La Pasqua Buddhista: il Vesak e il suo significato

La Pasqua nel buddhismo: celebrazioni e significato

La Pasqua nel Buddhismo: il Vesak, significato e celebrazioni

La Pasqua nel Buddhismo è una ricorrenza profondamente sentita, sebbene si discosti notevolmente dalle celebrazioni cristiane. È un momento di intensa spiritualità, permeato da valori di condivisione, che si manifesta attraverso preghiere, meditazione e doni offerti. Anche se le festività buddhiste sono numerose e variegate, la Pasqua nel Buddhismo, nota come Vesak, occupa un posto di primissimo piano. Questa celebrazione commemora, in un’unica soluzione, tre eventi fondamentali della vita del Buddha Shakyamuni: la sua nascita, la sua illuminazione e la sua morte, ovvero il Parinirvana. Questi tre momenti segnano la nascita del Buddhismo, così come viene praticato a livello mondiale.

Le strade si animano di processioni colorate, dove carri addobbati trasportano i monaci che impartiscono benedizioni alla folla di fedeli. Durante il Vesak, le giornate sono scandite da preghiere, meditazione e visite al tempio, che possono ripetersi più volte al giorno, sempre in un ambiente di raccoglimento. Tutto è adornato da fiori e candele, simboli di luce e rinascita. I festeggiamenti, pur mantenendo un profondo rispetto per la tradizione spirituale, sono vissuti con gioia e partecipazione, testimoniando la vitalità di questa dottrina.

È importante ricordare che il Buddhismo rappresenta la terza religione più praticata in Italia, dopo il Cristianesimo e l’Islam. Proprio per questa ragione e per la significativa presenza di fedeli nel nostro paese, il Vesak, ossia la Pasqua nel Buddhismo, è una festività religiosa ufficialmente riconosciuta dallo Stato italiano. Un gesto di rispetto e inclusione che sottolinea l’importanza del dialogo interreligioso. Per i cattolici, il riconoscimento del Vesak rappresenta una sorta di mano tesa verso coloro che abbracciano questa dottrina, un segno di apertura e comprensione reciproca. Sebbene alcuni studiosi tendano a classificare il Buddhismo come una filosofia più che come una religione vera e propria, il Vesak mette in luce proprio questo aspetto: la rinascita a una nuova vita, intesa come un percorso di crescita interiore, che può e deve avvenire in ogni istante della nostra esistenza, e non soltanto in un giorno specifico come la Pasqua cristiana.

La Pasqua nel Buddhismo: cos’è il Vesak

Il Vesak, conosciuto anche come Buddha Jayanti o Buddha Purnima, è la festa più importante per i buddhisti di tutto il mondo. Il termine “Vesak” deriva dal nome del mese del calendario induista, Vaisakha, che corrisponde solitamente ad aprile-maggio del calendario gregoriano. Per le diverse scuole buddhiste, come quelle Theravada, Mahayana e Vajrayana, il Vesak ha una valenza particolare e una collocazione temporale leggermente differente. Tutte le scuole ricordano l’importanza di aver raggiunto il Nirvana, sconfiggendo il ciclo di morti e rinascite, il Samsara. Approfondisci l’argomento del Vesak su Wikipedia.

Nascita, illuminazione e morte del Buddha: il significato della Pasqua nel Buddhismo

Durante il Vesak, i buddhisti commemorano la nascita, l’illuminazione e la morte (Parinirvana) del Buddha Shakyamuni, il fondatore del Buddhismo. Questi tre eventi, avvenuti secondo la tradizione nello stesso giorno di luna piena del mese di Vesak, sono considerati i momenti cardine della sua vita e del suo insegnamento. La Pasqua nel Buddhismo è dunque un’occasione per ricordare e onorare il Buddha e per riflettere sui suoi insegnamenti, come le Quattro Nobili Verità e l’Ottuplice Sentiero, che conducono alla liberazione dalla sofferenza. Si ricorda anche l’importanza di Bodhgaya, dove il Buddha raggiunse l’illuminazione, Lumbini, il suo luogo di nascita, Sarnath, dove tenne il primo sermone, e Kushinagar, dove morì.

Vesak in Italia: una festa riconosciuta per la Pasqua Buddhista

Come già accennato, in Italia la comunità buddhista è in costante crescita. Il Vesak è stato ufficialmente riconosciuto dallo Stato italiano come festività religiosa nel 2012, in virtù di un’intesa tra l’Unione Buddhista Italiana (UBI) e il Governo italiano. Questo riconoscimento testimonia la crescente presenza del Buddhismo nel tessuto sociale e culturale italiano e rappresenta un passo importante verso il pluralismo religioso e la convivenza pacifica tra diverse fedi. Puoi trovare ulteriori informazioni sul sito ufficiale dell’Unione Buddhista Italiana.

Celebrazioni e rituali del Vesak: la Pasqua nel Buddhismo

Durante il Vesak, si rende omaggio al Buddha e si celebrano la sua vita e il suo insegnamento, che ha portato luce nel mondo. I rituali e le celebrazioni possono variare a seconda delle tradizioni locali e delle diverse scuole buddhiste (Theravada, Mahayana, Vajrayana), ma alcuni elementi comuni caratterizzano le festività in tutto il mondo. La Ruota del Dharma viene spesso esposta durante le celebrazioni, per simboleggiare il diffondersi degli insegnamenti del Buddha.

Offerte, preghiere e digiuno: come si festeggia la Pasqua nel Buddhismo

Generalmente, i fedeli si recano al tempio per partecipare a una cerimonia che include preghiere, canti di Sutra, meditazione (spesso Vipassanā) e offerte di fiori, candele e incensi. Al tempio viene portata anche dell’acqua, simbolo di purezza, che viene versata sulla testa di una statua del Buddha, in un gesto simbolico di purificazione e di conferimento di energia positiva. A volte le statue del Buddha sono adorne di Mandala, disegni geometrici sacri. In alcuni casi, i fedeli praticano il digiuno per uno o più giorni, in segno di devozione e di rinuncia. L’Uposatha, il giorno di osservanza buddhista, assume una valenza ancora più forte durante il Vesak. Spesso vengono liberati animali in cattività, come gli uccelli, in segno di rispetto per tutte le forme di vita. Durante il Vesak è comune vedere anche gli Stupa, monumenti commemorativi buddhisti, decorati per l’occasione. La Pasqua nel Buddhismo è un momento di raccoglimento e di festa.

Il Pindapata: l’elemosina e lo spirito di condivisione nella Pasqua Buddhista

Uno dei momenti più significativi della giornata è il Pindapata, la raccolta delle offerte. I monaci, membri del Sangha, percorrono le strade con le loro ciotole per l’elemosina, ricevendo cibo e altri beni di prima necessità dai fedeli. Questo rituale, oltre a sostenere materialmente la comunità monastica, simboleggia lo spirito di condivisione e di generosità che è alla base della filosofia buddhista. Il Karma, la legge di causa ed effetto, è tenuto in grande considerazione, specialmente in questo giorno: le azioni positive compiute durante il Vesak, come la carità, avranno una risonanza maggiore. Questo è un altro aspetto peculiare della Pasqua nel Buddhismo.

Quando si celebra il Vesak: la data della Pasqua Buddhista

Il Vesak è una festa mobile, in quanto la sua data è stabilita in base al calendario lunare seguito dai buddhisti. In molti paesi del sud-est asiatico, come Thailandia, Sri Lanka, Myanmar, Cambogia e Laos, il Vesak si celebra nel giorno di luna piena del sesto mese lunare, che di solito cade tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. In altri paesi, come il Nepal, Singapore, Vietnam, Malaysia, Indonesia, Pakistan e India, la data può variare leggermente. Anche le minoranze non buddiste del Myanmar partecipano con gioia alla celebrazione, dimostrando come il Vesak sia un momento di festa che trascende le differenze religiose. Alcune tradizioni ricordano anche i Bodhisattva, esseri sulla via dell’illuminazione che aiutano gli altri a raggiungerla. Per maggiori informazioni, consulta la pagina dedicata al Vesak sul sito delle Nazioni Unite.

Il calendario lunare e la data del Vesak nel mondo, la Pasqua nel Buddhismo

Secondo la tradizione, il principe Gautama Siddhartha, il futuro Buddha, nacque nel plenilunio di maggio. Sempre nello stesso plenilunio, trentacinque anni dopo, raggiunse l’illuminazione a Bodhgaya e, all’età di ottant’anni, morì a Kushinagar, ancora una volta in un giorno di luna piena dello stesso mese. In Italia, come stabilito dall’accordo tra l’Unione Buddhista Italiana e il Governo, il Vesak viene celebrato l’ultima domenica di maggio. È un momento di pace, serenità e riflessione per tutti, buddhisti e non.

Immagine in evidenza: Freepik

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