Pasifae: tra mitologia, sacrificio e pregiudizio

Pasifae

Pasifae è un personaggio del mito greco, moglie del re di Creta Minosse e madre del Minotauro, la cui storia è strettamente legata.

Pasifae e la leggenda del Minotauro

Secondo la leggenda, infatti, Minosse, dopo aver consacrato un altare a Poseidone, pregò affinché facesse sorgere dagli abissi un toro che doveva poi essere sacrificato dal re stesso in nome del dio del mare.
Minosse però, considerando il toro troppo bello per essere sacrificato, decise di prenderlo con sé, nella propria mandria, facendo sacrificare un altro toro. Poseidone quindi, per vendicarsi dell’oltraggio subito dal re, fece innamorare Pasifae del toro che l’uomo aveva rifiutato di sacrificare.
Per soddisfare il proprio mostruoso desiderio, la regina chiese aiuto a Dèdalo, trasferitosi a Creta per sfuggire ad una condanna per omicidio, che le costruì una vacca di legno cava, rivestita della pelle dell’esemplare di femmina da lui più amato, nella quale entrare per consumare un rapporto fisico. Il toro, montando la finta vacca, fecondò Pasifae che diede alla luce il Minotauro.

Analizzando la figura mitologica di Pasifae, tanto importante e notevolmente apprezzata, vediamo che si configura come un vero e proprio esempio di amore mostruoso. Pasifae, rappresenta un tassello negativo generato dall’errore, dal cosiddetto sbaglio dettato da irrefrenabili pulsioni.

Il personaggio mitologico appartiene all’immaginario collettivo e soprattutto culturale, tra miti, visioni e testimonianze storiche di cui ancora si può trovar traccia nel mondo moderno.
In riferimento a Pasifae e al mito cui si collega, analiticamente, la parola chiave da associare, è “allegoria”; le figure brutali, orrende, spaventose, consentono di oltrepassare tutti i limiti propri del tempo, dello spazio, della cultura, e osservare una nuova prospettiva i cui simboli si prefigurano come figurazioni e trasposizioni di concetti astratti.

Dunque il significato simbolico attribuito al mito di Pasifae riflette un rituale strettamente legato alla comparsa della prima luna nuova in estate; si può parlare di una vera e propria iniziazione, un percorso tramite il quale si giunge alla nascita dell’Universo, all’interno del quale si osservavano Terra, Luna e Sole, ed in cui  Pasifae rappresentava il Sole e Minosse la Luna.
In questo contesto, Pasifae rappresenta l’incarnazione della Dea-Luna che, mediante la sua sacerdotessa, ogni anno si univa al Re, secondo un rituale d’epoca matriarcale legato al culto della Madre Terra.

Pasifae è considerata una donna-regina, i pregiudizi, i dogmi dell’epoca, condannavano fortemente un comportamento come quello descritto.  Nella figura della mitologia greca ancora oggi studiata ed analizzata, alberga il carattere drammatico, a tratti tragico, di un personaggio – donna prima di tutto, che vive un sentimento avvertito come vero ed intenso.

 

Fonte immagine: Wikipedia.

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