I canoni di bellezza non sono universali, ma un riflesso profondo della storia, dei valori e delle tradizioni di una cultura. Ciò che in un paese è considerato attraente può essere molto diverso da ciò che si apprezza in un’altra parte del mondo. Questa diversità ci mostra come la percezione della bellezza sia un costrutto sociale in continua evoluzione.
Le origini del concetto di “canone” in Occidente risalgono allo scultore greco Policleto di Argo (V sec. a.C.), che nel suo trattato, il *Canone*, definì le proporzioni ideali del corpo umano, un modello che ha influenzato per secoli l’arte e la cultura europea, come spiegato da fonti autorevoli come l’enciclopedia Treccani.
Indice dei contenuti
- Canoni di bellezza nel mondo: esempi e significati
- 1. Il canone occidentale: tra proporzioni e tendenze
- 2. Il canone asiatico: la ricerca della pelle di porcellana
- 3. Il canone in Medio Oriente: l’enfasi sugli occhi
- 4. Modificazioni corporee in Africa: bellezza e identità
- 5. Culture indigene: il corpo come tela
- Globalizzazione e social media: un canone unico?
| Cultura/regione | Ideale di bellezza e suo significato |
|---|---|
| Occidente (moderno) | Corpo snello e tonico con pelle abbronzata, considerato un simbolo di salute e tempo libero. |
| Asia orientale (es. Corea del Sud) | Pelle chiarissima e viso piccolo (“v-shape”), storicamente un segno di nobiltà che non svolgeva lavori manuali all’aperto. |
| Mauritania | Un corpo formoso e prosperoso, ottenuto anche tramite la pratica del “gavage”, simbolo di ricchezza, salute e fertilità. |
| Etnia Mursi (Etiopia) | L’uso di piattelli labiali e auricolari come segno di maturità, status sociale e forte identità tribale. |
| Popolo Māori (Nuova Zelanda) | Tatuaggi facciali tradizionali (tā moko) che raccontano la genealogia, lo status e la storia personale dell’individuo. |
1. Il canone occidentale: tra proporzioni e tendenze
Il canone occidentale, che influenza Europa e Nord America, affonda le sue radici nella cultura greco-romana, con la sua enfasi sull’armonia e le proporzioni. Nel corso dei secoli, questo ideale si è evoluto: dalle forme più morbide del Rinascimento alla figura a clessidra dell’epoca vittoriana, fino al canone contemporaneo che valorizza un corpo snello, tonico e una pelle spesso abbronzata, vista come simbolo di salute e benessere.
2. Il canone asiatico: la ricerca della pelle di porcellana
In molti paesi dell’Asia orientale, come Corea del Sud, Cina e Giappone, l’ideale di bellezza è rappresentato da una pelle estremamente chiara e luminosa. Questo canone ha radici storiche profonde: la pelle non abbronzata era un segno di appartenenza a una classe sociale elevata, che non doveva lavorare all’aperto. Oggi, questo ideale è supportato da un’enorme industria cosmetica (la K-Beauty) e si associa a tratti come occhi grandi, un viso piccolo a forma di “V” e capelli lunghi e setosi.
3. Il canone in Medio Oriente: l’enfasi sugli occhi
Nei paesi del Medio Oriente, la bellezza è spesso associata a una pelle chiara e capelli lunghi e scuri. Un tratto distintivo è la grande enfasi posta sugli occhi, considerati una potente forma di espressione. L’uso del kohl e di trucchi elaborati per definire e accentuare lo sguardo ha una tradizione millenaria. Anche i profumi intensi e speziati giocano un ruolo fondamentale nel concetto di femminilità e seduzione.
4. Modificazioni corporee in Africa: bellezza e identità
Parlare di un unico “canone africano” è impossibile data l’immensa diversità del continente. Molte culture africane legano la bellezza a pratiche di modificazione corporea cariche di significato. Ad esempio, presso l’etnia Mursi in Etiopia, le donne portano piattelli labiali e auricolari come simbolo di maturità e status sociale. Le scarificazioni, praticate da diverse popolazioni, non sono semplici decorazioni, ma veri e propri segni di identità che raccontano l’appartenenza tribale, il coraggio e le tappe della vita.
5. Culture indigene: il corpo come tela
Per molte culture indigene, la bellezza è inseparabile dall’identità culturale e spirituale. Il corpo diventa una tela su cui esprimere la propria storia. I tatuaggi facciali dei Māori della Nuova Zelanda, noti come *Tā moko*, rappresentano la genealogia e la posizione sociale di un individuo. Presso il popolo Kayan in Thailandia, le donne indossano anelli di ottone per allungare il collo, un canone di bellezza che è anche un forte simbolo di appartenenza etnica, parte di un patrimonio culturale immateriale che organizzazioni come l’ UNESCO si impegnano a salvaguardare.
Globalizzazione e social media: un canone unico?
Oggi, i canoni di bellezza nel mondo sono fortemente influenzati dalla globalizzazione e dai social media. Si assiste a una crescente omologazione verso un ideale spesso eurocentrico. Tuttavia, gli stessi social media possono essere potenti strumenti per promuovere la diversità e movimenti come il Body Positivity, che incoraggiano ad apprezzare l’unicità di ogni individuo, celebrando la bellezza in tutte le sue forme.
Fonte immagine di copertina: Pixabay
Articolo aggiornato il: 03/10/2025

