Tra i simboli della Pasqua c’è, curiosamente, anche il coniglio pasquale. Cerchiamo di indagare sulle origini di questo simbolo e sul suo significato.
La Pasqua, conosciuta come Domenica della Resurrezione, è una celebrazione cristiana che commemora la resurrezione di Gesù. È una festa mobile che cade la domenica successiva al primo plenilunio di primavera. Come ogni celebrazione, anche la Pasqua si caratterizza per una serie di simboli, tra cui la croce, l’uovo, la colomba, l’ulivo, le campane, l’agnello e, appunto, il coniglio.
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Le origini a confronto: paganesimo e cristianesimo
| Origine pagana | Interpretazione cristiana |
|---|---|
| La lepre (poi coniglio) era l’animale sacro a Eostre, dea germanica della primavera e della fertilità | La lepre, per la sua capacità di cambiare il colore del manto, fu associata da sant’Ambrogio alla resurrezione di Cristo |
| Simboleggia la rinascita della natura dopo l’inverno, la fertilità e il nuovo ciclo vitale | Simboleggia la rinascita spirituale e il passaggio dalla morte alla vita nuova attraverso la fede |
L’origine pagana: la lepre della dea Eostre
La motivazione pagana è la più antica e fondamentale. La Pasqua cade in primavera, la stagione che da sempre sancisce il rinnovamento e la rinascita della natura. Il coniglio, o più precisamente la lepre, era considerato un animale sacro alla dea germanica della primavera e della fertilità, **Eostre** (o Ostara), da cui deriva il nome inglese della Pasqua, “Easter”. Essendo un animale estremamente prolifico, la lepre divenne il simbolo per eccellenza della rinascita e del nuovo ciclo vitale che la primavera portava con sé.
L’interpretazione cristiana: simbolo di rinascita
Con la diffusione del Cristianesimo, molte tradizioni pagane furono riadattate e assorbite. Sin dalle origini, la lepre divenne un simbolo rappresentante Cristo. Secondo la tradizione, fu Sant’Ambrogio ad associare alla lepre il simbolo della resurrezione. Egli utilizzò come espediente il suo manto, che ha la caratteristica di cambiare colore con le stagioni, vedendo in questo mutamento una metafora della rinascita e della Resurrezione di Cristo.
La tradizione moderna: dalla Germania agli Stati Uniti
Durante il XV secolo, in Germania, l’idea che il coniglio pasquale rappresentasse la fertilità tornò in voga e si diffuse l’usanza di realizzare dolci e biscotti a sua forma. Questa tradizione fu poi esportata dagli immigrati tedeschi in Europa del Nord e in America. Negli Stati Uniti, in particolare, il coniglio pasquale si è trasformato nell’Easter Bunny, una figura simile a Babbo Natale. È lui che, secondo la tradizione, consegna le uova di cioccolato ai bambini. È stata istituita anche una vera e propria caccia alle uova di Pasqua, durante la quale il coniglietto le nasconde nei giardini, affinché i bambini che si sono comportati bene possano trovarle.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 11/09/2025

