Periferia Giovane: intervista al responsabile Pino Miraglia

Periferia Giovane

Il progetto Periferia Giovane è il prezioso frutto delle fatiche del fotografo e operatore culturale Pino Miraglia e della Cooperativa Sociale La Gioiosa. Un progetto cofinanziato dalla Presidenza del consiglio – Dipartimento per le Politiche giovanili e dal Servizio Civile Universale nell’ambito del piano azione e coesione “Giovani per il sociale ed. 2018” che intende promuovere l’inclusione sociale dei giovani dell’Ottava Municipalità di Napoli (Piscinola, Marianella, Scampia, Chiaiano) attraverso i vari linguaggi dell’arte e laboratori formativi. Il progetto ha avuto inizio lo scorso maggio, ha una durata di diciotto mesi e consiste in corsi di formazione, eventi all’aperto, laboratori creativi e percorsi di approfondimento mediante cinema o teatro a titolo gratuito, messi a disposizione di un campione di giovani. Periferia Giovane si struttura come una serie di azioni formative che sfrutta, in particolare, le nuove tecnologie e il potenziale della cultura hip-hop per generare integrazione e aggregazione sociale, sia tra i giovani che tra scuole e istituzioni locali. 

Abbiamo deciso di intervistare Pino Miraglia, fotografo e operatore culturale, colonna portante del progetto Periferia Giovane, che ha enucleato i punti forti e gli obiettivi dell’iniziativa:

Qual è l’idea di fondo che ha ispirato il progetto?
Creare opportunità e aggregazione per e tra i giovani su un territorio di periferia urbana fortemente depresso e provinciale. Aprire orizzonti nuovi tra i giovani attraverso trasmissione del sapere in ambito professionale e espressivo individuale.

E per quanto riguarda lo scopo che si intende portare a termine con Periferia Giovane?
Gli obiettivi primari ovviamente sono quelli dettati dal bando, vale a dire: elaborare un percorso progettuale destinato ai giovani tra i 14 e i 35 anni di età per favorire la diffusione della cultura della legalità, dell’inclusione sociale, del rispetto dell’obbligo scolastico, dell’orientamento nel mercato del lavoro, ai fini del rafforzamento della coesione sociale nelle Regioni meno sviluppate, cioè Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata.
Dopodiché lo scopo è anche creare connessioni tra i partecipanti le scuole, le realtà associative del territorio, il territorio stesso (che è molto ampio) e la struttura operativa della cooperativa sociale “La Gioiosa”. Devi sapere che l’Ottava municipalità è formata da 4 grandi nuclei urbani che, seppur confinanti, non dialogano tra di loro. Sembrano  realtà urbane lontanissime. Ad esempio Piscinola ha gli stessi problemi di criticità familiare, dispersione scolastica, disoccupazione…di Scampia, eppure se ne parla poco perché i media di fatto hanno acceso i riflettori esclusivamente sulle vele, sulla camorra e sul significato simbolico che questi argomenti si portano con sé, ma Piscinola, Chiaiano, Marianella hanno le stesse problematiche sociali.

In che modo le nuove tecnologie vengono impiegate nel progetto?

Le nuove tecnologie sono utilizzate fondamentalmente nei corsi formativi di Informatica e Fotografia, ma vengono applicati largamente anche nei corsi di djing e rap e canto. Ad esempio, la Ableton, (un’azienda tedesca che produce macchine musicali, software e hardware all’avanguardia per comporre musica elettronica) ha ritenuto il nostro progetto meritevole di aiuto e ci ha donato 5 sequencer di nuova generazione per comporre musica.
La sponsorizzazione di Periferia Giovane è cruciale affinché la partecipazione sia garantita a un numero elevato di giovani.

E in che modo si fa pubblicità al progetto?

Non sempre un progetto che gode di un finanziamento è destinato al successo. Ma sicuramente agevola l’operazione di comunicazione e intercettazione delle fasce di età prefissate. Noi abbiamo fatto, a parer mio, un’efficace campagna pubblicitaria sul territorio ma anche a livello regionale, puntando molto sui social e sui rapporti con le realtà associative e le istituzioni, nonché con la stampa e le emittenti locali. Abbiamo puntato anche molto sulle attività di hip-hop e sui protagonisti della scena rap campana i quali partecipano al progetto.
I risultati conseguiti sono stati molto soddisfacenti ma, penso, potevano essere eccellenti rispetto a quello che abbiamo seminato; non dimentichiamo che la situazione pandemica  ci ha di fatto bloccato i rapporti con le scuole, che erano, nelle previsioni progettuali, fondamentali! Ad esempio, non ci è stato concesso accedere negli istituti scolastici per promuovere adeguatamente il progetto, oppure, molti potenziali partecipanti hanno dovuto soprassedere perché non vaccinati. Infatti noi abbiamo cominciato a promuovere le attività a cavallo tra la seconda e terza ondata pandemica…quindi le nuove restrizioni relative a quest’emergenza ci hanno penalizzato non poco, mandando all’aria parte del cronoprogramma prefissato.

Quali sono gli “assi nella manica” del progetto? I giovani che vi partecipano da cosa sono più attirati? Qual è la loro risposta a tali iniziative?

In realtà non abbiamo determinati assi nella manica sui cui contare, ma è la diversità delle azioni progettuali il vero aplomb, poiché spaziano tra formazione e orientamento al lavoro all’espressione artistica come i linguaggi urbani dell’Hip Hop, il teatro, il cinema. Devo dire però, che il corso di informatica, che porterà a conseguire un attestato EI-Pass, ha molto influito sulla scelta di questo corso. Quindi da ciò si denota che i giovani ambiscono ad acquisire crediti e competenze professionali per inserirsi nel mondo del lavoro.

A novembre sono partiti nuovi corsi. Cosa riguardano?

A novembre è partito il corso di “Informatica e Lavoro”, diviso in due sessioni di circa 10 partecipanti ogni gruppo. Qui abbiamo superato il limite di iscrizioni che ci eravamo prefissati. Di seguito partirà il corso di “Fotografia e Lavoro” destinato a 12 partecipanti. Un corso abbastanza impegnativo e molto professionalizzante che durerà circa 150 ore.
Aspettiamo che le scuole escono dall’emergenza covid per dare il via al laboratorio di teatro, al cineforum e al corso di djing.

Come e perché attraverso il linguaggio dell’arte Periferia Giovane vuole lavorare sull’inclusione sociale?

Credo che l’espressione artistica sia il modo “principe” con cui le persone riescono a dialogare tra di essi. Condividere un’azione teatrale, elaborare un graffito con altri, comporre musica o cantare sono tutte azione che ti portano all’esposizione di te stesso e alla socialità piena. I ragazzi del corso di rap e canto ormai sono quasi una piccola famiglia. Si scambiano risate, complimenti, incazzature. Sognano e sperano… Abbiamo dei partecipanti timidissimi che però quando è il momento di esprimersi attraverso il canto o elaborando il loro pensiero in versi rap, donano il loro mondo intimo senza riserve.

La conversazione con il responsabile di Periferia Giovane, Pino Miraglia, ha permesso di sottolineare alcuni dei punti focali del progetto vincitore del bando “Giovani per il sociale ed. 2018”, una vera e propria perla nel delicato discorso della formazione di giovani inseriti in un contesto sociale di disagio economico e culturale, legato a fattori quali precarietà lavorativa, disoccupazione e dispersione scolastica. L’iniziativa, interamente rivolta ai giovani, prende atto della problematica condizione dei minori che risiedono nell’Ottava Municipalità di Napoli.  In particolare, l’output finale di Periferia Giovane prevede la produzione di un libro e di un cd musicale per raccontare l’intera esperienza del progetto e dei giovani che vi prendono parte. Nel libro saranno raccolte le immagini dei partecipanti al corso di fotografia, una serie di testi prodotta da relatori interni al progetto e i lavori del laboratorio di drammatizzazione. Il supporto musicale sarà realizzato presso lo studio di registrazione di Ammontone Recording e conterrà dieci tracce audio composte dagli utenti dei corsi di djing-producer e canto e canto rap.  Nella realizzazione del libro e del cd i ragazzi saranno coadiuvati da Dj Uncino, da un corpo docenti e da una serie di special-guest come Lucariello, Sha-One, Fuossera, Rossella Essence, Donix, Speaker Cenzou, Oyoshe, Andrea Oluwong. Il progetto di cui Pino Miraglia è responsabile intende rivolgersi a un campione di 80 giovani dai 14 ai 25 anni e incoraggiarli al completamento del percorso dell’obbligo scolastico attraverso la collaborazione con scuole sul territorio. Spingerli verso l’espressione creativa, grazie alla frequentazione di appositi laboratori e alla partecipazione alle attività di Periferia Giovane, appare ottimale per la creazione di comunità culturali solide che dotino i giovani provenienti da contesti culturali difficili di un punto di riferimento costruttivo e di prospettive volte al futuro.

Foto di Pino Miraglia

A proposito di Duilia Giada Guarino

Il mio nome è Duilia e sono laureata in Filologia moderna. La mia vocazione più grande è la scrittura, in tutte le sue forme.

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