Paul Poiret, lo stilista capostipite della modernità

Paul Poiret

Paul Poiret nasce a Parigi nel 1879 da genitori mercanti di stoffe. Il giovane trascorre la sua infanzia tra stoffe e colori, e accresce la sua creatività realizzando abiti per la bambola di sua sorella. Vocazione ben presto scoperta ed arrestata da suo padre, che non intendeva permettergli di seguire quella strada. Fu così che i genitori gli insegnarono l’arte della costruzione di ombrelli, mestiere che non appassionò mai del tutto il giovane creatore. Durante l’adolescenza, Poiret portò i propri bozzetti a Madeleine Cheruit, un’importante stilista, che ne comprò una dozzina. Poiret continuò a vendere i propri disegni ad alcune fra le più grandi case di moda parigine, fino a che non fu assunto da Jacques Doucet nel 1896.

Paul Poiret in seguito fu assunto dalla House of Worth, dove disegnò abiti semplici e pratici. Ben presto, lo stile dei suoi capi fu troppo eccentrico per quella casa di moda, fu in quel momento che l’uomo decise di aprire un suo atelier. Le vetrine del suo negozio, sito prima al 5 di Rue Auber e poi a Rue Pasquier 37, erano eccentriche e voluminose, diverse da tutte quelle appartenenti alla concorrenza.

Le creazioni di Poiret, nei primi anni del ‘900, hanno avuto diversi meriti. Il suo stile cambiava il modo di essere viste delle donne. Loro poterono diventare libere ed esotiche. La sua moda liberò gli abiti dal corsetto, sostituendolo con il più moderno reggiseno. La morbidezza delle sue creazioni restituiva sensualità alle donne che le indossavano.

Nel 1905, durante la guerra russo-giapponese, creò il mantello-kimono. Si trattava di una sopravveste, che Poiret propose in tessuto rosso-bordeaux con fodera chiara a contrasto, ricamata.

Con l’apertura della seconda casa di moda Poiret poté affermarsi come vero e proprio fulcro del marketing: si occupava lui stesso, infatti, della pubblicità dei suoi vestiti e dell’organizzazione di sfilate in tutta Europa.

Gran parte della moda di Paul Poiret si concentra sullo stile orientale: punti forti infatti erano i pantaloni harem, la gonna humpel, e i turbanti

Agli esagerati cappelli, Paul Poiret sostituisce pratici ed eleganti turbanti, con drappeggi o con decorazioni a piume.
La tendenza orientaleggiante lanciata da Poiret culmina con la serata mondana della Festa delle Mille e una Notte, tenuta il 24 giugno 1911 nel parco della sua nuova prestigiosa sede in Avenue D’Antin, dove poté presentare i suoi modelli.

La produzione della Maison Poiret ben presto si allargò all’arredamento, ai complementi d’arredo ed ai profumi

Nel 1911, Poiret infatti aprì la divisione dedicata ai profumi Parfums de Rosine, dandogli il nome di sua figlia.

Durante la prima guerra mondiale, Poiret dovette lasciare l’attività della casa di moda per mettersi al servizio dei militari, e realizzare le uniformi dei soldati, ma al suo ritorno la casa di moda versava in situazioni disastrose ed era sull’orlo della bancarotta. Nel 1929, la maison stessa fu chiusa, ed i suoi preziosi abiti furono venduti al chilo, come se si trattasse di stracci. Durante il periodo d’assenza una nuova stilista aveva conquistato i cuori parigini e non solo, si trattava di Coco Chanel. La stilista aveva letteralmente dimezzato i suoi introiti accaparrandosi gran parte della sua clientela.

Paul Poiret morì nel 1944, ormai dimenticato da tutti.

Lo stilista nel 1933 scrive : ”Sono solo anche se mi restano ancora alcuni amici e ho dei nipoti che adoro e che credo mi vogliano bene, benché li sgridi spesso, perché vorrei che sapessero tutto quello che so io. Sono tornato con passione alla pittura, che ho sempre amato e praticato, e nulla mi sembra più bello che esprimere con i colori. Quasi fossero grida che si elevano, tutta l’emozione che mi suscita lo spettacolo della natura […] Mi hanno proposto di rimettermi in attività. Potrebbe succedere. Mi sento troppi abiti sotto la pelle“.

[Fonte immagine: donnaglamour.it]

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