La società Vichinga: struttura, ruoli e tradizioni

società Vichinga

La società Vichinga era composta da guerrieri marinari scandinavi, che razziarono e colonizzarono vaste aree d’Europa dal IX all’XI secolo e la cui influenza dirompente influenzò profondamente la storia europea. Questi guerrieri pagani danesi, norvegesi e svedesi furono probabilmente spinti a intraprendere le loro incursioni da una combinazione di fattori che andavano dalla sovrappopolazione in patria alla relativa impotenza delle vittime all’estero.

La società Vichinga era divisa in proprietari terrieri quindi capi di clan, i loro servitori, uomini liberi e tutti i giovani membri energici del clan che cercavano avventura e bottino all’estero. Questi uomini erano contadini indipendenti all’interno della loro patria, ma in mare erano predoni e saccheggiatori. Durante il periodo vichingo, i paesi scandinavi sembrano aver avuto un surplus di manodopera inesauribile e raramente mancavano capi capaci, che potessero organizzare gruppi di guerrieri in bande ed eserciti di conquistatori. Queste bande negoziavano i mari con le loro navi lunghe e organizzavano incursioni in città e paesi lungo le coste europee.

L’esatta composizione etnica degli eserciti vichinghi è sconosciuta in casi particolari, ma l’espansione dei vichinghi nelle terre baltiche ed in Russia può essere ragionevolmente attribuita agli svedesi. Altrove, la colonizzazione non militare delle Isole Orcadi, delle Isole Faroe e dell’Islanda fu chiaramente compiuta dai norvegesi.

La composizione della società Vichinga

All’inizio dell’era vichinga non esistevano re. La società Vichinga era composta da tre ampie classi sociali: i nobili o jarl, la classe media o karls e gli schiavi o thralls. Gli uomini liberi erano tra i pochi che, nel tempo, potevano muoversi tra i ceti, almeno tra quelli inferiori. Con il progredire dell’era vichinga, il potere iniziò ad accentrarsi nelle mani di pochi leader, che divennero i re di Svezia, Norvegia e Danimarca a partire dal IX secolo. La regalità, tuttavia, non divenne una forte forza centralizzante se non più tardi.

Sebbene queste tre classi potessero sembrare rigide, esistevano meccanismi per avanzare o regredire all’interno della società Vichinga. Ad esempio, gli uomini liberi potevano indebitarsi al punto da doversi vendere come schiavi finché non fossero riusciti a saldare il debito; oppure ad  uno schiavo poteva essere consentito di vendere gli oggetti artigianali prodotti nel tempo libero ed acquistare la propria libertà. Uno schiavo poteva, quindi, entrare a far parte degli uomini liberi, ma probabilmente non sarebbe stato in grado di migliorare ulteriormente la sua posizone sociale.

Gli jarl potevano diventare abbastanza forti e ricchi da diventare re, oppure potevano perdere gran parte di ciò che possedevano e passare ai ranghi dei karl. Gli Jarl erano ricchi e la loro ricchezza era composta da proprietà terriere, numero di seguaci, tesori, e navi. I servitori o i seguaci di uno jarl si aspettavano di essere ricompensati con buon cibo, bevande e vestiti, oltre che con tesori ed una quota di terra. Gli Jarl proteggevano l’onore, la prosperità e la sicurezza dei loro seguaci. In cambio, i servitori dello jarl dovevano sostenerlo, accompagnarlo nelle incursioni e seguirlo in battaglia.

All’interno di queste tre grandi categorie c’erano altrettante distinzioni: un uomo poteva essere tra gli uomini liberi, per esempio, ma non possedere alcuna proprietà, quindi essere un inquilino di una fattoria, lavorare la terra e svolgere lavori agricoli in cambio di vitto e alloggio. Le donne generalmente assumevano lo stesso rango sociale dei loro padri, fratelli o mariti.

Gli schiavi, che venivano catturati durante le incursioni, erano il rango più basso della società vichinga. Non avevano quasi alcun diritto e spesso venivano condannati a morte quando non potevano più lavorare. I thralls facevano il lavoro più duro e probabilmente ricevevano vestiti e cibo scadenti. Potevano, tuttavia, risparmiare abbastanza soldi per ottenere la libertà.

Questi tre ranghi della società Vichinga erano antichi, creati dal dio Rigr o Heimdallr, e stabilivano il corretto ordinamento della società norrena. Con il progredire dell’era vichinga, lo stesso feudalesimo che ordinava le società nelle nazioni europee si diffuse nelle terre norrene, rendendo le classi più rigide di quanto non fossero prima.

Ognuna delle terre vichinghe era leggermente diversa dalle altre in termini di rango sociale. L’Islanda, ad esempio, non aveva re o conti, anche se i giovani islandesi potevano andare a servire uno dei re vichinghi. I re non erano visti come speciali o semi-divini nelle terre norrene, ma erano considerati forti, coraggiosi, furbi, generosi e grandi capi di guerra.

Si narra una storia di un gruppo di vichinghi che incontrarono Carlo, re dei Franchi, il quale ordinò ai vichinghi danesi di inginocchiarsi e baciare lo stivale del re. Il re dei danesi si rifiutò, ma uno dei suoi seguaci afferrò il piede del re e lo portò alle sue labbra per baciarlo, facendo così penzolare il re a testa in giù: tale era l’atteggiamento dei vichinghi nei confronti dei re.

Nel periodo vichingo l’onore, la famiglia e il lignaggio erano di fondamentale importanza e la società era unita da tradizioni e norme. Se queste norme fossero state infrante, l’onore di un individuo e l’approvazione della società sarebbero andati persi. L’onore personale era ottenuto attraverso attributi particolari come il coraggio, l’intelligenza, la generosità e l’amicizia. Nel periodo cristiano anche la costruzione di chiese e ponti era considerata un’abilità importante.

I vichinghi attribuivano grande importanza alla reputazione che si lasciavano alle spalle dopo la morte: se l’onore e la reputazione di una persona fossero stati intatti, il suo nome non sarebbe mai stato dimenticato.

Fonte immagine di copertina: Flickr

A proposito di Valeria

Valeria Vacchiarino (1999), studia Lingue e Culture dell'Europa e delle Americhe a L'Orientale di Napoli, città che ormai considera la sua seconda casa. Amante dei libri, del cinema e del teatro, ha una grande passione per la musica jazz.

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