Imparare una nuova lingua non è mai un compito facile, ma alcune presentano ostacoli oggettivamente maggiori. La difficoltà dipende da molti fattori, come la complessità fonetica, morfologica e sintattica. Ovviamente, la percezione cambia a seconda della lingua madre del parlante: per un italiano, lo spagnolo è più semplice del cinese, e viceversa. Sebbene non esista una classifica ufficiale e universalmente valida, è possibile stilare un elenco basandosi su criteri oggettivi. Una delle fonti più autorevoli in materia è il Foreign Service Institute (FSI) del Dipartimento di Stato USA, che classifica le lingue in base al tempo necessario a un madrelingua inglese per apprenderle. Analizziamo le lingue considerate universalmente tra le più complesse.
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Le 5 lingue più difficili al mondo: la classifica
1. Cinese Mandarino
Considerato da molti la lingua più difficile in assoluto, il cinese mandarino presenta due ostacoli principali. Il primo è il suo sistema di scrittura: non un alfabeto, ma migliaia di ideogrammi che devono essere memorizzati singolarmente. Il secondo è la sua natura di lingua tonale: la stessa sillaba può avere significati completamente diversi a seconda del tono con cui viene pronunciata (alto, crescente, decrescente-crescente, decrescente).
2. Arabo
La difficoltà dell’arabo risiede principalmente nella scrittura e nella pronuncia. L’alfabeto arabo si scrive da destra a sinistra e le lettere cambiano forma a seconda della loro posizione nella parola. Inoltre, la lingua è ricca di suoni gutturali che non esistono in italiano, rendendo la pronuncia una vera sfida. A questo si aggiunge la grande differenza tra l’arabo standard moderno e i numerosi dialetti parlati.
3. Giapponese
Il giapponese condivide con il cinese la complessità dei caratteri (kanji), ma vi aggiunge altri due sistemi di scrittura sillabici (hiragana e katakana) da usare in contesti diversi. Sebbene la pronuncia sia relativamente semplice, la grammatica è molto diversa da quella italiana, con una struttura della frase Soggetto-Oggetto-Verbo e un complesso sistema di particelle e livelli di cortesia (keigo).
4. Islandese
Tra le lingue indoeuropee, l’islandese è una delle più complesse a causa del suo isolamento, che le ha permesso di conservare una grammatica arcaica. È una lingua fortemente flessiva, con quattro casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo) e tre generi (maschile, femminile, neutro) che si applicano a nomi, aggettivi e pronomi, rendendo la memorizzazione delle declinazioni un’impresa notevole.
5. Greco
Anche il greco, pur avendo un alfabeto più semplice rispetto alle lingue asiatiche, è una lingua flessiva che ha mantenuto una grammatica complessa. Le sue parole variano in base a genere, numero e caso, e il sistema verbale è ricco di coniugazioni e modi. Per un italiano, la difficoltà risiede nell’apprendere una struttura grammaticale che, pur avendo radici comuni, si è evoluta in modo molto diverso.
Altre lingue complesse da considerare
Altre lingue regolarmente classificate come molto difficili dall’FSI includono il finlandese e l’ungherese. Queste lingue, appartenenti al ceppo ugro-finnico, non sono indoeuropee e presentano un sistema di casi grammaticali estremamente esteso (oltre 15!) e regole di armonia vocalica che le rendono ostiche per chiunque non sia abituato a queste strutture.
Tabella riassuntiva: perché sono così difficili?
Lingua | Motivo principale della difficoltà |
---|---|
Cinese Mandarino | Scrittura a ideogrammi e sistema tonale. |
Arabo | Alfabeto complesso (da destra a sinistra) e suoni gutturali. |
Giapponese | Tre sistemi di scrittura e grammatica molto diversa. |
Islandese | Grammatica arcaica con un complesso sistema di declinazioni. |
Finlandese / Ungherese | Lingue non indoeuropee con un numero elevatissimo di casi grammaticali. |
Domande frequenti (FAQ)
- Esiste una classifica ufficiale delle lingue più difficili stilata dall’UNESCO?
No, l’idea di una classifica ufficiale dell’UNESCO è una leggenda metropolitana diffusa su internet. Le classifiche più affidabili, come quella dell’FSI, sono basate su dati raccolti nell’insegnamento delle lingue a specifici gruppi di parlanti. - Qual è la lingua più facile da imparare per un italiano?
Le lingue più facili per un madrelingua italiano sono quelle neolatine, a causa della somiglianza nel lessico e nella grammatica. Lo spagnolo è generalmente considerato la più accessibile, seguito da portoghese, francese e rumeno.
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Articolo aggiornato il: 25/08/2025