La criminalità è uno dei fenomeni che, da tempo, influisce sull’andamento della società. Anche se è una manifestazione che prescinde dalla regolamentazione della vita sociale, ne costituisce comunque una parte integrante all’interno del sistema. Le baby gang ne sono una realtà in continua crescita.
Con il termine baby gang si fa riferimento a una delle sue ramificazioni che si sviluppa e si diffonde in spazi e contesti urbani. I protagonisti sono dei giovani ragazzi, tra i 7 e i 14 anni, che si riuniscono in gruppi con lo scopo di commettere azioni illecite. All’interno di queste gang confluiscono anche ragazzi di nazionalità diversa che si ritrovano a condividere, insieme ad altri, la stessa forma di violenza crudele e devastante. Ognuna di esse è definita secondo una struttura a piramide che ha come vertice un capo e come satelliti delle persone che lo favoreggiano. L’appartenenza ad un determinato territorio è, pertanto, oggetto di rivalità e scontri con le gang avversarie qualora uno di loro decidesse di marcarlo per fini utilitaristici.
Secondo uno studio sociale emerge che l’appartenente ad una baby gang non supera i 15 anni e la cosa grave è che ne fanno parte bimbi di 8 che, all’interno di un contesto scolastico, ad esempio, tormentano con vessazioni le loro prede, solitamente, più deboli e molto vulnerabili sotto il punto di vista caratteriale.
Le gang: dalle origini allo sviluppo incessante
Il fenomeno delle Gang ha origini negli Stati Uniti tra gli anni ‘50 e ‘70, in particolare negli slums cioè i quartieri più poveri e malfamati delle grandi città americane dove i gangster potevano sviluppare le più diverse forme di organizzazione e dettare autonomamente regole e ruoli. L’utilizzo della violenza era essenzialmente dovuto a ragioni territoriali e culturali che non dovevano essere prevaricate e il nemico era, molto spesso, la pubblica autorità. Lo spirito di partecipazione che ne derivava era visto, d’altra parte, come necessità di colmare un vuoto e coltivare dei legami che la società non garantiva. Ad oggi si contano circa 23.000 baby gang. Ciò nonostante, il fenomeno si è diffuso a macchia d’olio anche in Europa e in Italia, con un numero maggiore di componenti nelle metropoli del centro sud.
Le gang: le cause della microcriminalità
Una delle cause e motore, allo stesso tempo, del fenomeno della baby gang è la difficoltà economica, sociale e culturale a cui questi ragazzi devono far fronte da soli poiché esclusi dalla collettività che li isola e li allontana a causa di comportamenti devianti o riconosciuti come tali e pregiudizi che li relegano a una vita solitaria. Tra le altre motivazioni ci sono anche situazioni famigliari iperprotettive che risvegliano, paradossalmente, nel soggetto in questione, il desiderio di ribellione e di rivolta a pseudo modelli o abitudini che iniziano a stargli troppo stretti.
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