Necromanzia: cos’è e come funziona

Come funziona la necromanzia

La necromanzia è la pratica della magia che coinvolge la comunicazione con i morti evocando i loro spiriti come apparizioni o visioni, o mediante la risurrezione a scopo di ottenere informazioni sul futuro o per portare a termine qualche compito altrimenti impossibile. Essa serve inoltre a raggiungere la conoscenza assoluta e a riportare in vita una persona o a usare i morti come arma. Tale pratica era comune nell’antichità presso Assiri, Babilonesi, Egiziani, Greci, Romani ed Etruschi; nell’Europa medievale finì per essere condannata dalla chiesa. A volte indicato come “magia della morte”, il termine è usato in un senso più generale per riferirsi alla magia nera o alla stregoneria. La necromanzia non va confusa con la negromanzia.

Il termine negromante deriva dal latino “nigro” ovvero nero e dal greco “manteia” che significa magia. Infatti, il negromante è uno stregone, colui che praticare la magia nera. La negromanzia deve essere intesa come “magia nera”, associata all’evocazione dei morti. Il termine necromante, invece, deriva dal greco “nekros” ovvero morti e “manteia” magia,  ed è da intendersi come la divinazione tramite i morti: il necromante è colui che è in grado di parlare ai morti per chiedere loro informazioni, o per fare sì che questi svolgano dei compiti. La necromanzia è una forma di divinazione in cui si evocano gli spiriti dei defunti.

Ma come funziona la necromanzia? Quali sono le operazioni, le tecniche, i rituali usati?

Le operazioni di magia rituale nell’ambito della necromanzia sono state classificate da Richard Kieckhefer in tre categorie principali a seconda delle loro finalità:

  • esperimenti illusori: creano allucinazioni come splendidi banchetti, castelli difesi da truppe demoniache, demoni sotto forma di cavalli volanti che trasportano l’officiante ovunque desideri, l’invisibilità del mago o la resurrezione dei morti;
  • esperimenti psicologici: infliggono dolore fisico ad altre persone o esercitano un’influenza sul loro spirito per far nascere in loro amore, odio o follia, al fine di ottenere il favore di persone potenti o costringere qualcuno ad agire in un certo modo;
  • esperimenti predittivi: rivelano il passato, il futuro, eventi lontani o nascosti con lo scopo di trovare un tesoro, scoprire un ladro o un assassino, e così via. Una previsione di solito richiede la collaborazione di un giovane maschio vergine, che può vedere gli spiriti in una superficie riflettente come specchi, vetro (una sfera di cristallo), un’unghia della mano o un’unghia del piede, un liquido in un recipiente o un osso. Altri esperimenti di predizione si basano sull’interpretazione dei sogni.

Le tecniche fondamentali della necromanzia sono i segni e le iscrizioni, gli incantesimi e le azioni. Segni e iscrizioni sono tracciati per terra con una spada o un coltello, o con inchiostro o sangue su pergamena o stoffa. La forma base è solitamente un cerchio, nel quale sono poste iscrizioni o altri segni. Il cerchio come catalizzatore di potere risale all’antica magia ebraica e greca e la sua funzione principale era quella di concentrare la forza dell’officiante sugli spiriti. Le iscrizioni indicano i quattro punti cardinali, la posizione del mago e del ragazzo che funge da medium, i nomi degli spiriti, i nomi sacri e così via. I segni sono solitamente pentagrammi (stelle a cinque punte) e caratteri astronomici o di altro tipo. Le illustrazioni presenti nei manuali aggiungono anche oggetti necessari ai rituali, come spade, brocche o candele, ma molto probabilmente sono mere indicazioni ai fini della collocazione degli oggetti magici, così come le preghiere scritte ai lati sono probabilmente da recitare piuttosto da scrivere.

I necromanti usavano formule per evocare ed esorcizzare gli spiriti con la stessa struttura degli esorcismi ecclesiastici: l’esorcismo è un ordine o una supplica rivolta agli spiriti, alle potenze divine o demoniache che erano chiamate a obbedire e, infine, le istruzioni per le quali è richiesta la loro presenza davanti al mago e che specificano gli ordini da eseguire. Tuttavia, lo scopo era chiaramente l’opposto degli esorcismi ecclesiastici: invece di scacciare i demoni, lo scopo era di farli venire, e sottometterli alla volontà del necromante perché realizzassero i suoi desideri. In entrambi i casi gli esorcismi non sono distinguibili dagli incantesimi. Gli incantesimi usati nella necromanzia erano spesso basati su preghiere, salmi e litanie cristiane.

Le azioni compiute dai necromanti nelle loro operazioni consistevano soprattutto in sacrifici e rituali. I maghi offrivano agli spiriti il sangue di galline, upupe o pipistrelli, latte o miele sparsi nell’aria, o cenere, sale o farina posti in brocche, tra gli altri prodotti. I rituali, usati principalmente nell’ambito della magia psicologica, simboleggiavano ciò che si desiderava ottenere tramite il trasferimento dell’azione su immagini e altri oggetti.

Immagine di copertina: PublicDomainPictures

A proposito di Valeria

Valeria Vacchiarino (1999), studia Lingue e Culture dell'Europa e delle Americhe a L'Orientale di Napoli, città che ormai considera la sua seconda casa. Amante dei libri, del cinema e del teatro, ha una grande passione per la musica jazz.

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