Nascita degli Stati nazionali: le date più importanti

Nascita degli Stati nazionali: le date più importanti

La nascita degli Stati nazionali in Europa: un’epoca di trasformazioni

Tra il XII e il XV secolo, l’Europa fu teatro di un profondo cambiamento politico e sociale che portò alla nascita degli Stati nazionali. Questo processo segnò il tramonto del sistema feudale e dei poteri universali dell’Impero e della Chiesa, e l’affermazione di entità statali nuove, caratterizzate da un maggiore accentramento del potere e da una crescente identità nazionale. La nascita degli Stati nazionali fu un fenomeno complesso e graduale, che si sviluppò in modi e tempi diversi nelle varie regioni europee. Questo articolo si propone di analizzare i fattori che favorirono questo processo, le tappe principali e le conseguenze che esso ebbe sulla storia europea. La formazione degli Stati nazionali rappresentò una svolta decisiva, non solo dal punto di vista politico, con la loro trasformazione in monarchie nazionali, ma anche sociale ed economico, e pose le basi per la storia dell’Europa moderna. La nascita degli Stati nazionali fu accompagnata da conflitti, guerre e profonde trasformazioni sociali, che ridisegnarono completamente la mappa politica del continente.

Il contesto storico: il declino del potere universale di Impero e Chiesa

Per comprendere la nascita degli Stati nazionali, è necessario analizzare il contesto storico in cui questo processo si sviluppò. A partire dal XII secolo, l’Europa era caratterizzata dalla presenza di due poteri universali: l’Impero e la Chiesa. Questi due poteri, che rivendicavano entrambi la propria supremazia, entrarono in un periodo di crisi, che si manifestò con il progressivo indebolimento dell’autorità imperiale e con il declino del prestigio del Papato.

L’Europa tra il XII e il XV secolo: un’epoca di cambiamenti

Il periodo compreso tra il XII e il XV secolo fu caratterizzato da profondi cambiamenti in Europa. La crescita demografica ed economica, la rinascita delle città, lo sviluppo dei commerci e l’affermarsi di nuove classi sociali, come la borghesia, misero in discussione l’ordine sociale e politico esistente. In questo contesto di trasformazioni, si assistette a una graduale frammentazione del potere feudale, che sfociò nella nascita dei Comuni, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale.

Potere temporale e potere spirituale: il conflitto tra Impero e Chiesa

Il potere temporale, esercitato dall’Imperatore, e il potere spirituale, detenuto dal Papa, entrarono in conflitto per il controllo delle investiture, ovvero la nomina dei vescovi. Questo scontro, noto come “Lotta per le Investiture”, si protrasse per decenni e contribuì a indebolire l’autorità di entrambe le istituzioni. La Chiesa non era in grado di gestire le novità che si stavano diffondendo, tra cui la nascita dei Comuni, e dopo il papato di Bonifacio VIII si concluse il periodo di costante pretesa di sostenere la supremazia della Chiesa sulle monarchie europee, e si assiste alla nascita di un nuovo potere centrale, la monarchia assoluta.

La crisi del sistema feudale e l’ascesa della borghesia

Il sistema feudale, basato su una rete di rapporti di dipendenza personale tra il signore e i suoi vassalli, entrò in crisi a causa di diversi fattori, tra cui la crescita delle città, lo sviluppo dei commerci e l’affermarsi della borghesia. La borghesia, composta da mercanti, artigiani e professionisti, mal tollerava le limitazioni imposte dal sistema feudale e aspirava a una maggiore autonomia politica ed economica.

La nascita degli Stati nazionali: Francia, Gran Bretagna e Spagna

In questo contesto di profonde trasformazioni, presero forma i primi Stati nazionali in Europa. Tra i primi a emergere furono Francia, Gran Bretagna e Spagna. Questi Stati, pur con percorsi e caratteristiche diverse, erano accomunati da un processo di accentramento del potere nelle mani del monarca e dalla graduale affermazione di un’identità nazionale, che si differenziava rispetto alle popolazioni con cui entravano in contatto. La nascita degli Stati nazionali fu favorita anche dalle alleanze tra il re e le nuove classi emergenti, in particolare la borghesia, che si erano unite per contrastare l’aristocrazia e il suo potere, che fino a quel momento era stata l’unica a godere di privilegi.

La nascita del primo Stato nazionale: la Francia

La Francia fu il primo paese europeo a compiere un percorso significativo verso la formazione di uno Stato nazionale. Questo processo iniziò già nel XII secolo, sotto la dinastia dei Capetingi.

La disgregazione territoriale e la conquista normanna

Tra il 1100 e il 1200, la Francia era caratterizzata da una forte disgregazione territoriale, con il potere centrale del re insidiato dai grandi feudatari e dalle incursioni dei Normanni, che avevano conquistato vasti territori nel nord del paese.

Filippo II Augusto e la battaglia di Bouvines (1214)

Con il regno di Filippo II Augusto, la monarchia francese iniziò a rafforzarsi. Filippo II condusse una politica di espansione territoriale e di accentramento del potere, culminata nella battaglia di Bouvines nel 1214. In questa battaglia, Filippo II sconfisse una coalizione di nemici, tra cui l’imperatore del Sacro Romano Impero, il re d’Inghilterra e alcuni feudatari ribelli, riconquistando i territori precedentemente persi per mano dei Normanni, e affermando l’autorità della monarchia francese.

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Luigi IX: l’età dell’oro e l’accentramento del potere

Con Luigi IX, il Santo, la Francia visse un periodo di grande prosperità e stabilità, una vera e propria età dell’oro. Luigi IX rafforzò ulteriormente il potere della monarchia, riformò l’amministrazione e la giustizia, e promosse la pace e la concordia all’interno del regno. Per la prima volta, un re non si sottomise al volere della Chiesa, stabilendo che il potere doveva essere centralizzato nelle mani dello Stato. La vittoria della Francia fu tale da spingerla a passare a una monarchia assoluta, con un potere centrale forte e centralizzato.

La nascita dello Stato nazionale in Gran Bretagna

Anche la Gran Bretagna fu protagonista di un importante processo di trasformazione politica che portò alla nascita di uno Stato nazionale. In Gran Bretagna si assiste alla svolta che aveva condotto il Regno dei Plantageneti a perdere il prestigio.

Il declino dei Plantageneti e la Magna Charta Libertatum (1215)

Il regno dei Plantageneti, una dinastia di origine francese che regnava sull’Inghilterra dal XII secolo, fu caratterizzato da un progressivo indebolimento dell’autorità regia. Giovanni Senza Terra, dopo una serie di sconfitte militari e di contrasti con i baroni, fu costretto a firmare la Magna Charta Libertatum nel 1215. Questo documento, considerato uno dei fondamenti del costituzionalismo moderno, limitava i poteri del re e riconosceva una serie di diritti e libertà ai sudditi, soprattutto all’aristocrazia. In Gran Bretagna, questa vittoria segna il passaggio da una storia di diritti negati e appannaggio delle élite aristocratiche, al raggiungimento di libertà, seppur non per tutte le classi sociali.

La Guerra dei Cent’anni e il rafforzamento della monarchia inglese (1337-1453)

La Guerra dei Cent’anni, combattuta tra Francia e Inghilterra tra il 1337 e il 1453, ebbe un ruolo fondamentale nel processo di formazione degli Stati nazionali in entrambi i paesi. Il conflitto, nato da una contesa dinastica, si trasformò in una guerra di carattere nazionale, contribuendo a rafforzare il sentimento di appartenenza nazionale sia in Francia che in Inghilterra. Alla fine della guerra, le due monarchie uscirono rafforzate e si affermarono come i due Stati nazionali più potenti d’Europa.

Le alleanze tra monarchia e borghesia: un fattore chiave nella nascita degli Stati nazionali

Un fattore determinante nel processo di nascita degli Stati nazionali fu l’alleanza tra la monarchia e le nuove classi emergenti, in particolare la borghesia. Questa alleanza si rivelò strategica per contrastare il potere dell’aristocrazia feudale e per promuovere l’accentramento del potere nelle mani del re. La borghesia, infatti, aspirava a un ordine politico stabile e a un mercato unificato, che favorisse i commerci e le attività economiche. La monarchia, a sua volta, vedeva nella borghesia un alleato prezioso per finanziare le proprie politiche e per costruire un apparato amministrativo efficiente.

L’indebolimento dell’aristocrazia e l’emergere di una coscienza nazionale

L’aristocrazia, che aveva a lungo detenuto il potere temporale, si ritrovò progressivamente indebolita dall’ascesa della borghesia e dall’accentramento del potere monarchico. Lo scopo di queste classi emergenti era proprio quello di spodestare l’aristocrazia, che a lungo era stata l’unica a godere di svariati privilegi. Questa situazione portò all’affermarsi di una coscienza nazionale, fondata sulla condivisione di una lingua, di una cultura e di un destino comune. La nascita di un sentimento di appartenenza nazionale fu un elemento fondamentale per la coesione interna degli Stati nazionali e per la loro affermazione sulla scena europea.

fonte immagine: wikicommons

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