Viaggio a New York: le emozioni che ispira la caleidoscopica Grande Mela

Viaggio a New York: le emozioni che ispira la caleidoscopica Grande Mela

Siete alla ricerca di esperienze inedite? Avete sete di emozioni mozzafiato? Desiderate percorrere e visitare una città e sentirvi come i protagonisti del vostro film o telefilm preferito? Amate la cultura, i colori, la bellezza e l’energia? Beh, sicuramente un viaggio a New York diventa una garanzia!

The Big Apple! Conosciuta nel mondo infatti anche come la “Grande Mela”, che racchiude al suo interno un agglomerato metropolitano multietnico e di vasta portata, New York, situata nello Stato omonimo, sorge su un’area di circa 785 Km² alla foce del fiume Hudson, sull’Oceano Atlantico, mentre l’area metropolitana comprende anche località site nei due adiacenti Stati del New Jersey e del Connecticut. È senza dubbio la città più popolosa degli Stati Uniti, vantando 8,5 milioni di abitanti. Amministrativamente è divisa in cinque distretti: Manhattan (solo qui si contano di giorno più di 4.000.000 di persone, che si riversano nel cuore pulsante più famoso ed economicamente e culturalmente avanzato), The Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island.

Viaggio a New York: non solo cemento e grattacieli!

Se si pensa a New York come alla metropoli pullulante di grattacieli, cartelloni pubblicitari e smog rilasciato dai numerosi taxi gialli ed altri veicoli, si rischia di averne una visione ridotta. La Grande Mela abbonda di natura e parchi, che offrono a residenti e visitatori la tranquillità di lunghe e sane passeggiate e la serenità di una full immersion tra prati, laghi ed arte assaporata grazie al talento di jazzisti e vari artisti di strada.

Tra i più conosciuti parchi newyorkesi si annovera Central Park, il più grande sito nel distretto di Manhattan. Ubicato nella Uptown, al centro tra i due quartieri residenziali, l’Upper West Side e l’Upper East Side, che traggono nome dalla loro posizione rispetto al parco; l’East, in particolare, spesso menzionato nel noto telefilm Gossip Girl. È conosciuto come il polmone verde di New York, ma in realtà è un parco creato e non naturale, come erroneamente si è portati a credere. Fu aperto nel 1856, grazie al progetto di Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux. Al suo interno si trovano attualmente diversi laghi artificiali, estesi sentieri, due piste di pattinaggio, parchi giochi e statue come la famosissima Alice in Wonderland, che si presta a divertenti scatti fotografici e comparsa in film come Remember Me (2010). La magia incontaminata di Central Park risiede proprio in questa verde meraviglia incastonata tra palazzi e grattacieli, la cui vista da qui diviene davvero suggestiva. Nell’immenso parco ci si imbatte poi nella sezione che Yoko Ono ha dedicato al grande John Lennon: ad attrarre maggiormente l’attenzione dei passanti è la scritta “Imagine”, tratta dall’omonima e celebre canzone, incisa all’interno di un cerchio stilizzato sul suolo. Un monito altamente significativo, che sprona alla riflessione e alla necessità di fermarsi a immaginare quale sia il giusto sentiero per la felicità o la serenità, quando la routine e la frenesia del quotidiano prendono il sopravvento.

Se Central Park offre la sua bellezza genuina, pur essendo creazione umana, gli altri parchi che decorano la splendida New York sono assolutamente naturali. È possibile menzionare Riverside Park, situato nella zona nord-ovest dell’isola di Manhattan, e Bryant Park, situato nel quartiere di Manhattan e nei pressi di Time Square.

Viaggio a New York: la caleidoscopica Time Square

Dalla genuinità del verde si passa alla multicromatica e multietnica energia emanata da Time Square. Si tratta di uno dei maggiori incroci di New York, dal forte impatto visivo ed emotivo. Formata dagli isolati compresi tra la Sixth Avenue e la Eight Avenue e tra la West 40th Street e la West 53rd Street, si estende dalla West 42nd Street alla West 47th Street. Un autentico tripudio di colori caratterizza Time Square e la sensazione di piccolezza e grandezza insieme, provata dinanzi agli enormi e numerosi cartelloni pubblicitari animati e digitali. Il luogo più magico e surreale della Big Apple, che rende automaticamente ciascun turista e visitatore protagonista di tutto quanto sembrava lontano dal quotidiano e relegato agli schermi televisivi. Le incredibili luci che animano Time Square generano nell’animo un effetto adrenalinico, allontanando dalla città la dimensione notturna e catapultando lo sguardo in una perenne dimensione diurna. La città che non dorme mai non lascia qui spazio al sonno, ma solo alla voglia di vitalità ed emozione, ogni giorno e in qualunque periodo dell’anno, specie nella notte di Capodanno in cui centinaia di migliaia di persone si radunano per uno dei più grandi festeggiamenti di New York. I clacson dei taxi, i numerosi store – tra cui i famosissimi M&M’s World, Disney Store, Hershey’s Chocolate World – e locali, quali l’Hard Rock Cafè animano uno dei poli più vivaci della metropoli.

Viaggio a New York: un salto a Little Italy e Chinatown

Dirigendosi verso la Lower Manhattan ci si imbatte nei quartieri più caratteristici di New York.

Chinatown, che si è sviluppata con l’arrivo d’immigrati cinesi che sono stati inizialmente coinvolti in attività commerciali, è interessata da un’esponenziale crescita demografica, cominciando col tempo ad assorbire la maggior parte della confinante Little Italy. Popolarmente conosciuta come “Città – nella – Città”, ha sviluppato un proprio governo, mantenendo intatte le tradizioni.

Little Italy è sicuramente il quartiere italiano più famoso negli Stati Uniti, ma negli ultimi anni è divenuto sempre più asiatico, tanto che quella autentica e più compatta è ora situata nel Bronx e a Brooklyn, dove dal 1950 gli italo-americani hanno cominciato a trasferirsi. Senza dubbio risulta essere una forte attrazione turistica, richiamando visitatori in cerca di prodotti e cibo made in Italy.

Viaggio a New York: da Liberty Island a Ground Zero

Tra attrazioni e quartieri tipici, tra musei e siti naturali è senza dubbio d’obbligo il tour in uno dei siti più famosi della Grande Mela, Liberty Island. Si tratta dell’isolotto situato nella foce del fiume Hudson, nella baia newyorkese (più volte menzionato nel celebre telefilm Fringe, quale base del Dipartimento della Difesa americana della Divisione Fringe). Ciò che la rende così irresistibile al pubblico di visitatori e così sensibile all’obiettivo fotografico è la straordinaria “Statua della Libertà”, simbolo di New York e degli interi Stati Uniti d’America, nonché uno dei monumenti più importanti e conosciuti al mondo. Fu realizzata dal francese Frédéric Auguste Bartholdi, in collaborazione con Gustave Eiffel, che ne progettò gli interni. Strutturata internamente in acciaio e rivestita da trecento fogli di rame, poggia su un basamento granitico, il Piedistallo sul quale è possibile salire per ammirare Manhattan dall’alto. Con i suoi novantatré metri d’altezza risulta perfettamente visibile fino a 40 Km di distanza. Raffigura una donna con indosso una lunga toga, che sorregge fieramente nella mano destra una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nella mano sinistra tiene una tavola recante la data del giorno dell’Indipendenza americana (4 luglio 1776); ai piedi, delle catene spezzate simboleggiano la liberazione dal potere del sovrano dispotico; in testa, una corona le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti: salirvi in cima consente una vista mozzafiato su tutto ciò che la circonda, ma attenzione a prenotare con largo anticipo per evitare di incappare nel soldout! Dono del popolo francese e protagonista di film d’animazione Disney, come Fievel sbarca in America (1986), con protagonista il dolce e simpatico topino russo emigrato con la famiglia tra mille peripezie. La libertà impersonificata è un po’ il simbolo americano per eccellenza, là dove il Nuovo Continente viene pensato come il sogno di grandezza, libertà appunto e realizzazione sociale e lavorativa.

Dopo lo stupore di fronte a cotanta grandezza e bellezza, ispirazione per scatti fotografici svariati e creativi, è impensabile non recarsi in uno dei luoghi più storici della metropoli newyorkese, Ellis Island. Un isolotto artificiale, realizzato con i detriti derivanti dagli scavi della metropolitana di New York, situato ugualmente alla foce del fiume Hudson, è un antico arsenale militare (dal 1892 al 1954) e principale punto d’ingresso per gli immigrati che sbarcavano negli Stati Uniti in cerca di fortuna e cambiamento. Attualmente è qui sito l’Ellis Island Immigration Museum, visitabile utilizzando il medesimo biglietto e traghetto che consente l’accesso alla vicina Liberty Island. Un luogo, quello del Museo dell’Immigrazione, memore di speranze attese e disattese, desiderio di rivalsa, lacrime e gioia, disperazione e disillusione. Migliaia i cuori trepidanti, in attesa della cittadinanza, spesso negata per motivi di salute e politici. Bambini affamati di ottimismo e assetati di speranza, con occhi sereni e mani pronte a cogliere ed abbracciare una vita migliore rispetto a quella lasciata nella propria terra, insieme alle proprie famiglie.

Lasciando Liberty Island ed Ellis Island, tornando sulla terraferma e passando per la prima sede permanente della Borsa di New York, Wall Street, il famoso distretto finanziario newyorkese, si raggiunge il luogo attualmente più suggestivo ed emotivamente significativo della Grande Mela, vale a dire Ground Zero. Si tratta dell’area sita nella parte meridionale di Manhattan, sulla quale, prima degli attacchi terroristici alle Torri Gemelle nel tragico 11 settembre 2001, data funesta per l’America e il mondo intero, sorgevano gli edifici WTC 1 e WTC 2 (le Torri Gemelle), appartenenti al complesso del World Trade Center. In realtà, con il termine inglese “ground zero” si designa il luogo sulla superficie terrestre-marittima perpendicolare all’epicentro di un’esplosione atomica. Per antonomasia, il termine diviene quello atto a designare l’area appunto colpita in attentato. Con la pioggia che fa da scenografia, Ground Zero diviene ancor più suggestivo, memore di immenso dolore e disperazione per le numerose vite stroncate nel “black day”. Lì, dove si ergevano le Torri, sorgono dei basamenti, ricreati dopo i crolli, con cascate d’acqua che si riversano nel centro. Lungo i perimetri marmorei è possibile fermarsi e leggere i nomi delle vittime, con su poggiate di tanto in tanto rose bianche. Proprio accanto, il Museo che ospita reperti dei crolli, documentari e filmati del disastro e pareti tappezzate di foto delle vittime, il tutto condito da un forte sentimento di empatia e tristezza che alberga nell’animo dei visitatori al cospetto di una delle più grandi tragedie che la storia umana abbia sperimentato.

Viaggio a New York: le autentiche The Bronx, Queens e Brooklyn

Ebbene, New York è realmente la città dei contrasti: si parte da Manhattan e non è possibile mancare il tour presso i distretti più autentici della Big Apple, conosciuta per la modernità, l’economia, la grandezza, l’entusiasmo e il turismo. Dunque, attraversando l’Harlem River ci si dirige verso The Bronx, quartiere genuino e temuto per il tasso di criminalità consumato tra bande e crew. Simboliche a tal riguardo le scarpe appese per le strade ai fili elettrici colleganti i pali d’illuminazione urbana, site nei luoghi in cui è stato consumato un omicidio. Ma The Bronx è tanto altro: è possibile fermarsi e visitare il famoso Yankee Stadium, lo stadio di casa della squadra di baseball dei New York Yankees. The Bronx è ancora culla d’arte, in particolare della Street Art, tipica di queste zone in cui si conduce una vita semplice e complessa insieme, che spesso si esprime in veri capolavori di murales. Si tratta appunto di dipinti realizzati su parete in muratura, lungo le strade, grazie al genio di artisti che esprimono in tal modo il desiderio identitario di appartenenza a luoghi, cultura e tradizioni. Uno dei più famosi e fotografati esempi di arte urbana è quello raffigurante il gigantesco graffito “The BRONX”, con all’interno di ciascuna lettera riproduzioni di elementi metropolitani. Come non ricordare a tal riguardo il celebre film di George Lucas American Graffiti (1973)! Uno dei pezzi forti del tour è la visita a Little Italy nel Bronx, chiamata anche “la vera Little Italy di New York”. Qui sarà possibile esplorare un tipico mercato dove gente del luogo si reca a far spesa e sede di produzione di sigari artigianali.

Lasciando The Bronx, il tour continua verso Queens. Il contrasto tra i due distretti è già abbastanza netto e sorprendente. Rilevante il melting pot (crogiolo) delle varie etnie che convivono e la zona residenziale ricca di lussuose ville a schiera che incanteranno per bellezza e sorpresa. Grandioso è l’Unisphere at Flushing Meadows, monumento simboleggiante un grosso globo, tra i più conosciuti nel Queens.

Il tour prosegue nella bellissima Brooklyn, da sempre immaginata in contrasto a Manhattan come “law zone”. Brooklyn è patria di artisti di fama mondiale, quali il musicista George Gershwin, il pugile Mike Tyson, e set cinematografico di famose pellicole, tra cui Saturday Night Fever – La Febbre del sabato sera (1977), il film cult musicale che vide John Travolta vestire i panni del giovane e talentuoso Tony Manero. A tal riguardo merita menzione il colossale Brooklyn Bridge, percorrendo il quale si giunge a Manhattan. Il ponte è più volte menzionato e mostrato nel film quale emblema di speranza e anche di morte. Percorrerlo è autentica emozione, soprattutto se passeggiando risuonano nella mente le magiche note di How Deep Is Your Love dei Bee Gees, una delle colonne sonore più romantiche della pellicola musicale. Lo stesso ponte si presta a scatti fotografici prospettici ed unici in quanto a splendore. Fermandosi a Brooklyn è possibile gustare il panino con l’aragosta più buono di New York, presso “Luke’s Lobster”, esperienza culinaria imperdibile! Brooklyn è anche sede dell’autentico quartiere ebraico di Williamsburg, dove si ha l’impressione di fare un salto nel passato. Uomini abbigliati con lunghi cappotti neri, cappelli del medesimo colore e treccine che ricadono sulle orecchie. Le donne, quelle sposate, indossano abiti lunghi e parrucche, molte in giro con carrozzine e bambini. In tale quartiere vige una cultura fortemente identitaria e comunitaria, ma di stampo maschilista, osservata rigorosamente dagli ebrei ortodossi. Un mondo quasi a sé, cristallizzato in una dimensione spazio-tempo determinata e puritana.

Per finire, nella zona meridionale della circoscrizione di Brooklyn, sorge la ridente Coney Island. Patria del celebre e gustoso hot dog di “Nathan’s” e set cinematografico della recente pellicola di Woody Allen Wonder Wheel – La ruota delle meraviglie (2017). È conosciuta per le sue spiagge e per i coloratissimi Luna Park, insieme alla pura “americanalità” di un tempo che si respira tra luci, colori e profumi di un’altra epoca.

Viaggio a New York: tra musica e cultura

Ritornando nella brulicante e vivace Manhattan ci si può perdere tra cultura e musica, visitando i più noti musei sul suolo newyorkese: si menzionano il Metrepolitan Museum of Art, conosciuto anche come “The Met”, uno dei più grandi ed importanti, contenente più di due milioni di opere d’arte, suddivise nelle sezioni relative all’antichità classica e all’antico Egitto, all’Europa, all’arte statunitense e moderna, africana, asiatica, bizantina e islamica.

Ancora si annovera il Museum of Modern Art, conosciuto anche con l’acronimo “MoMA”, la cui collezione propone un’incomparabile visione d’insieme dell’arte moderna e contemporanea mondiale, in quanto ospita progetti d’architettura e oggetti di design, disegni, dipinti, sculture, fotografie, serigrafie, illustrazioni, film e opere multimediali.  Ancora si annoverano l’American Museum of Natural History, il Guggenheim Museum (museo d’arte moderna e contemporanea) e il National Geographic Encouter, ossia un acquario virtuale, interamente digitale.

Dai musei si passa alla tradizione musicale con Radio City Music Hall, progettato da Donald Deskey ed inaugurato nel 1932. L’edificio accoglie una serie di concerti ed eventi di vario genere, tra cui gli spettacoli di ballo delle Rockettes. Fra i vari cantanti qui esibitisi si annoverano Frank Sinatra, Adele, Sting, Liza Minelli, Célin Dion, Britney Spears e numerosi altri.

Viaggio a New York: tra Musical e Gospel

New York è come una fioriera, multicromatica e variegata, dialettica sotto vari aspetti. In una città così straordinaria e incandescente è davvero impossibile annoiarsi, perché di attrazioni e divertimenti ce ne sono di ogni ordine e tipo.

Tra le meraviglie artistiche merita menzione Broadway, una strada lunga circa 50 Km, che percorre la Big Apple da nord a sud attraversando Time Square, nel cui tratto sorgono numerosi teatri e cinema, tanto che il termine Broadway è divenuto, per metonimia, sinonimo del teatro ufficiale statunitense. Qui, nella zona ad alto spessore artistico, vengono inscenati i più celebri e commoventi musical, imperdibili durane il soggiorno newyorkese. In questo periodo dell’anno è possibile scegliere tra Chicago, Aladdin, Pretty Woman e lo straordinario The Lion King. Tale musical, che riproduce la storia de Il Re Leone – nato come film d’animazione Disney nel 1994 – incanta e commuove letteralmente lo sguardo e il cuore del pubblico, rapito dai colori, le scenografie, i costumi e trucchi impeccabili, le musiche emozionanti (come quella d’apertura, conosciuta nella versione italiana come Il Cerchio della Vita) e il talento dei protagonisti insieme agli altri personaggi che quasi interagiscono con gli spettatori nel percorrere la platea fino al palco. Un autentico tripudio di arte e sentimento, veicolati da emozioni inedite.

Da Broadway, dirigendosi ad Harlem (patria della cultura afroamericana), è doveroso assistere ad una delle spettacolari Messe Gospel. Un’esperienza incredibile ed imperdibile, grazie alla quale è possibile respirare e assaporare la tradizione canora afroamericana, con canti d’entusiasmo rivolti a Dio da ascoltare e condividere con passione ed amore. L’allegria è di casa e la cordialità coinvolgente. Un’unicità che si veste di sorrisi e lacrime di pura gioia.

Viaggio a New York: Sunset & Night

Se New York è vita, colori, suoni, odori ed energia di giorno, al calar del sole diviene un’autentica e splendida cartolina. Portrait di grattacieli illuminati prima alle spalle dal delicato sole che volge al tramonto, poi dalle luci newyorkesi che animano i palazzi emozionando l’animo osservatore. Lo spettacolo più incredibile di New York è New York stessa al tramonto e di notte, osservata dalla Crociera Harbor Lights, un tour di due ore che consente di godere della fantastica metropoli sotto il cielo purpureo e roseo del tramonto. Ancora è possibile assistere a cotanta meraviglia dalla romantica Brooklyn Heights Promenade, costeggiandola magari mano nella mano con la persona amata, così come dall’Hamilton Park di New Jersey, mentre i toni del cielo si spengono e la metropoli newyorkese si accende di luci, che rendono mozzafiato la vista, e donando davvero la percezione di vivere in un film. Magia allo stato puro, così come al cospetto del monumentale Empire State Building, protagonista della celebre pellicola cinematografica King Kong (Prima app. 1933) e oggetto di scintillante splendore se ammirato di notte durante uno dei Rooftop Tour sulle terrazze panoramiche o dall’alto del Top of the Rock.

New York è vita e film, routine e sogno, incanto e bellezza, natura e cemento. New York è il cuore di una donna dolce e bisbetica, pronta a ricevere amore e donarlo triplicato di splendore e magia. Un viaggio a New York non può che essere una fantastica idea!

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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