Le donne nella Rivoluzione Francese: che ruolo ebbero?

Le donne nella Rivoluzione Francese

La Rivoluzione Francese ha inizio il 14 luglio del 1789 con l’assalto della Bastiglia. Le donne nella Rivoluzione hanno svolto un ruolo importantissimo, a partire dalla marcia su Versailles. La miccia che infiamma le masse è volontà di sovvertire tutte le strutture dell’ancien régime.

Prima ancora di indagare il ruolo delle donne nella Rivoluzione, ciò che avvenne in Francia in quegli anni si può riassumere proprio attraverso la parola “rivoluzione“, non nel suo significato inteso in senso stretto, ma in una più ampia accezione. Ricercando la parola sul vocabolario, infatti, appaiono due definizioni:
1. Nell’uso figurato, mutamento radicale di un ordine statuale e sociale, nei suoi aspetti economici e politici.
2. Nell’uso scientifico, invece, si intende il movimento di un corpo attorno a un altro corpo, in parole povere un giro completo, che prevede la partenza da un punto e il ritorno a questo. Ed è proprio ciò che avviene con la Rivoluzione Francese, attraverso la quale si voleva assicurare a tutti gli ideali di liberté, egalité e fraternité. Si voleva assicurare il voto al terzo stato, abolire i privilegi del clero, della nobiltà e dei funzionari al servizio della monarchia e abolire il sistema feudale.

Quando tutto questo fu realizzato, si formò un’assemblea costituente e nel 1792 venne proclamata la Repubblica. C’erano molte disparità interne, tra queste. la Costituzione stessa, approvata il 26 agosto, La dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, non tiene in considerazione una figura essenziale, parte della società francese: le donne nella Rivoluzione Francese furono essenziali, tra l’altro.

Tra queste Olympe De Gouges, fu una delle donne nella rivoluzione, si avvicinò ai girondini, ma a causa di una polemica con Robespierre nel 1793 venne condannata a morte. Nel 1791 dà alle stampe una sua Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina indirizzata alla regina. L’anno dell’assassinio di Olympe, i giacobini iniziano una repressione contro tutte le organizzazioni femminili per fermare le aspirazioni politiche delle donne. Quattro donne, quindi, vengono giustiziate con l’accusa di propagandare un modello negativo di femminilità, e anche loro possiamo definirle “donne della Rivoluzione”:

Olympe De Gouges

Maria Antonietta D’Asburgo Lorena, sposa di Luigi XVI e quindi regina, accusata di comportamenti indegni nel privato e nel pubblico, ma la sua colpa principale fu quella di essere la regina e quindi di aver tradito la rivoluzione. 

Charlotte Corday, militava negli ambienti girondini, giustiziata per l’uccisione di Marat, poiché lo considerava il massimo responsabile della sconfitta girondina.

Manon Roland, arrestata e giustiziata con l’accusa di aver promosso la ribellione girondina contro i giacobini. Il marito che si era messo in salvo prima di essere arrestato, si suicidò alla notizia dell’esecuzione della moglie.

Se la nazione è l’autorità “Suprema” ed è costituita dai cittadini francesi, allora nessuna attività può essere legittimata o autorizzata se non è «espressione della volontà di uomini e donne». Nella dichiarazione, inoltre, viene espressa la partecipazione delle donne alla vita politica, la possibilità delle donne ad accedere agli stessi incarichi degli uomini così come la possibilità di essere condannate e giudicate in tribunale, come gli uomini. Comprendiamo, dunque, che le donne nella Rivoluzione francese furono tante. Un’innovazione importante che apporta la Rivoluzione Francese fu l’istituzione dell’anagrafe, l’introduzione del divorzio e del matrimonio civile. Il divorzio fu approvato poi in Inghilterra nel 1857 durante l’età vittoriana, e successivamente anche da altri paesi. Ad oggi solo le Filippine e lo Stato del Vaticano non prevedono una legislazione per la rottura delle unioni coniugali.

Leggi anche: Calendario rivoluzionario 

Fonte Immagine: Wikipedia

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A proposito di Marika Burani

Mi chiamo Marika, sono nata a Napoli il 13 Aprile del 2000. Ho frequentato il Liceo delle Scienze Umane ''Eleonora Pimentel Fonseca''. Attualmente studio Mediazione Linguistica e Culturale all'Università degli studi di Napoli ''L'Orientale''. I miei interessi sono la Storia, la Musica, il Cinema e la Politica. Nel mio tempo libero creo vestiti all'uncinetto e ai ferri e gioielli in alluminio e rame.

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