Chi sono i Vichinghi? Con il termine vichinghi si intendono i guerrieri norreni che abitavano la Scandinavia e la Germania settentrionale e che tra VIII e l’XI secolo, tramite barche, chiamate drakkar o longship, tentarono di conquistare le coste delle isole britanniche, della Francia, dell’Italia meridionale e di altre parti dell’Europa. Chi sono i Vichinghi? Guerrieri, navigatori, esploratori, commercianti: i Vichinghi sono stati un popolo complesso e affascinante, la cui storia è ricca di avventure, conquiste e scoperte. Originari della Scandinavia (Norvegia, Svezia e Danimarca), i Vichinghi, chiamati anche Normanni o Norreni, intrapresero tra l’VIII e l’XI secolo una serie di spedizioni marittime che li portarono a toccare gran parte dell’Europa, spingendosi fino al Nord America e all’Asia.
Chi sono i Vichinghi: origini e spostamenti
Con lo scopo di commerciare e saccheggiare, i vichinghi – a cui sono dedicate numerose serie tv – conquistarono con le loro navi, agili e veloci, le coste di quasi tutta l’Europa, le Isole Shetland, le Isole Orcadi, l’Islanda, la Groenlandia e Terranova, arrivando fino alla Grecia e al Nordafrica, e a est fino alla Russia, dove erano chiamati Vareghi, e Costantinopoli. A partire dall’800 d.C. emigrarono dalle loro terre, Scandinavia e Danimarca, muovendosi su imbarcazioni chiamate knarr, più tozze e meno veloci dei drakkar, per scopi commerciali.
Le prime incursioni vichinghe: Lindisfarne e l’Europa continentale
Il primo attacco risale al 793, quando i vichinghi attaccarono l’isola di Lindisfarne, sulla costa dell’Inghilterra nordorientale, dove si ergeva un monastero molto importante, che non fu distrutto. Questo evento segna convenzionalmente l’inizio dell’era vichinga. Nel 799 attaccarono per la prima volta l’Europa continentale, saccheggiando le coste della Francia.
Le conquiste dei Vichinghi: insediamenti e città
Successivamente alla morte dell’imperatore carolingio Ludovico il Pio, essi presero parte anche alla guerra civile tra gli eredi al trono, perché l’imperatore Lotario I, per opporsi ai fratelli, chiese aiuto ai vichinghi. Solo nel IX secolo, però, i Vichinghi si stabilirono in Europa.
L’espansione vichinga in Irlanda, Scozia e Inghilterra
È verso il IX secolo che i vichinghi di Norvegia si insediarono in Irlanda, Scozia ed Inghilterra, dando vita a varie città, come Dublino e Waterford in Irlanda. Essi costituivano centri per le razzie verso l’Inghilterra e l’Irlanda stessa, ma erano anche un modo per effettuare scambi. In Inghilterra, i Vichinghi danesi conquistarono vasti territori, dando vita al cosiddetto Danelaw.
La colonizzazione vichinga dell’Islanda e della Groenlandia
Sempre nel IX secolo, i vichinghi di Norvegia colonizzarono l’Islanda, allora quasi disabitata, e portarono là la loro arte, la loro cultura e la loro organizzazione sociale. Da manoscritti del XIV è noto che alla fine del X secolo, i vichinghi, guidati da Eric il Rosso, arrivarono in Groenlandia proprio dall’Islanda. Secondo le saghe, il figlio di Eric il Rosso, Leif Erikson, fu il primo europeo a mettere piede in Nord America, nella terra da lui chiamata Vinland.
I Normanni: i Vichinghi in Francia e in Italia
Dal X secolo in poi, noti come Normanni, si stabilirono in Europa, saccheggiando non solo le città costiere, ma anche città come Parigi e Orleans in Francia, Siviglia in Spagna, e Pisa in Italia. Per la prima volta fu concesso ai Normanni un pezzo della Neustria in Francia, ottenuto dal re dei Franchi occidentali Carlo il Semplice. Questo territorio divenne il Ducato di Normandia, da cui partirono in seguito spedizioni normanne verso l’Italia meridionale, dove fondarono un regno nel XII secolo.
La cristianizzazione e la fine dell’era dei Vichinghi
Circa a metà del X secolo, re Aroldo II, chiamato Dente Azzurro, si convertì al cristianesimo, unificando Danimarca e Norvegia. Di conseguenza, i vichinghi ritornarono a voler insediarsi in Inghilterra. In quel periodo, dunque, fu introdotto il cristianesimo in Scandinavia, ed essi non poterono più spostarsi liberamente come prima.
La battaglia di Stamford Bridge e la fine dei Vichinghi
In particolare, l’era dei vichinghi si concluse nel 1066, con la battaglia di Stamford Bridge. Nella battaglia si scontrarono l’esercito inglese di re Aroldo II d’Inghilterra e l’esercito di normanni del re Harald III di Norvegia, definito l’ultimo re vichingo. L’esercito norvegese fu sconfitto, ma circa 3 settimane dopo i normanni, guidati da Guglielmo il Conquistatore, uccisero il re Aroldo II nella battaglia di Hastings. Guglielmo I il Conquistatore, Duca di Normandia, divenne re d’Inghilterra, ponendo fine alla dominazione anglosassone e dando inizio a una nuova era nella storia inglese.
Le cause dell’espansione vichinga: sovrappopolazione e cristianizzazione
Secondo alcuni, l’inizio della loro espansione fu dovuto alla sovrappopolazione delle loro terre, però ciò non risponde al perché abbiano scelto terre lontane. Secondo altri, l’espansione fu dovuta alla cristianizzazione obbligata della Scandinavia ad opera di Carlo Magno, che perseguitava i popoli pagani, che o si convertivano o venivano uccisi. Probabilmente, questo fu anche il motivo per il quale i vichinghi saccheggiavano i luoghi cristiani, come chiese e monasteri.
La struttura della società vichinga
Per capire a fondo chi sono i Vichinghi, è importante analizzare la struttura della loro società. La società vichinga era divisa in tre classi principali, che determinavano il ruolo e lo status di ogni individuo.
Nobili, uomini liberi e schiavi: le classi sociali vichinghe
Al vertice della piramide sociale c’erano i Nobili (Jarl): essi possedevano terre, ricchezze e seguaci, e potevano diventare re. Seguivano gli Uomini liberi (Karls): contadini indipendenti, potevano diventare schiavi se indebitati. Infine, c’erano gli Schiavi (Thralls): privi di diritti, catturati durante le incursioni, potevano riscattare la loro libertà. All’inizio dell’era vichinga non esistevano re. Con il tempo, il potere si accentrò nelle mani di pochi leader che divennero i re di Svezia, Norvegia e Danimarca dal IX secolo. Tra i re vichinghi più famosi, ricordiamo Ragnar Lodbrok, Ivar Senz’ossa, Bjorn Fianco di Ferro e Harald Bellachioma.
Vita quotidiana e mobilità sociale tra i Vichinghi
I Vichinghi erano contadini indipendenti in patria, ma in mare erano predoni e saccheggiatori. Organizzati in bande, attraversavano i mari con le loro navi lunghe, i drakkar, per saccheggiare città e paesi lungo le coste europee. La società vichinga, sebbene divisa in classi, permetteva una certa mobilità sociale. Gli uomini liberi potevano diventare schiavi se indebitati, mentre gli schiavi potevano riscattare la propria libertà. Gli Jarl potevano diventare re o cadere tra i Karls.
Il ruolo delle donne nella società vichinga
Le donne assumevano lo stesso rango sociale dei loro padri, fratelli o mariti. Le schiave facevano i lavori più umili, assieme agli schiavi maschi. Le donne vichinghe godevano di una certa autonomia e rispetto all’interno della società. Potevano possedere proprietà, divorziare e partecipare alla vita pubblica. Alcune donne, le valchirie, secondo la mitologia norrena, sceglievano chi doveva morire in battaglia e andare nel Valhalla, la sala di Odino destinata agli eroi caduti.
L’importanza dell’onore nella cultura vichinga
Onore, famiglia e lignaggio erano fondamentali nella società vichinga. L’onore personale era ottenuto attraverso coraggio, intelligenza, generosità e amicizia. Nel periodo cristiano, anche la costruzione di chiese e ponti era vista come un’abilità importante. I Vichinghi attribuivano grande importanza alla reputazione postuma: un individuo con onore e una buona reputazione non sarebbe stato dimenticato. La morte in battaglia era considerata gloriosa, e i guerrieri più valorosi, i berserkr, erano temuti e rispettati. La mitologia norrena, con i suoi dei, come Odino, Thor, Freya e Loki, e i suoi miti, come quello del Ragnarok, la fine del mondo, permeava la vita e la cultura dei Vichinghi. Le loro credenze e i loro valori sono immortalati nell’Edda poetica e nell’Edda in prosa, due raccolte di poemi e racconti mitologici.
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