli uomini.
Figure angeliche nelle tradizioni politeiste e orientali
Nella tradizione induista, gli angeli sono chiamati deva e sono creature divine che agiscono come protettori degli dei e dei mortali. Indra è il re dei deva e dio della guerra, mentre Agni è il dio del fuoco. I deva giocano ruoli significativi nelle epiche come il Ramayana e il Mahabharata, intervenendo per mantenere il dharma (l’ordine cosmico).
Nella tradizione buddista, gli esseri simili agli angeli (chiamati anch’essi deva) abitano i reami celesti. Sono divisi in gruppi a seconda del loro livello di virtù. Essi possono rinascere come esseri umani o in altri reami, a seconda del loro karma, fungendo da esempio per i praticanti in cerca dell’illuminazione.
Nella mitologia greca, non esistono “angeli” in senso stretto, ma figure intermedie come le Nike (personificazioni alate della vittoria) o i daimon (spiriti, non necessariamente maligni) che agiscono come messaggeri o protettori. La figura del messaggero per eccellenza è il dio Hermes.
Nella mitologia egizia, il ba è considerato la parte dell’anima che si separa dal corpo dopo la morte. È raffigurato come un uccello con testa umana e agisce come guida per l’anima verso l’aldilà.
Altre figure simili nel mondo
In molte altre culture, sono presenti figure simili, come le “divinità celesti” del Taoismo o i “kami” dello Shintoismo giapponese. Entrambe queste tradizioni vedono tali figure come guardiani dell’armonia, insistendo sull’importanza del rispetto per la natura.
Altre informazioni e curiosità sugli angeli nella mitologia
Qual è l’origine degli angeli nelle religioni monoteiste?
Molti studiosi ritengono che l’angelologia dell’Ebraismo (e di conseguenza del Cristianesimo e dell’Islam) sia stata fortemente influenzata dallo Zoroastrismo, un’antica religione persiana. Gli Amesha Spenta zoroastriani, emanazioni del dio supremo Ahura Mazda, presentano molte somiglianze con gli arcangeli delle religioni abramitiche.
Gli angeli esistono in tutte le religioni?
Non tutte le religioni hanno un concetto di “angelo” identico a quello monoteista, ma quasi tutte le culture hanno figure spirituali intermedie che agiscono come messaggeri, guardiani o spiriti benevoli. Dai deva indù ai kami giapponesi, l’idea di esseri che collegano il mondo umano a quello divino è un archetipo quasi universale.
Quali sono le differenze tra gli angeli cristiani e quelli islamici?
La differenza principale, come spiegato da fonti autorevoli come l’enciclopedia Treccani, risiede nel concetto di libero arbitrio. Nella teologia cristiana, gli angeli furono creati con il libero arbitrio, e alcuni di loro (guidati da Lucifero) scelsero di ribellarsi a Dio. Nell’Islam, invece, i Mala’ika sono creati dalla luce e sono intrinsecamente obbedienti: non possiedono il libero arbitrio per peccare o disobbedire ad Allah.
Questi sono solo alcuni esempi di come gli angeli sono rappresentati nel mondo. In molti modi, le figure angeliche sono simboli di speranza e guida. Servendo come intermediari tra il divino e l’umano, incarnano il desiderio dell’umanità di connettersi con ciò che è oltre il nostro mondo fisico.
Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay
Articolo aggiornato il: 30/08/2025