Meravigliosi disegni ornamentali dalle forme ondulate o geometriche, l’arte del tatuaggio Maori è in realtà antichissima e legata a un profondo significato culturale. Giunta fino a noi, ha spesso perso il suo aspetto storico per convertirsi in uno stile ornamentale. Con lo stile Maori si possono realizzare forme astratte che si adattano alle curve del corpo, così come veri e propri soggetti, in particolare quelli legati alla sfera marina come tartarughe e mante.
Non tutti, però, conoscono il vero significato che si cela dietro un tatuaggio Maori, per questo è importante comprenderne la storia.
Indice dei contenuti
- 1. Chi sono i Maori?
- 2. In cosa consiste la filosofia Maori?
- 3. Il Ta-moko: il tatuaggio come rito di passaggio
- 4. Simboli del tatuaggio Maori e loro significato
- 5. Ta-moko e Kirituhi: una distinzione fondamentale
- 6. Significato del tatuaggio in base alla parte del corpo
- 7. La leggenda sulla nascita del Ta-moko
Chi sono i Maori?
Prima di analizzare l’arte del tatuaggio, va spiegato chi era questo popolo abitante delle zone della Polinesia, tra la Nuova Zelanda, le Hawaii e l’isola di Pasqua. Si tratta di una popolazione indigena che già dal 1000 d.C. aveva colonizzato le isole abitabili della zona. La divisione territoriale in tanti piccoli arcipelaghi ha portato questi popoli a limitare i contatti tra loro, spingendo ogni gruppo a sviluppare una propria cultura e lingua. È grazie agli inglesi e al loro processo di colonizzazione se oggi conosciamo a fondo questo popolo. Già dal XIX secolo, infatti, gli inglesi iniziarono ad avere sempre più contatti con i Maori, con l’obiettivo di convertirli al cristianesimo, studiando al contempo la loro cultura. Questo fu un processo forzato, poiché questi popoli non avevano mai cercato un contatto con l’Europa.
In cosa consiste la filosofia Maori?
Per comprendere il significato del tatuaggio, è necessario guardare alla loro filosofia di vita. Tutto nasce dalla credenza nell’esistenza di più mondi: il Mondo degli umani (la terra), il Mondo del cielo e il Mondo del mare. Quest’ultimo non era solo il regno della fauna marina, ma anche il luogo di riposo delle anime dopo la morte, che si reincarnavano in creature marine. Tra queste, la tartaruga (honu) aveva il compito più importante: mediare tra il mondo dei vivi e quello degli antenati. Essendo un animale capace di vivere sia sulla terra che in acqua, fungeva da guida per gli spiriti. La filosofia Maori si basa inoltre su una lotta quotidiana per la crescita personale e la protezione della propria terra, un concetto che si riflette in ogni simbolo.
Il Ta-moko: il tatuaggio come rito di passaggio

Il tatuaggio tradizionale Maori possiede un nome specifico: Ta-moko, o semplicemente Moko. Esso simboleggia il passaggio dall’età infantile alla maturità. L’esecuzione non avveniva con aghi, ma con scalpelli di osso di albatro (uhi) che incidevano la pelle, rendendo la superficie del disegno scanalata e non liscia. In origine, veniva realizzato sull’intero viso degli uomini di alto rango. Avere il volto segnato da queste cicatrici colorate era un simbolo di fierezza e indicava uno status sociale elevato, come quello di guerriero. Per gli uomini, l’intero corpo diventava una tela che raccontava la storia della loro famiglia (whakapapa), i successi e il loro ruolo nella tribù. Anche per le donne era previsto un Moko, sebbene più delicato, tipicamente sul mento (moko kauae) e intorno alle labbra, per indicare il loro legame con la famiglia e la comunità.
Simboli del tatuaggio Maori e loro significato
Ogni disegno nel tatuaggio Maori ha un significato preciso. Non si tratta di semplici ornamenti, ma di un linguaggio visivo.
- Tartaruga (Honu): simbolo di famiglia, fertilità, lunga vita e navigazione. È un potente simbolo di unione e guida.
- Spirale (Koru): rappresenta una nuova vita, la crescita, la forza e la pace. La sua forma circolare simboleggia il ritorno alle origini.
- Punta di lancia (Enata): simboleggia il guerriero, il coraggio e la lotta. Insiemi di queste figure possono rappresentare una stirpe o un’esperienza di vita.
- Amo da pesca (Hei Matau): rappresenta prosperità, abbondanza, buona salute e determinazione. È anche un simbolo di rispetto per il mare.
- Lucertola (Gecko): considerata una creatura con poteri soprannaturali, è un simbolo di protezione, buona fortuna e custode della conoscenza.
Ta-moko e Kirituhi: una distinzione fondamentale
Il mondo occidentale ha accesso a questo stile di tatuaggio, ma è fondamentale comprendere la differenza per non cadere nell’appropriazione culturale.
- Ta-moko: è la pratica tradizionale riservata al popolo Maori. Ogni disegno è unico e racconta la genealogia e la storia personale di chi lo indossa. È un diritto di nascita e un’affermazione di identità.
- Kirituhi: è il termine usato per i tatuaggi in stile Maori realizzati su non-Maori. “Kiri” significa “pelle” e “tuhi” significa “scrivere”. Il Kirituhi utilizza l’estetica Maori ma non veicola i significati genealogici specifici del Ta-moko, rappresentando un omaggio allo stile nel rispetto della cultura.
Per approfondire, è possibile consultare risorse autorevoli come il Museo della Nuova Zelanda Te Papa Tongarewa.
Significato del tatuaggio in base alla parte del corpo
Nel Ta-moko, ogni parte del corpo assumeva un significato differente e i tatuaggi venivano realizzati in modo da assecondare questa divisione.
Parte del Corpo | Significato associato |
---|---|
Testa | Saggezza, spiritualità e conoscenza. |
Braccia e Spalle | Forza, coraggio e ruolo come guerriero o protettore. |
Avambracci | Creatività, arte e abilità manuali. |
Busto | Onore, generosità e legame con il cuore. |
Gambe | Avanzamento, movimento e connessione con la terra. |
La leggenda sulla nascita del Ta-moko
A concludere questo articolo, una piccola chicca sulla nascita di questo stile. Si narra che sia nato dall’amore tra un giovane guerriero (Mataora) e la principessa del sottomondo (Niwareka). Un giorno il ragazzo maltrattò la sua amata, che tornò dalla sua famiglia. Egli, pentito, la seguì nel sottomondo dove fu deriso per i suoi tatuaggi dipinti che si erano sciolti. Dopo aver chiesto umilmente perdono a Niwareka e a suo padre Uetonga, quest’ultimo gli insegnò la vera arte del Ta-moko, apprendendo in cambio l’arte di intrecciare i bordi dei mantelli, conosciuta come Taniko.
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Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 22/08/2025