Hilma af Klint, l’artista che ha dipinto per i posteri

HIlma af Klint

Hilma af Klint è stata una pittrice svedese, ribattezzata da alcuni “la madre segreta dell’astrattismo” in quanto aveva sviluppato un approccio figurativo che trascende il reale prima di colui che viene generalmente considerato il precursore e fondatore dell’astrattismo, ossia Vasilij Kandinskij. Donna eccezionale del suo tempo, è stata una delle prime a laurearsi alla Royal Academy of Fine Arts di Stoccolma. Ha vissuto della sua arte, ma i lavori per cui è stata conosciuta e apprezzata fintanto che era in vita sono ritratti e paesaggi in stile naturalistico. Quando ha fatto testamento si è lasciata alle spalle un’eredità artistica che è rimasta celata al mondo per decenni. Oggi continua la scoperta delle opere di Hilma af Klint, che ci ha privato per troppo tempo del suo universo visionario.

L’immaginario di Hilma af Klint, a cavallo tra scienza e misticismo

Le prime influenze artistiche provengono dalle estati trascorse durante l’infanzia sull’isola di Adelsö, tra la quiete del verde e delle acque del Lago Mälaren e successivamente sull’isola di Munsö dove si trasferisce nel 1908. Già appassionata di matematica e biologia, in questi luoghi ha la possibilità di studiare da vicino quelle forme della natura che diventeranno ricorrenti nelle sue tele. 
La produzione artistica di Hilma af Klint si colloca a cavallo di quegli anni in cui la comprensione della realtà viene messa in discussione: in ogni campo del sapere serpeggia il dubbio e lo si può vedere con personalità come Marx, Nietzsche, Freud e Saussure i quali, ciascuno nella propria area di competenza, segnano una frattura che condurrà alla modernità. Nel primo Novecento le scoperte scientifiche così come le rappresentazioni artistiche volgono lo sguardo al mondo dell’invisibile. A tal proposito in ambito scientifico si sente parlare per la prima volta di meccanica quantistica e divisibilità dell’atomo e Einstein introduce la sua Teoria della Relatività. In questa cornice, Hilma af Klint pensa che le discipline scientifiche possano costituire un mezzo per accedere alla dimensione dell’invisibile.

L’artista è convinta che assieme alla scienza, un’altra via per delineare questo mondo opposto alla realtà tangibile sia il misticismo. Anche in seguito alla morte della sorella minore Hermina, Hilma af Klint inizia ad interessarsi alla dimensione spirituale della vita e come altri suoi contemporanei si lascia sedurre dallo spiritismo, l’esoterismo, la Teosofia e l’antroposofia correnti filosofico-esoteriche in voga agli inizi del Novecento. L’artista infatti fonda anche un gruppo femminile che si riunisce per sedute di meditazione ed esercizi spirituali, durante i quali si abbandona alla dimensione trascendentale e gli spiriti le segnalano un grande progetto da portare a termine. 
Tale progetto si materializza nella serie di 193 opere intitolata Dipinti per il Tempio (Paintings for the Temple, 1906 – 1915): costituiscono i primi esempi di arte astratta al mondo, che denotano grande originalità e già piena padronanza del tratto, che vuole confinare l’invisibile nella tela.

Un’eredità artistica sepolta per vent’anni

Quello di Hilma af Klint forse è un’approccio figurativo fin troppo originale, rivoluzionario, e le coscienze dei suoi contemporanei non sono ancora pronte a lasciarsi scuotere. Sarà lo stesso Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia a suggerirle di non esibire le sue opere per almeno mezzo secolo. Infatti, gli unici lavori noti sono i disegni botanici, i paesaggi e i ritratti in stile naturalistico, mentre le opere appartenenti alla corrente astrattista non vedranno mai la luce, almeno finché l’artista è in vita. 

La sua eredità artistica, composta da tele, appunti e disegni, viene raccolta da una sua nipote ma vi sono due clausole inderogabili: le opere non potranno mai essere vendute e non potranno essere esibite prima dei vent’anni dalla morte di Hilma af Klint, che si è spenta il 21 ottobre 1944. Si dovrà attendere il 1986 quando al County Museum di Los Angeles le opere dell’artista sono state esposte per la prima volta in una mostra intitolata The Spiritual in Art – Abstract Paintings 1890 – 1985.
Dato che le opere non possono essere vendute, di conseguenza nessun museo può possederle. Tuttavia The Hilma af Klint Foundation ha stipulato un accordo con il Moderna Museet di Stoccolma, nel quale sono esposte affianco a quelle della collezione permanente. Nel 2024 i suoi lavori saranno esposti in tre mostre temporanee nei Paesi Bassi a L’Aia, in Austria nella città di Haag e negli Stati Uniti a New York.

Se potesse vederci ciondolare da una sala di un museo all’altra mentre osserviamo le sue tele, Hilma af Klint ad oggi ci considererebbe spiritualmente maturi per calarci nel suo immaginario mistico ed evanescente?

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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