Oinomanzia: leggere il futuro nel vino

Oinomanzia: leggere il futuro nel vino

L’oinomanzia è una pratica antica che consiste nel leggere il futuro nelle bollicine del vino. Non è l’unico liquido che si presta alla lettura: esistono infatti, anche la tasseomanzia, la caffeomanzia e la ceromanzia. Ci sono diverse interpretazioni che è possibile fare. Scopriamole insieme.

  • Interpretazione delle bollicine: La quantità e la qualità delle bollicine sono considerate indicatori del futuro. Ad esempio, una grande quantità di bollicine può indicare un futuro brillante e prospero, mentre una scarsa quantità di bollicine può preannunciare tempi difficili.
  • Forma e disposizione delle bollicine: ad esempio, se le bollicine si concentrano in una certa area del bicchiere, potrebbe essere un segnale che un evento importante sta per accadere.
  • Interpretazione del colore: l’oinomanzia ritiene rilevante la considerazione del colore del vino. Ad esempio, un vino rosso scuro può essere associato a eventi importanti, mentre un vino chiaro può essere associato a situazioni più tranquille.
  • Interpretazione delle particelle: La presenza di particelle scure può essere associata a situazioni negative, mentre la presenza di particelle chiare può essere associata a situazioni positive per il futuro.

L’oinomanzia nella storia

L’oinomanzia ha una lunga storia che risale all’antichità, e si pensa che sia stata praticata per la prima volta dai Greci e dai Romani. L’antico poeta greco Teofrasto, ad esempio, scrisse un trattato intitolato “Sulla pazzia del vino”, in cui descriveva le proprietà divinatorie del vino. In seguito, l’oinomanzia si diffuse in tutto il mondo antico, e fu praticata anche in Egitto, Babilonia e Persia. Si pensa che i sacerdoti egizi utilizzassero il vino per prevedere il futuro, e che i babilonesi lo utilizzassero per prendere decisioni importanti. Con il passare del tempo, l’oinomanzia si diffuse anche in Europa, e divenne particolarmente popolare durante il Rinascimento. Si dice che l’artista italiano Leonardo da Vinci fosse appassionato di oinomanzia, e che utilizzasse il vino per prevedere il futuro. Nel corso dei secoli, l’oinomanzia ha continuato ad evolversi e ad adattarsi alle diverse culture in cui è stata praticata. Ad esempio, in Giappone esiste una forma di oinomanzia chiamata “Kekkai”, che si basa sull’osservazione del movimento delle bollicine di sakè.

Oggi, l’oinomanzia è considerata una pratica esoterica e non scientifica, ma continua ad essere praticata da molte persone in tutto il mondo come un modo divertente per rilassarsi e passare del tempo con gli amici. L’importante è ricordare che l’oinomanzia non dovrebbe essere presa troppo sul serio.

L’Antica Roma e l’apprezzamento del vino

Esiste un affresco in cui presumibilmente è rappresentata la pratica dell’oinomanzia. Si tratta di una caratteristica e colorata decorazione rinvenuta nella Villa dei Misteri, presso il Parco Archeologico degli Scavi di Pompei. Si tratta di una sequenza pittorica che si sviluppa su 3 metri di altezza e 17 di lunghezza in cui è raffigurata l’iniziazione di una bambina ai riti dionisiaci. In una parte dell’affresco, in particolare, è possibile notare un uomo che scruta il fondo del suo bicchiere di vino.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Carolina Raimo

Studentessa dell'università degli studi di Napoli "L'Orientale" del corso di laurea magistrale in Lingue e letterature europee e americane che non vuole smettere mai di imparare. La mia passione è la traduzione è la scrittura, il mio sogno è farne una professione.

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