La figura della dea Freia nella mitologia norrena

La figura della dea Freia nella mitologia norrena

Nel ricco panorama della mitologia norrena, la figura della dea Freia emerge con il suo splendore e la sua grazia. Conosciuta come la dea dell’amore, della bellezza e della fertilità, Freia è una delle dee più importanti del pantheon norreno, con un ruolo centrale nelle storie e nelle credenze dei popoli del Nord.

Profilo 

La figura della dea Freia, la splendida figlia di Njörðr e figliastra di Skaði, sorella di Freyr e moglie di Óðr, è di solito rappresentata in modo radioso, avvolta in un manto d’oro e circondata da un’aura che le conferiscono una certa eleganza. Il suo nome, Freyja in norreno, è associato alla parola frøy, che significa signora, sottolineando la sua posizione di prestigio tra gli dei. La dea Freia era anche associata alla fertilità del suolo e all’abbondanza dei raccolti: a tal proposito, i raccolti prosperi erano considerati doni della sua benevolenza. La sua influenza si estendeva, quindi, oltre il regno degli dei, influenzando direttamente la vita quotidiana e l’agricoltura dei popoli norreni. Le gesta che girano intorno alla figura della dea Freia sono immortalate nell’Edda Poetica, un’opera letteraria che raccoglie le antiche poesie nordiche. La dea è spesso menzionata per la sua partecipazione alle assemblee degli dei e per il suo coinvolgimento nella vita quotidiana degli antichi norreni, soprattutto con la sua influenza estesa anche alla magia e alla guarigione.
Inoltre, i popoli del Nord onoravano la dea Freia attraverso vari riti e celebrazioni. I matrimoni erano considerati sacri per la dea dell’amore e, in particolare, le unioni celebrate durante i giorni dedicati a Freia erano addirittura benedette dalla sua presenza. Da menzionare le feste invernali, che erano spesso dedicate alla dea per quanto riguarda il suo ruolo nell’assicurare la fertilità della terra per la stagione successiva.

La dea Freia nella mitologia norrena

Uno dei miti più celebri legati alla figura della dea Freia la coinvolge nella costruzione di Asgard, la residenza degli Ansi, ovvero gli dei celesti. Ella doveva essere un dono per il gigante del ghiaccio, il quale era intento a costruire la grande fortezza di Asgard. Il gigante chiese agli dei di poter usufruire dell’aiuto del suo fedele cavallo, viste le sue potenzialità lavorative, in modo tale da completare il lavoro entro il limite di tempo stabilito. Tuttavia, il dio Loki, per venir meno all’accordo, con l’astuzia allontanò il cavallo dal proprio padrone, non permettendogli di terminare il lavoro entro la data di scadenza. Ed è così che il gigante non potè unirsi in matrimonio con la dea Freia, la quale fu protetta dagli dei del pantheon norreno, molto preoccupati all’idea di perderla. Ciò ci fa comprendere l’importanza della figura della dea Freia nella gerarchia divina norrena.
In conclusione, nonostante l’antichità del culto, la sua importanza persiste nella cultura moderna, in particolare attraverso la letteratura e l’arte: la figura della dea Freia è affascinante e i suoi molteplici ruoli hanno ispirato e continuano ad ispirare le nuove generazioni di autori, artisti e studiosi, mantenendo viva la sua presenza, in quanto essa evoca la bellezza, l’amore e la fertilità, temi che continuano a catturare l’attenzione della mitologia e delle popolazioni del Nord Europa.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

A proposito di Munno Immacolata

Appassionata del thriller e del Giappone. Costantemente con la musica nelle orecchie.

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