Le armi vichinghe: caratteristiche e uso in battaglia

Le armi vichinghe: caratteristiche e uso in battaglia

Il termine “vichingo” designa i guerrieri norreni provenienti dalla Scandinavia, Germania Settentrionale, Svezia e Norvegia, che tra il VIII e XI secolo si dedicarono alla pirateria a bordo delle loro maestose navi.

Durante questo periodo, meglio conosciuto come Epoca Vichinga, i norreni seminarono terrore principalmente in Europa. I Vichinghi erano prima di tutto abili navigatori e questa loro caratteristica favoriva i saccheggi lungo le coste. La prima arma vichinga infatti era la loro nave, chiamata anche Drakkar.

I Vichinghi però non si fermarono all’uso delle navi, bensì a loro si deve l’apparizione di alcune armi, a quei tempi, impressionanti e terrificanti. Le prime vittime dei saccheggi e delle conquiste dei Vichinghi furono gli anglosassoni, quando nel 787 d. C., furono attaccati a sud delle coste d’Inghilterra.

Ecco le armi vichinghe più utilizzate in battaglia.

La prima arma più feroce utilizzata dai guerrieri norreni era l’ascia. L’ascia poteva variare nelle dimensioni poiché era una delle armi più economiche. Quest’arma veniva trasportata dai guerrieri attaccata alla cintura e, oltre a scagliare colpi molto potenti, poteva infliggere ferite anche letali al nemico. Nonostante il peso che potesse avere l’ascia, i vichinghi riuscivano ad usarla abilmente, soprattutto grazie alla loro robusta corporatura che garantiva sicuramente un certo tipo di supremazia sul nemico.

Un’altra arma vichinga molto importante per i guerrieri norreni era la spada.

La spada, sicuramente molto meno economica dell’ascia, era fondamentale in battaglia, ma utilizzata soltanto dai più benestanti. Sulle lame delle spade vichinghe è stata ritrovata un’incisione che corrisponde al nome stesso che i guerrieri usavano per denominarle, ovvero, “Ulfberht”. L’Ulfberht veniva traportata sulla spalla ed era utilizzata per colpire superficialmente o profondamente il nemico in battaglia.

Diversi strumenti utilizzati inizialmente per la caccia furono poi usati anche in battaglia.

Un esempio è l’arco, essenziale per colpire velocemente e a distanza il nemico. I vichinghi scagliavano le loro frecce già a bordo del Drakkar per dimezzare il numero di nemici da affrontare vis-à-vis sulla terra ferma.

Una delle armi vichinghe che richiedeva una minima quantità di ferro, diventando quindi la più economica in assoluto, è la lancia.

La lancia poteva essere utilizzata nel combattimento corpo a corpo con una sola mano per infilzare, senza troppi sforzi e a una certa distanza, il nemico, ma poteva anche essere lanciata, permettendo ancora una volta il combattimento a distanza.

L’ultima arma d’attacco vichinga è lo Scramasax.

Si tratta di un tipo di coltello costituito principalmente da una lama ricurva in grado di scagliare colpi letali al nemico che veniva usato soltanto durante il combattimento corpo a corpo.

I guerrieri della società norrena non erano solamente abili costruttori di armi d’attacco. Difatti, durante i loro combattimenti, seppero anche proteggersi molto bene grazie ai loro sistemi di difesa. I vichinghi, infatti, in battaglia indossavano un’armatura realizzata in cuoio per essere protetti dalle armi appuntite. I guerrieri norreni erano attenti anche a proteggersi da colpi alla testa o alla nuca utilizzando l’elmo vichingo di metallo che consisteva sostanzialmente in un semplice copricapo. Secondo le leggende, l’elmo vichingo presentava anche corna di animali.

Infine, utilizzavano uno scudo in legno, di solito adatto alla statura del proprio possessore per evitare di creare disagi durante lo scontro.

Fonte immagine: Pixabay

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