Cos’è il Corano: origine, composizione e contenuti

corano

Cos’è il Corano? È la prima domanda da porsi: esso è la prima fonte del diritto islamico. Esso è considerato rivelazione diretta perché ad essere trasmesse al profeta sono le parole di Dio. È il libro che contiene la parola di Dio, rivelata in arabo a Maometto dall’angelo Gabriele; il significato di questo termine è leggere, recitare e deriva dalla radice qa-ra-‘a.

Cos’è il Corano: gli inizi

Per capire cos’è il Corano, bisogna partire dagli inizi: esso inizialmente veniva conservato attraverso la memorizzazione o iscrizioni su materiali come pietre, legno e ossa ma fu solo con il terzo califfo ‘Uthman  che fu redatta la prima versione del Corano e che divenne quella a cui tutti i musulmani fecero riferimento.

Come già abbiamo detto inizialmente, il Corano è stato rivelato in arabo, ma al suo interno troviamo anche parole straniere che erano entrate a far parte del vocabolario arabo. È importante ricordare che l’unica versione ufficiale è quella in arabo, tutte le versioni tradotte in un’altra lingua non possono essere considerate delle equivalenti perché, per quanto la traduzione possa essere accurata, non riuscirà a cogliere tutti i dettagli presenti nell’originale. Ciò non significa che non si possa tradurre il Corano, ma che bisogna considerare le traduzioni  come delle interpretazioni e non come sostituti.

La rivelazione di che cos’è il  Corano non è avvenuta in un solo momento, ma a tappe nel corso di 23 anni. I motivi di questa gradualità sono facilitare la memorizzazione e mantenere un contatto tra Dio e i credenti; le varie parti, infatti, venivano rivelate in seguito a determinati eventi per aiutare i credenti a risolvere i quesiti che gli si presentano davanti. 

Ecco cos’è il Corano: un libro sempre chiaro  e dettagliato, proprio perché fa da guida ai credenti non possono esserci diverse interpretazioni di ciò che c’è scritto. 

Cos’è il Corano: componenti

Esso è formato da 114 capitoli chiamati sure: la prima sura che apre il Corano è la sura al Fatiha, ossia la preghiera più comune dell’Islam; mentre l’ultima è la sura An-Nasr, che prende il nome dal suo primo versetto e si trova in questa posizione perché è l’ultima sura rivelata prima della morte del profeta. Le sure hanno tutte lunghezze diverse, possiamo trovare sure di 4 versetti o addirittura di 286, sono disposte dalla più lunga alla più breve ed ognuna ha il proprio titolo. In generale, le sure possono essere meccane o medinesi; per questa divisione facciamo riferimento a 3 criteri:

  • in base al momento: le meccane sono quelle rivelate prima dell’emigrazione di Maometto a Medina; le altre sono tutte medinesi;
  • in base al luogo: sono meccane quelle rivelate a Mecca; mentre le altre sono medinesi;
  • in base al destinatario: sono meccane quelle rivolte ai meccani; viceversa sono medinesi quelle rivolte agli abitanti di Medina.

Infine, all’interno del Corano troviamo anche la classificazione delle azioni dell’uomo, che ci permettono di capire cosa è permesso o no per un musulmano. Le azioni si dividono in:

  • obbligatorie;
  • raccomandate;
  • permesse;
  • riprovevoli;
  • proibite.

Fonte immagine di copertina: Pixabay

A proposito di Cardone Alessia

Vedi tutti gli articoli di Cardone Alessia

Commenta