Le tre rivoluzioni agricole: come hanno cambiato la storia dell’umanità

rivoluzioni agricole

Oggi sono tantissimi gli strumenti tecnologici che permettono una produzione agricola di massa mirata al commercio a scala globale. L’agricoltura, però, ha subito dei processi che hanno portato alla produzione odierna, affrontando ben tre rivoluzioni agricole che hanno influenzato la storia dell’umanità.

La prima rivoluzione agricola (Neolitico): la nascita dell’agricoltura

Nel Neolitico avviene la prima rivoluzione agricola, in cui l’uomo si sedentarizza e inizia a praticare l’arte della coltivazione. Questo passaggio epocale, avvenuto tra il 10.000 e l’8.000 a.C., segna la transizione da uno stile di vita nomade, basato sulla caccia e sulla raccolta, a uno sedentario, basato sull’agricoltura e sull’allevamento. La prima rivoluzione agricola non è avvenuta in un unico luogo e in un unico momento, ma in diverse aree del mondo, in modo indipendente. Tra le prime regioni interessate da questo fenomeno, la più importante è la cosiddetta “Mezzaluna Fertile” (Mesopotamia, Levante e parte dell’Egitto), ma anche aree del Messico, della Cina e dell’Africa subsahariana.

È proprio in questo momento che assistiamo alla pratica economica del baratto, la prima forma di scambio, in questo caso tra prodotti che erano frutto del lavoro dei raccoglitori. Oltre ad una rivoluzione agricola ed economica, abbiamo una rivoluzione sociale perché l’uomo inizia a dividersi i compiti al fine di organizzare la comunità. Inoltre, la terra in cui si stanziano diventa un vero e proprio luogo sacro in cui si seppelliscono i morti. Il contatto con la terra, dunque, diventa negli anni sempre più importante, luogo in cui vengono “custoditi” i propri antenati.

La seconda rivoluzione agricola (Medioevo): la rotazione delle colture

La seconda rivoluzione agricola invece avviene nel Medioevo, in cui viene introdotta una nuova tecnica denominata la rotazione delle colture. Ma come avveniva? Era un modo di organizzare i terreni, solitamente si dividevano in zone in cui vi era una specifica coltivazione che si alternavano nel corso delle stagioni, tenendo a riposo una terra che si nutriva del suo terreno stesso (maggese). Il fatto che le coltivazioni si alternassero nel tempo permetteva ai nuovi prodotti di arricchirsi dei nutrienti rilasciati da quelli precedenti o di ripristinare quelli consumati. Questa innovazione, insieme all’introduzione di nuovi strumenti agricoli (come l’aratro pesante) e all’utilizzo di animali da tiro, permise di aumentare significativamente la produzione agricola.

La terza rivoluzione agricola (XX secolo e oltre): tecnologia e produzione di massa

L’ultima delle rivoluzioni agricole, la terza, è quella che inizia nel XX secolo e prosegue nei giorni nostri: nascono nuove tecnologie e strumentazioni che portano sempre di più a una produzione di massa, anche in vista della globalizzazione. Questa rivoluzione, spesso chiamata “Rivoluzione Verde”, è caratterizzata dall’introduzione di macchinari agricoli (trattori, mietitrebbie, ecc.), dall’uso di fertilizzanti e fitofarmaci (pesticidi, erbicidi) di sintesi, e dallo sviluppo di nuove varietà di colture ad alta resa.

L’invenzione dei fertilizzanti e dei fitofarmaci, in realtà, non sono un bene per la nostra terra a lungo andare. Sono sostanze chimiche che permettono al terreno di migliorare la propria fertilità nell’immediato e dunque accelerano la crescita della coltura. L’intervento umano, quindi, sta danneggiando le nostre terre ai fini del commercio a scala globale e permettendoci di mangiare sempre più prodotti che incidono anche sulla nostra salute. Mangiamo sempre più prodotti che sono frutto di una produzione di massa, piena di agenti chimici, che servono non solo per la crescita rapida ma anche per renderli quanto più belli possibili.

Rivoluzioni agricole: impatto, sfide e futuro sostenibile

Le tre rivoluzioni agricole hanno rappresentato dei momenti di svolta fondamentali nella storia dell’umanità, permettendo un aumento della produzione di cibo, la crescita della popolazione e lo sviluppo delle civiltà. Tuttavia, l’agricoltura moderna, in particolare la terza rivoluzione agricola, ha anche generato importanti sfide ambientali e sociali, come l’inquinamento, la perdita di biodiversità, l’impoverimento del suolo e la dipendenza da input chimici. Oggi, la sfida più grande è quella di rendere l’agricoltura più sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e garantendo al tempo stesso la sicurezza alimentare per una popolazione mondiale in continua crescita.

Fonte immagine: Pexels

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