Ihara Saikaku e la figura della donna nelle sue opere

Ihara Saikaku e la figura della donna nelle sue opere

Ihara Saikaku è un autore giapponese e con lui, per la prima volta, si può parlare di fama nazionale, ovvero le sue opere circolavano per tutta la nazione ed erano conosciute da tutti.

Ihara Saikaku vive nel periodo Genraku e incomincia a scrivere opere estese con sfoggio delle sue conoscenze e con linguaggio semplice, ma solo in un secondo periodo capisce che il suo vero talento è quello di scrivere opere brevi. Egli, infatti, è considerato uno dei primi autori a inserire nelle sue opere la figura della donna.

La figura della donna nelle opere di Ihara Saikaku

Ihara Saikaku scrive diverse opere in cui presenta la figura e il ruolo della donna.
Una tra queste è Koshoku Gonun Onna, tradotta con “5 donne amorose”.
In quest’opera l’autore scrive 5 piccole storie in cui rappresenta 5 eroine che infrangono le regole della società mosse dall’amore sensuale. E non solo, alcune di queste storie sono ispirate a fatti realmente accaduti.

1° storia, Sejuro e Onatsu

Onatsu è la figlia di un commerciante che si innamora del commesso del negozio di suo padre, Sejuro. Il ragazzo non dovrebbe avere un interesse per Onatsu poichè è la figlia del suo superiore, però alla festa dei ciliegi si appartano e decidono di scappare per vivere la loro storia d’amore. I ragazzi vengono catturati al porto di Osaka e lui viene falsamente accusato di aver rubato dei soldi e quindi, si uccide. Onatsu impazzisce e non può far altro che diventare monaca pensando al suo amore per il resto della sua vita.

2° storia, Osen e Chozaemon

Osen è una bellissima donna di cui tutti ne sono innamorati e un fortunato bottaio riesce a sposarla. Osen lavora a casa di un uomo ricco, Chozaemon, anch’egli è sposato con una donna, la quale è molto gelosa di Osen poiché molto affascinante. Infatti più di una volta Osen è accusata ingiustamente di essere troppo vicina al marito. Ma un giorno Osen, stanca delle sue accuse, decide di concedersi a Chozaemon. Purtroppo verranno scoperti e mentre lui scappa, lei si uccide per la vergogna.

3° storia, Moemon e O-san

O-san è la moglie di un mercante e dispone di una cameriera al suo servizio che si innamora di Moemon, un commesso del negozio del marito di O-san. Dunque O-san cerca di favorire questa unione e una sera escogita un piano: dà a Moemon un appuntamento al buio. Al principio doveva presentarsi all’incontro la cameriera, ma O-san decide di sostituirsi e passa una notte d’amore con Moemon. Tutto ciò era iniziato come uno scherzo ma si innamorano e scappano fingendo un suicidio, alla fine però vengono trovati e giustiziati.

4° storia, O-shichi e Kichisaburo

O-shichi è una fanciulla che, a causa di un incendio avvenuto nella sua dimora, è costretta a passare la notte assieme alla sua famiglia in un convento di monaci. Durante la notte vede per i giardini del convento un ragazzo e se ne innamora ma lui non sembra essere interessato a lei.
O-schichi è desiderosa di incontrarlo ad ogni costo e decide di dare fuoco al convento ma colta in fragrante, verrà messa al rogo.

5° storia O-mon e Gengobei

O-mon è una fanciulla innamorata del monaco Gengobei ma lui, essendo dedito alla via dei giovinetti, non è interessato alle donne. La fanciulla scappa di casa con l’idea di riuscire ad attirare le sue attenzioni e per stare vicino a lui si traveste da uomo per seguire la via dei giovinetti ma quando Gengobei la scopre, ne è estasiato. Si innamorano e vivono facendo i commedianti. La famiglia di O-mon, essendo ricca e felice che la figlia abbia trovato il suo amore, dona il loro negozio pieno di oggetti meravigliosi e ricchezze. E proprio questo è l’unico finale in cui i protagonisti vivranno felici, contenti e ricchi.

Koshoku Ichidai Onna

Altra opera dove presenta la figura della donna è: Koshoku Ichidai Onna, tradotto con “Vita di una donna licenziosa”. 
Tratta della storia di una donna che ripercorre la sua gioventù fino all’età avanzata, raccontando in prima persona la sua vita e di come, per seguire il suo desiderio sessuale difficile da appagare, subirà una progressiva degradazione sociale. Dunque, la storia è raccontata come se fosse non solo una confessione ma cerca anche di dare un insegnamento a chi ascolta in modo tale da non commettere i suoi stessi errori.

Per quanto riguarda la protagonista, la donna era figlia di un ufficiale di Kyoto. Partirà come una donna di corte, poi concubina dei Damyo fino a diventare una cortigiana e quando la sua bellezza svanirà comincia a degradare fino ad essere cacciata dai quartieri di piacere, divenendo una peripatetica. Importante è l’episodio in cui, dopo una notte che non trova clienti, si rifugia in un tempio buddhista con l’idea di prendere i voti ma non riesce e può solo ritirarsi in un piccolo capanno.

Questa storia è presentata con più pathos, poiché non è immagine di una donna dalla femminilità calpestata, ma di una donna che ha vissuto la vita come lei desiderava, seguendo le sue passioni, rendendosi conto che adesso è troppo tardi per pentirsene.
Si tratta di un’opera molto importante poiché per la prima volta si ha una descrizione dei quartieri di piacere da un punto di vista diverso da quello del frequentatore, considerato un mondo meraviglioso. Qui presenta il punto di vista di una cortigiana e mostra la vera realtà di questo mondo crudo e rigoroso dove le donne sono prigioniere e non sono libere di scegliere di abbandonare questa vita.

Ihara Saikaku racconta queste storie con ironia e distacco e non condanna queste donne, contempla solo le vicende umane e le conseguenze di una passione incontrollata ma senza un indice accusatore. Ci fa capire che il mondo è costituito da regole e infrangerle per la libertà ne implica delle conseguenze. Inoltre, queste opere sono molto importanti poiché ci presentano i vari lavori che potevano svolgere le donne all’epoca, come la danzatrice, la calligrafa, l’acconciatrice o la sarta e soprattutto ci dona una vasta immagine della donna nella società giapponese dell’epoca.

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Zazzaro Sabrina

Vedi tutti gli articoli di Zazzaro Sabrina

Commenta