Un recente ed eccezionale ritrovamento, segnalato da Egypt Independent, potrebbe contribuire a fare luce sulla storia dell’antico Egitto: a comunicarlo è stato Mahmoud Afifi, direttore dell’Egyptian Antiquity Sector, il Dipartimento delle Antichità egiziane.
Secondo il Nouvel Observateur, la missione archeologica egiziana diretta da Yasser Mahmoud Hussein ha riportato alla luce un’antica città e una necropoli risalenti alla Prima Dinastia, databili a circa 5000 anni fa; il sito individuato si pone nel governatorato di Sohag, a 400 metri dal tempio di Seti I, faraone del Nuovo Regno, collocato sulla sponda opposta del Nilo rispetto a Luxor, nell’antica città di Abydos.
La scoperta consta di ben 15 grandi tombe in mattoni crudi, alcune delle quali di dimensioni perfino maggiori delle tombe reali di Abido appartenenti alla Prima Dinastia, collocate nel contesto di un centro abitato con capanne ed edifici; la BBC online scrive che gli archeologi hanno, inoltre, ritrovato una serie di reperti, come frammenti di vasellame in ceramica ed utensili in ferro. L’ipotesi al momento accreditata vede nel sito il luogo di residenza di funzionari di alto rango e di costruttori di tombe, i quali potrebbero essere stati impegnati nella realizzazione di sepolture reali nella vicina città sacra di Abido; la sua scoperta, dunque, getta nuova luce su Abydos, uno dei centri più importanti dell’antico Egitto, che gli esperti ritengono essere stata capitale verso la fine del periodo predinastico e durante il regno delle prime quattro dinastie.
Una scoperta eccezionale, in grado di fare luce su un tassello importante della storia dell’antico Egitto
Il team di architetti che ha lavorato alla scoperta sostiene che grazie a questo prezioso rinvenimento sarà possibile elaborare nuove informazioni sulla città di Abido, che certamente consentiranno di comprendere meglio la ricca storia di questa antica città situata a sud del Cairo, già fondamentale centro archeologico, sede delle sepolture di Osiride e Seti I.
Yasser Mahmoud Hussein, il capo della squadra protagonista della scoperta, ha definito questo tombe «uniche» dal punto di vista architettonico ed ha fornito alcune informazioni sulla composizione del complesso cimiteriale: secondo quanto riporta il già citato Egypt Independent, la necropoli è caratterizzata dalla presenza di “tombe a mastaba”, una particolare tipologia di tombe monumentali, utilizzata durante le prime fasi della civiltà egizia e costituita di mattoni di fango a pianta rettangolare e con un tetto piano; si ritiene che da questo tipo di struttura si sia successivamente sviluppata la “piramide” vera e propria.
Adoperata dai sovrani delle dinastie thinite, la tomba a mastaba resterà in seguito caratteristica dei membri della corte – ovvero visìr, scribi, nobili e sacerdoti – anche nelle dinastie successive; le tombe a mastaba più antiche, fino a questa scoperta, erano situate a Saqqara, ma il rinvenimento ne ha retrodatata la presenza ad Abido, in probabile riferimento, come già accennato, a personaggi della corte.
La scoperta potrebbe consentire al turismo in Egitto una ripresa. Almeno secondo Egypt Independent
Gli archeologi e, naturalmente, le autorità egiziane si augurano che la scoperta possa rivelarsi di forte impulso per restituire linfa a un turismo che, in Egitto, ha subito un periodo di drastica decrescita, in seguito alla deposizione del presidente Hosni Mubarak avvenuta nel 2011 e all’instabilità che ne è scaturita, accresciuta dalla presenza di jihadisti affiliati all’Isis nella penisola del Sinai: infatti, mentre nel 2010 sono stati oltre 14,7 milioni i turisti che hanno visitato il paese, nei primi tre mesi del 2016 si è contato appena 1,2 milioni di visitatori; a ciò si aggiunga il terribile attentato che nell’ottobre del 2015 ha colpito un volo russo, recante 224 turisti di ritorno dai resort sul Mar Rosso.
Si spera, pertanto, che la scoperta di un nuovo sito archeologico risalente alla Prima Dinastia possa incoraggiare una ripresa di interesse per il prezioso patrimonio di questa terra e riconfermare l’Egitto come uno dei luoghi più suggestivi al mondo, da esplorare e promuovere per i tesori immensi che custodisce.
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