Poesia brasiliana: un’esplosione di creatività e cultura

Poesia brasiliana: un’esplosione di creatività e cultura

Cultura e colori nella poesia brasiliana

La poesia brasiliana è stata a lungo associata al ricco patrimonio culturale del Paese e alla sua tavolozza di colori. Dalle tonalità della foresta amazzonica alle vibranti città costiere, il Brasile è una terra dai mille colori, e questo lo si può vedere anche nella sua poesia. Molti dei più noti poeti brasiliani hanno tradotto le loro esperienze personali in bellissimi versi, così da far conoscere la poesia brasiliana a milioni di lettori in tutto il mondo. Perciò, oggi vedremo insieme tre autori fondamentali per la storia della poesia brasiliana. 

Una delle figure più importanti della poesia brasiliana è Carlos Drummond de Andrade, un noto poeta di San Paolo, ampiamente celebrato per la sua abilità lirica. Oltre ad essere una delle più grandi icone della poesia brasiliana, Drummond ha anche segnato il cinema moderno. La sua poesia è caratterizzata dalla descrizione delle esperienze quotidiane fatta con leggerezza, fatta di un lessico semplice, ma che in realtà cela un significato più profondo ed emotivo, e di immagini che fanno riferimento ai luoghi della sua vita, come Minas Gerais e San Paolo.

Poesia brasiliana: Museo dell’«Inconfidenza»
Sono parole nel suolo,
e memoria negli arri.
Le case ancor restano,
gli amori non più.

E restano poche vesti,
cotta di parroco,
l’insegna di un giudice,
angeli, porpore, echi.

Soave fiore dell’oblio,
senza aroma governi
il tempo ingovernabile.
Muri piangono. Solo.

Ogni storia è rimorso.

In questa poesia, Drummond riprende il tema della memoria, in questo caso legato a Minas Gerais, che circa due secoli prima era stata la protagonista della corsa all’oro e di conseguenza anche di varie rivolte politiche che portarono alla morte di molti mineiros. La memoria è un tema che viene ripreso spesso da Drummond, ma è allo stesso tempo fondamentale per la poesia brasiliana in generale.

 

Jorge Amado è un altro dei nomi della poesia brasiliana tra i più acclamati a livello mondiale. La sua poesia, assieme ai suoi romanzi, ritrae in maniera chiara la vita dei brasiliani, soprattutto nelle province rurali, ritagliando sempre un angolo per la denuncia socio-politica. 

Il vento muoveva dolcemente capelli lisci e neri di Flor,
il sole splendeva sui riflessi bluastri dei suoi capelli.
il rumore delle onde e il movimento del vento
sfondavano il villaggio sul mare di Itapoã,
la brezza portava con sé amore
e in un silenzio di pesci e sirene
la voce strozzata di Flor cantava Alleluia
Nel mare e sulla terra, Alleluia

In cielo e all’inferno, Alleluia

Questa bellissima poesia brasiliana è tratta da Dona Flor e i suoi due mariti, uno dei romanzi più celebri di Jorge Amado, degli anni ‘60, in cui la fantasia la fa da padrone per raccontare la vita di Dona Flor, il suo secondo marito e lo spirito del primo, che era morto. I due uomini hanno delle personalità agli antipodi, innamorati della stessa donna, che non si priva di nessuno dei due uomini. Il tutto mira ad uno scopo ben preciso: rappresentare la classe proletaria brasiliana, in questo caso più precisamente quella bahiana, della metà del XX secolo. La poesia mostra al lettore i colori tipici del Brasile, della natura e della sua popolazione.

 


Mario Quintana è considerato il principe della poesia brasiliana, che ha raccontato la sua vita attraverso delle poesie che sprizzano Brasile da tutti i pori. La sua poesia più bella e celebre è Il tempo (O tempo), che racconta come le scelte e le loro conseguenze, positive o negative che siano, influiscano sulla vita degli esseri umani in maniera inesorabile. Il tutto, è causato dal tempo, la condanna più grande alla quale l’uomo va incontro durante la sua vita. 

Poesia brasiliana: Il tempo

La vita è il dovere che portiamo per realizzarlo in casa.
Quando si guarda, già sono le sei!
Quando per guardare, già è venerdì!
Quando si guarda, già è Natale…
Quando si guarda, già è passato l’anno…
Quando si guarda perdemmo l’amore della nostra vita.
Quando si guarda passarono 50 anni!
Ora è troppo tardi per riprovare…
Se mi fosse dato un giorno, un’ altra opportunità, nemmeno lo guardavo l’orologio.
Sarei sempre andato avanti e avrei buttato sul cammino la buccia dorata e inutile delle ore…
Avrei tenuto stretto l’amore che mi sarebbe stato di fronte e avrei detto che lo amo…
E c’è ancora: non evitare di fare qualcosa che ti piace solo per mancanza di tempo.
Non evitare di avere persone al tuo lato per pura paura di essere felice.
L’unica mancanza che sentirai sarà di questo tempo che, infelicemente, non tornerà mai più.

 

Fonte immagine: Wikipedia

 

A proposito di Lucrezia Stefania Scoppetta

Ciao! Sono Lucrezia, ho 21 anni. Frequento l’università “L’Orientale” di Napoli, dove studio lingua e letteratura inglese, giapponese, e portoghese.

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