I Saraceni in Spagna: storia e conquiste

I Saraceni in Spagna: storia e conquiste

I Saraceni in Spagna sono stati uno dei principali protagonisti della storia della penisola iberica, soprattutto durante il periodo medievale. Questo popolo di origine araba e berbera si stabilì in Spagna nel VII secolo e fondò l’Emirato di al-Andalus, che in seguito divenne il Califfato di Cordova. Durante il loro dominio, i Saraceni introdussero importanti innovazioni culturali e scientifiche, che influenzarono profondamente la società spagnola dell’epoca. Tuttavia, il loro dominio fu anche caratterizzato da conflitti con i cristiani spagnoli, che culminarono nella Reconquista, la lunga guerra che portò alla riconquista della penisola iberica da parte dei cristiani.

Saraceni in Spagna: Un’analisi storica della presenza islamica nella penisola iberica

La Spagna islamica è chiamata Al-Andalus, da cui poi deriva il nome della regione spagnola dell’Andalusia; si pensa, in realtà, che questo nome derivi da Vandalusia, ovvero “Terra dei vandali”, ma di questo non vi è certezza.
Nel 711 circa ebbe inizio la presenza islamica nella penisola iberica quando un esercito di Berberi e Arabi musulmani invase il regno visigoto della Spagna. La conquista islamica della penisola iberica si estese rapidamente e nel giro di pochi anni, gran parte del territorio fu sotto il controllo musulmano. L’arrivo dei Saraceni in Spagna rappresentò un’importante svolta nella storia della penisola iberica.

Da sempre, l’Europa e il mondo islamico hanno avuto un rapporto ambivalente in quanto ci sono stati assidui scambi culturali, commerciali ed economici, ma anche molteplici conflitti sanguinosi.
Già dopo la morte del profeta Muhammad, avvenuta nel 632, sotto i primi 4 califfi ben guidati, ci furono i primi tentativi di espansione verso l’Europa. Fu la dinastia Omayyade, dopo essersi stabilizzata in Nordafrica, ad iniziare la sua espansione verso la penisola iberica.
Al momento della conquista araba, e quindi all’arrivo dei Saraceni in Spagna, la Penisola iberica era abitata da popolazioni autoctone, di cui facevano parte i discendenti cristiani degli Ibero-romani, dei Visigoti e degli Svevi, i quali, in parte, si convertirono poi all’Islam; nel 960, secondo studi onomastici, si è calcolato che metà della popolazione era divenuta musulmana. Coloro che non vollero abbandonare la religione dei padri, anche grazie al sostegno e alla protezione del potente metropolita di Toledo, divennero però arabizzati (mu-sta’rib) sul piano linguistico e culturale; sono quei Mozarabi delle fonti latino-spagnole, che, per secoli, fecero da intermediari fra i musulmani ed i cristiani, anche dei regni della Spagna settentrionale.
La nuova autorità musulmana in Spagna era basata su un sistema di governo chiamato Al-Andalus, all’interno di questo sistema si incorporavano elementi della cultura araba e berbera unite alle tradizioni della popolazione spagnola precedente. I primi secoli di dominio musulmano in Spagna, sono segnati da importanti contributi in campo scientifico, nonché letterario, artistico e architettonico.
Nel 1085, il re cristiano Alfonso VI di Castiglia riconquistò Toledo, una città importante dell’Andalusia, ma l’espansione cristiana fu rallentata dalle divisioni interne tra le varie fazioni cristiane e dalle numerose incursioni musulmane.
Nel 1212, la battaglia di Las Navas de Tolosa vide la sconfitta delle forze islamiche, segnando l’inizio della fine del dominio musulmano in Spagna. Nel 1492, Granada, l’ultima fortezza musulmana nella penisola iberica, cadde nelle mani dei re cattolici Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, che iniziano il processo di Reconquista dopo un periodo durato quasi 800 anni, con l’obiettivo di espellere i musulmani e segnando così la fine del periodo musulmano in Spagna.
L’influenza culturale e intellettuale islamica sulla Spagna continuò anche dopo la fine del periodo di dominio musulmano, con importanti contributi alla filosofia, alla letteratura e alle arti.
Senza dubbio, la presenza islamica nella penisola iberica ha avuto un impatto significativo sulla storia e la cultura della Spagna, e continua ad avere una forte presenza nella lingua, nell’arte e nell’architettura spagnole, e nella cultura ispano-musulmana dell’Andalusia. Inoltre, la presenza dei Saraceni in Spagna fu alla base della creazione di una società multiculturale e multireligiosa. 

Saraceni in Spagna: L’Alhambra di Granada, un segno della presenza islamica in Spagna

Un grande esempio di architettura e presenza culturale islamica in Spagna, ancora oggi importantissima e famosa meta turistica, è l’Alhambra di Granada, ovvero un complesso architettonico situato sulla collina di al-Sabika, sulla sponda destra del fiume Darro, nella città di Granada, proprio in Andalusia. Fu costruito tra il XIII e il XIV secolo sotto il dominio del Sultanato di Granada, un regno islamico che governava gran parte della Spagna meridionale. L’Alhambra fu uno dei centri culturali nonché artistici più importanti del mondo islamico medievale e rappresenta un esempio eccezionale dell’arte e dell’architettura islamica.
Gli edifici dell’Alhambra sono caratterizzati dalla combinazione di elementi architettonici e decorativi provenienti da varie culture dell’epoca, tra cui la cultura berbera, araba e andalusa.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Elisabetta Giordano

Sono Elisabetta Giordano, ho 23 anni e vivo a Napoli da 4 anni. Originariamente sono del capoluogo di regione più alto d’Italia, Potenza, in Basilicata. Studio Arabo e Spagnolo presso l’università degli studi di Napoli “L’Orientale” e lavoro presso un bar. Scrivo di qualsiasi cosa da quando sono bambina, diciamo che è una mia passione.

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