Nüshu, la lingua cinese segreta

Nushu, la lingua cinese segreta

Nüshu 女书 (letteralmente “scrittura delle donne”) è una lingua segreta derivante dal cinese standard. Il nushu a differenza del cinese standard (che è logografico) è una lingua fonetica ed ognuno dei suoi 1000/1500 caratteri scoperti riproduce una sillaba.

Le donne del popolo Yao, gruppo etnico che ancora oggi vive tra la Cina e il Vietnam, svilupparono nello Hunan un linguaggio sconosciuto e indipendente da quello degli uomini: il Nüshu.

Il Nüshu nasce dall’esigenza di dialogare liberamente tra donne, senza filtri e senza il timore di esser ascoltate e giudicate dagli uomini. Inoltre, fino alla metà del ventesimo secolo le donne potevano difficilmente aver accesso alla scrittura standard e all’istruzione, ciò le limitava a comunicare solo oralmente. Utilizzando una nuova lingua (sia scritta che orale), le donne potevano sostenersi a vicenda e lamentarsi di una vita che spesso le vedeva prigioniere. Basti pensare che le donne erano obbligate ad obbedire e servire prima al padre, poi al marito e al figlio maggiore.

Veniva praticata la fasciatura dei piedi già all’età di 4-5 anni impedendo un movimento regolare del corpo per il resto della vita. Dopodiché all’età di 15 anni le donne venivano date in sposa ad un uomo (probabilmente sconosciuto) e costrette ad abbandonare il proprio villaggio dicendo per sempre addio alla loro gioventù. Una volta raggiunto il nuovo villaggio, la donna iniziava a ricoprire il suo ruolo e a svolgere le sue mansioni nella famiglia patriarcale. Neanche la morte del marito rendeva libere le donne, che decidevano di seguirlo nell’aldilà suicidandosi. 

Il Nüshu veniva scritto oltre che su carta anche su ventagli, tessuti, scarpe e ricamato su abito, spacciato per semplici decorazioni dagli uomini. I tratti del Nüshu sono sottili ed hanno un effetto graffiato, sono più simili alla calligrafia che alla scrittura standard cinese.

Le donne che conoscevano il Nüshu si consideravano Lao Tong (“sorelle giurate”) a conferma del forte supporto che si davano l’un l’altra. Viene tramandata per generazioni da madre a figlia fino al ventesimo secolo e rimane segreta fino agli anni ’60 dello scorso secolo quando le Guardie Rosse scoprirono il Nüshu scambiandolo per una sorta di lingua usata per lo spionaggio. Solo negli anni ’80 le donne del popolo Yao ammisero l’esistenza di questa lingua segreta. Yang Huany, l’ultima donna che scriveva il Nüshu  è deceduta nel 2004 ed aveva quasi 100 anni.

Purtroppo la gran parte di testi scritti con il Nüshu è andata perduta. Il primo manufatto rinvenuto risale alla seconda metà del diciottesimo secolo, si tratta di una moneta in bronzo con su scritto “Tutte le donne del mondo appartengono alla stessa famiglia“. Dalla sua scoperta ad oggi sono stati fatti diversi investimenti per finanziare lo studio della lingua e la costruzione di un museo tematico

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Immagine in evidenza: Wikipedia

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