Ueda Akinari: un autore cosmopolita

Ueda Akinari

Ueda Akinari, uno dei grandi narratori della letteratura Giapponese. Paragonabile solo dal punto di vista della forza narrativa a Saikaku

Ueda Akinari si fa promotore di una tradizione che si chiama Bunjin, termine del quale non esiste una vera e propria traduzione italiana. Forse sarebbe corretto dire “Uomini di cultura”. Sono, infatti, uomini che si riconoscevano grazie a quattro caratteristiche principali:

  •  Versatilità: essere versatili vuol dire essere “versati” in diversi campi. Erano persone che praticavano la cerimonia del té, la calligrafia, la poesia e la letteratura e molto altro. Questa è la versatilità;
  • Ricerca di stile ed eleganza: erano opposti allo zoku (volgarità), quindi ricercavano un certo tipo di estetismo, si ispiravano ad uno stile di comportamento piuttosto elegante;
  • Tendenza a ritirarsi dal mondo: si tratta di una tendenza più di tipo psicologico che di tipo fisico. Di fatti ciò che facevano era distaccarsi dalla folla e dalle correnti di pensiero dell’epoca senza necessariamente ritirarsi in luoghi remoti. Ci collochiamo nel periodo Edo, dunque nel periodo delle classi mercantili, del guadagno, del riconoscimento sociale. A questo proposito i Bunjin non erano interessati a tutto questo. Non erano competitivi, affaristi, non erano interessati ai soldi. Questa è la caratteristica del loro particolare tipo di ermetismo;
  • Idealismo: dunque il distacco dalle cose, il credere in valori che non sono commerciali. Non erano grandi lavoratori e per questo motivo venivano altamente criticati perchè considerati dei parassiti.

La figura del Bunjin nasce sotto determinate circostanze storiche. Un tipo di influenza è dato dal fatto che durante il periodo Kyoohoo vi sono state riforme dettate da una crisi economica precedente. Il governo era sotto il controllo dello Shogunato Tokugawa, notando che c’era una fase di stagnazione economica dovuta dall’insoddisfazione delle persone, lo Shogunato decise di attuare queste riforme politiche, sociali e culturali atte a salvaguardare la salute del proprio regime. Nell’ambito di queste riforme arriva ad allentare quelle che sono le restrizioni che c’erano nell’importazioni di libri dall’estero. Ciò interessa particolarmente la sfera cinese per cui cominciano ad arrivare opere di stampo cinese che portano ad un ampiamento di conoscenze scientifiche e letterarie. Entrano, dunque, in questo clima di libertà nel quale si diffonde la figura del Wenren (corrispettivo del Bunjin giapponese). 

Altro contributo all’affermazione della figura dei Bunjin e del loro stile di vita viene da una scuola confuciana che è quella di Ogyuu Sorai che era uno dei più influenti pensatori di stampo confuciano che si distingueva dagli altri per le due idee di libertà. Il pensiero confuciano si basa, infatti, su di una serie di regole che governano i rapporti tra padre e figlio, marito e moglie e così via. Quindi la caratteristica della scuola di Ogyuu Sorai è quella di difendere la libertà di espressione. Dunque la scuola confuciana di Sorai contribuisce alla formazione dei Bunjin che trovano espressione in varie forme essendo, per l’appunto, versatili

Non si nasce Bunjin, ma lo si diventa: Ueda Akinari

Come nel caso di Ueda Akinari. Egli nasce da padre ignoto e madre forse prostituta. Non si hanno molte informazioni riguardanti i suoi genitori e le poche che si hanno a disposizione non sono neanche certe. Ciò che è certo è che venne adottato intorno ai 3 anni dalla famiglia Ueda. Il padre adottivo era il proprietario di una ditta che produceva carta ed olio vegetale il che gli permise di ricevere un’educazione facoltosa. Da piccolo contrae una malattia, possibilmente vaiolo, che gli provoca una malformazione alla mano, cosa che gli impedisce di diventare un bravo calligrafo. Il che era assurdo nella realtà dei Bunjin. Quando il padre è morto ha ereditato il negozio occupandosi, dunque, degli affari. Comincia in quel periodo a scrivere una serie di Ukiyozoushi che pubblica del 1777, ma che non riscuotono alcun successo. Di fatti non vennero nemmeno pubblicate le collane divulgative come invece successe per la sua opera principale: “Ugetsu Monogatari”.

Porta avanti il lavoro del padre finchè a causa di un incendio non viene distrutta la fabbrica nella quale produceva la propria merce. A questo punto si dedica all’attività di medico che porta avanti fino a che, secondo alcuni, a seguito della morte di una bambina che era affidata alle sue cure, non viene assalito da un senso di colpa tale da fargli dubitare delle proprie capacita. Da questo momento poi comincia la sua seconda vita, quella come Bunjin.

Un genere letterario che portano avanti è quello degli Yomihonlibri di lettura”. Il genere degli Yomihon sovrasta quello precedente che era quello degli Ukiyozoushilibri illustrati“. Quest’ultimo genere comincia ad essere in declino a causa della poca rappresentanza ed anche perchè la casa editrice più importante dell’epoca comincia a spostare la propria attenzione altrove. Proprio in questo contesto, quindi, si sviluppano gli Yomihon con Ueda Akinari. La differenza tra i due generi è che gli Ukiyozoushi venivano scritti sulla base di fatti di cronaca realmente accaduti e la parte scritta veniva sovrastata dalle immagini. Gli Yomihon si basavano su fatti storici che venivano poi decorati dall’aggiunta di essere soprannaturali come mostri o fantasmi. 

In questo periodo si affermano, in Giappone, i Kokugaku, gli “studi cinesi“. Esistevano già dalla nascita della letteratura Giapponese, ma in questo periodo di sviluppano particolarmente grazie ad alcuni personaggi come Motoori Norinaga, quello che oggi definiremmo un filologo che ha dato dignità agli studi della letteratura Giapponese. Ueda Akinari è stato contemporaneo di Motoori Norinaga e come lui è stato cultore degli studi di letteratura Giapponese, ma anche di quella Cinese. Quindi ha praticato Kangaku e Kokugaku, ma i due sono entrati in conflitto. Motoori Norinaga aveva scritto un grandissimo quantitativo di opere ed aveva un circolo di adepti enorme, Ueda Akinari invece aveva davvero pochi seguaci. Motoori Norinaga credeva che il Giappone fosse superiore a tutti gli altri paesi grazie alla discendenza divina dalla Dea Amaterasu. Ueda Akinari invece non credeva in questa supremazia giapponese dovuta a questo tipo di discendenze.

Era un autore che si dedicava a qualsiasi tipo di studio potesse interessargli. Nell'”Ugetsu Monogatari” ad esempio riesce a fondere le sue conoscenze del cinese e del giapponese. Le sue opere di fatti sono ispirate a storie cinesi, ma collocate in Giappone. Dava, quindi, importanza a diverse culture, in particolare quella cinese, ma anche Coreana. Infatti ha avuto diversi rapporti con la Corea.

Insomma era un personaggio cosmopolita e non aveva questo senso di nazionalismo che invece possedeva così ardentemente il suo “rivale”.

Fonte immagine: Pexel

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