Il tatuaggio Maori: storia e significati

Il tatuaggio Maori: la storia

Meravigliosi disegni ornamentali dalle forme ondulate o geometriche, l’arte del tatuaggio Maori è in realtà antichissima ed è legata ad un aspetto fortemente culturale. Giunta fino a noi grazie alla globalizzazione, ha perso molto del suo aspetto storico e sociale e si è convertito in un semplice stile ornamentale, spesso sfruttato per riempire spazi vuoti tra un disegno e l’altro, oppure solo per la sua bellezza e particolarità. Con lo stile Maori si possono realizzare forme astratte che si adattano alle curve del corpo, così come veri e propri soggetti (sono prediletti quelli legati alla sfera marina come tartarughe, mante, ecc…).
Dunque, non tutti sanno cosa vuol dire imprimersi sulla pelle un tatuaggio Maori, per questo oggi si tratterà della storia di questo stile.

Chi sono i Maori?

Anzitutto, prima di analizzare l’arte del tatuaggio, va spiegato chi era questo popolo abitante delle zone della Polinesia, a cavallo tra la Nuova Zelanda, le Hawaii e l’isola di Pasqua: una popolazione indigena che già dal 1000 d.C. in poi era riuscita a colonizzare completamente tutte le isole abitabili della zona. Ciononostante, la divisione territoriale in tanti piccoli arcipelaghi ha portato questi popoli a limitare i contatti tra di loro, spingendo ogni gruppo a sviluppare una lingua e una maniera di comunicare differente, motivo per cui non c’era un’unità: ogni isoletta possedeva il proprio popolo con le proprie abitudini ed aspetti culturali.

È grazie agli inglesi e al loro processo di colonizzazione se oggi conosciamo a fondo questo popolo. Già dal XIX secolo, infatti, gli inglesi iniziarono ad avere sempre più contatti con i Maori. L’obbiettivo era quello di operare in direzione di una conversione al cristianesimo, senza però perdere informazioni su quella che era la religione autoctona del luogo, motivo per cui sono stati redatti dei libri esplicativi a riguardo, insieme ad una serie di dizionari che permettessero una comprensione quanto più profonda possibile della lingua. Alla fine la conversione, seppur non fosse un desiderio dei Maori, fu completata per moltissimi di questi gruppi, che scelsero il cristianesimo come religione principale. C’è da dire che questo fu un processo abbastanza forzato, perché nessuno di questi popoli aveva mai concretamente cercato un contatto con l’Europa, né tantomeno con le popolazioni industrializzate limitrofe.

In cosa consiste la filosofia Maori?

Tornando all’argomento del tatuaggio, per comprenderne appieno il significato, c’è bisogno prima di dare uno sguardo alla religione, nonché anche filosofia di vita del gruppo dei Maori, perché è da lì che si sviluppano poi tutti i design con le rispettive associazioni.

Tutto nasce insieme alla credenza circa l’esistenza di più mondi. Per questo popolo non esiste la Terra, sferica e colma di ambienti diversi, esiste il Mondo degli umani, ovvero la terra, l’isola su cui vivevano, il Mondo del cielo, dove si riunivano tutti gli uccelli e gli esseri in grado di volare, e per concludere il Mondo del mare, dove nuotavano liberi i pesci. In realtà il Mondo del mare non simboleggiava solo il luogo della flora e della fauna marina, ma anche il luogo di riposo delle anime a seguito della morte. Come ogni popolo, anche loro erano conviti dell’esistenza di una vita a seguito della morte, questa vita si svolgeva nel mare come reincarnazione in animali marini. Tra questi la tartaruga aveva il compito più importante: quello di mediare tra il mondo dei morti, quello degli antenati e quello dei vivi. Perché? Perché era l’unico animale capace di vivere in entrambi i mondi e dunque fungeva anche da guida per gli spiriti che, in seguito alla morte, dovevano essere in grado di raggiungere il mare. Simbolo di protezione è in grado di indicare la strada verso la realizzazione personale.

Oltre questo aspetto fortemente legato alla spiritualità, la filosofia Maori si basa su una costante lotta realizzata nella quotidianità, allo scopo di accrescere se stessi e di raggiungere lo stato della maturità, contemporaneamente però questa lotta deve anche avere uno scopo protettivo nei confronti della propria Terra, dunque, quando associamo un simbolo ad un elemento (come alla lucertola è associato il significato di protezione di sé e della famiglia), non è mai un concetto aleatorio, ma va vissuto in relazione alla quotidianità e alle sfide della vita.

Il tatuaggio Maori: quali sono i significati?

Dopo aver sviscerato la storia e la filosofia di questo popolo, possiamo finalmente trattare l’argomento del tatuaggio. Anzitutto questo tipo di disegno possiede un nome specifico, si chiama Ta-moko, abbreviato semplicemente in Moko, e simboleggia proprio il passaggio dall’età infantile alla maturità che abbiamo menzionato prima. In origine questa tipologia di disegno veniva realizzato sull’intero viso del soggetto (prevalentemente uomini) appartenente alla tribù. Avere infatti il volto segnato da queste cicatrici colorate era un simbolo di fierezza ed indicava uno status sociale piuttosto alto come guerriero o come contribuente al miglioramento della società. Ma il viso non era l’unico punto che gli uomini potevano tatuare: l’intero corpo diventava una tela da riempire completamente con queste meravigliose spirali tanto dinamiche e simboliche che, oltre ad essere motivo d’orgoglio erano anche simbolo di fascino, ed un ottimo strumento utilizzato per sedurre le donne della tribù.

Per ciò che riguarda quest’ultime, anche loro avevano diritto a portare un Moko sul viso, molto più delicato ed elegante, che consisteva nel contornare le labbra con una riga nera, o, talvolta, realizzare dei disegni sul mento o sulle guance. Mentre le uniche parti del corpo che gli era possibile ornare interamente erano le braccia e le gambe, poiché il loro corpo era considerato già meraviglioso al punto tale che ornare il busto era considerato pressoché inutile.

Per coloro i quali riuscivano a raggiugere l’obbiettivo di possedere l’intero corpo tatuato, ogni singola parte assumeva un significato differente ed i tatuaggi venivano realizzati in modo tale da assecondare questa divisione.

  • La testa: simbolo di saggezza spirituale;
  • Le braccia e le spalle: simbolo di forza e coraggio;
  • Gli avambracci: simbolo di creatività e arte;
  • Il busto: simbolo di onore e generosità;
  • Le gambe: simbolo di matrimonio.

Il popolo occidentale ha ormai pieno accesso a questa tipologia di tatuaggio, ma per non cadere nella cultural appropriation che potrebbe essere fortemente offensiva nei confronti di queste tribù polinesiane, si è sviluppata un’altra tipologia di tatuaggio Maori: il Kirituhi, che si dissocia completamente da tutta la componente rituale e pregna di significato che caratterizza il Ta-moko.

Il tatuaggio Maori: la leggenda

A concludere questo articolo una piccola chicca legata alla nascita di questo stile di tatuaggio. Pare infatti che sia nato grazie all’amore tra un giovane guerriero (Metaora) e la principessa del sottomondo (Niwareka). Un giorno il ragazzo scelse di tradire la sua amata, la quale tornò dalla sua famiglia. Egli, resosi però conto dell’errore cercò di porvi rimedio scendendo nuovamente nel sottomondo dove fu preso in giro proprio per l’assenza di simboli sul suo corpo. Dopo aver chiesto umilmente perdono a Niwareka e a suo padre Uetonga, quest’ultimo gli insegnò l’arte del Ta-moko, apprendendo in cambio l’antica arte di intreccio dei bordi dei mantelli, conosciuta come Taniko.

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Fonte immagine: Pixabay

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