Hegel e il pensiero dialettico: tesi, antitesi e sintesi

Hegel e il pensiero dialettico: tesi, antitesi e sintesi

Hegel è un filosofo della massima espressione idealistica e con il suo pensiero dialettico, la filosofia cambia scopo, non c’è più il dualismo kantiano, ma un’unica realtà.

Hegel afferma: “Tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale”. Significa che nella realtà tutto ciò che accade deve accadere per un motivo razionale e quindi la ragione è reale e concreta. Hegel ci presenta il pensiero dialettico nella sua opera più importante: “La Fenomenologia dello spirito”.
La fenomenologia sta per dello studio di ciò che appare. Se per Hegel ciò che appare è lo spirito, la fenomenologia risulta lo studio delle varie tappe dello spirito o pensiero.

I 3 momenti della fenomenologia dello spirito:
– Tesi è la coscienza
– Antitesi è l’autocoscienza
– Sintesi è la ragione

Tesi: Coscienza

Momento in cui la coscienza deve emergere da se stessa e diventare autocosciente, si deve avere autoconsapevolezza della coscienza.
La coscienza conta a sua volta 3 momenti:
– certezza sensibile,
– percezione,
– intelletto.

La certezza sensibile è quella più elementare, la realtà che si avverte mediante i sensi. La certezza sensibile deve diventare percezione che si serve del soggetto per percepire un oggetto. L’oggetto per diventare non solo percepito ma anche pensato deve essere inquadrato in categorie (spazio, tempo, qualità, qualità e modalità) quindi l’oggetto non più altro da me ma viene assorbito dal soggetto mediante l’intelletto. Quindi la coscienza divine cosciente si sé.

Antitesi: Autocoscienza

Il riconoscimento dell’autocoscienza avviene attraverso una lotta con un’altra autocoscienza. In questa lotta c’è una più timorosa e l’altra più coraggiosa.
L’autocoscienza a sua volta ha 3 momenti:
– paura della morte,
– servizio,
– lavoro.

L’autocoscienza che ha avuto paura di morire si sottomette e l’altra si afferma. Hegel elabora la dialettica servo-padrona, una diventa serva l’altra padrona. Si tratta di una teoria che è destinata ad essere sovvertita perché il servo è colui che mediante il servizio ha saputo fare, sa come sopravvivere, invece il padrone non sa fare niente e questa è la sua debolezza per cui diventerà servo del servo. Quindi il lavoro sarà il riscatto del servo e si raggiunge l’indipendenza che coincide con altri 2 momenti: lo Stoicismo e lo Scetticismo.
Stoicismo è una corrente che vuole liberare l’uomo dalle passioni, affermando che le emozioni in realtà le dobbiamo dominare attraverso Aponimea e Atarassia, cioè l’assenza di dolore e assenza di turbamento ma non riesce.
Lo scetticismo è una corrente filosofica che vuole negare la realtà dicendo che tutto è falso ma si tratta di un paradosso, poiché Hegel sostiene che gli scettici affermando negano e negando affermano.
Da qui elabora la Fase della coscienza infelice. La coscienza rinuncia per la prima volta alla ricerca sulla terra e immagina un Dio trascendente, altro rispetto alla realtà, a cui si sottomette.
Secondo Hegel e il suo pensiero dialettico questa fase è superata dal cristianesimo, quando Dio che era trascendentale, nel cristianesimo si fa carne nella figura di Cristo. Con il cristianesimo la coscienza comincia a calare sulla terra. Ma il Cristo non si fa più vedere quindi la coscienza continua a restare infelice, dunque rinuncia alla ricerca per forgiare la vita cercando di modificare gli oggetti della natura a suo uso e consumo.

Da qui Hegel elabora un’altra triade del suo pensiero dialettico:
– devozione,
– fare operare,
– mortificazione di sé.

Devozione. Gli uomini sentono che Dio esiste, cristo c’è stato storicamente e continuano ad essere devoti anche se non lo vedono
Fare operare. Devozione non più solo contemplativa ma la fase diviene attiva.
Mortificazione di sé. Quando l’uomo si rende conto che anche lavorando la terra, non ci sarebbe se non vi fosse un Dio, quindi torna a quel Dio trascendente ed ecco che si abbandona a se stesso, si ritiene nulla rispetto a Dio. Toglie a sé stesso per dare a Dio, diventa così insignificante da annullarsi, ma nella fase del rinascimento l’uomo si rende conto di essere egli stesso Dio, si identifica con quella divinità. Con il momento rinascimentale l’autocoscienza si fa Ragione.

Sintesi: Ragione

Momento della consapevolezza della coscienza di essere tutta la realtà ed è razionalità che coincide con la realtà.
Quindi momento di massima mortificazione è il momento di massima esaltazione. L’uomo ha tolto ha sé per dare a Dio fino a capire che Dio era in se stesso, dunque l’uomo si identifica con la coscienza che diviene ragione.
La razionalità trova la massima espressione nello spirito idealistico di Hegel che dice: “tutto ciò che è razionale è reale e tutto ciò che è reale è razionale”.

Hegel con il suo pensiero dialettico ha così annunciato la fine del dualismo affermando che razionalità e realtà sono identiche.

Fonte immagine: Wikipedia

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