La poesia metafisica è una corrente della letteratura inglese sviluppatasi nel XVII secolo, caratterizzata da uno stile intellettuale, arguto e complesso. Il termine, che deriva dal greco, usa il prefisso “meta” (oltre) per indicare la volontà di questi poeti di indagare temi come l’amore, la fede e la morte andando “oltre” la realtà fisica, attraverso l’uso di strumenti logici e razionali applicati al sentimento.
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Le caratteristiche della poesia metafisica: ‘conceit’ e ‘wit’
È interessante notare che i poeti metafisici inglesi non formarono mai un gruppo organizzato. Furono i critici successivi, come John Dryden e soprattutto Samuel Johnson, a definirli “una razza di scrittori che aggiogavano insieme, attraverso la violenza, le idee più diverse”. Questa definizione coglie l’essenza del loro stile, basato su due pilastri:
- Il ‘conceit’ (concetto): è una metafora estesa e ardita che crea un parallelo tra due elementi apparentemente inconciliabili, uno spirituale e uno concreto, spesso preso dalla scienza, dalla geografia o dalla filosofia. Un esempio celebre è la similitudine di John Donne tra le anime di due amanti e le due gambe di un compasso.
- Il ‘wit’ (ingegno): è l’arguzia intellettuale, la capacità di giocare con le parole e le idee in modo sorprendente e logico. La poesia metafisica è più un’argomentazione che un’effusione lirica, e usa la logica per analizzare le emozioni.
Questi componimenti, spesso di ispirazione amorosa o religiosa, richiedono uno sforzo intellettuale al lettore, ma lo ricompensano con una profondità e un fascino unici.
I poeti metafisici più importanti
Le figure centrali di questa tendenza espressiva furono numerose, ma alcune si distinsero per originalità e influenza. La tabella seguente riassume i principali esponenti.
| Poeta | Caratteristica principale e stile |
|---|---|
| John Donne | Considerato l’iniziatore. Famoso per i suoi ‘conceit’ audaci, la passione e la drammaticità dei versi. |
| George Herbert | Poeta prevalentemente religioso, usa l’ingegno per esplorare il suo rapporto intimo e complesso con Dio. |
| Andrew Marvell | Combina la grazia lirica con la profondità intellettuale. Famoso per il tema del ‘carpe diem’. |
| Richard Crashaw | Il suo stile è influenzato dal Barocco continentale, con un forte misticismo cattolico e immagini sensuali. |
| Abraham Cowley | Considerato l’ultimo grande poeta metafisico, il suo stile è elegante ma a volte giudicato eccessivamente intellettuale. |
5 esempi di poesie metafisiche
1. ‘The flea’ (La pulce, 1633) – John Donne
Donne utilizza un ‘conceit’ arguto e provocatorio: una pulce che ha succhiato il sangue di entrambi gli amanti diventa il tempio della loro unione, rendendo superflua ogni ulteriore resistenza fisica da parte della donna.
Mark but this flea, and mark in this,
How little that which thou deniest me is;
It sucked me first, and now sucks thee,
And in this flea our two bloods mingled be;Osserva solamente questa pulce, e guarda
che cosa piccola è quella che mi neghi;
Prima, ha succhiato me, e adesso te:
In lei si è mescolato il nostro sangue;
2. ‘The definition of love’ (La definizione dell’amore, 1681) – Andrew Marvell
Marvell descrive un amore perfetto ma irrealizzabile, generato dalla Disperazione sull’Impossibilità. È un amore così ideale che il Fato stesso si oppone alla sua realizzazione fisica.
My love is of a birth as rare
As ’tis for object strange and high;
It was begotten by Despair
Upon Impossibility.Il mio amore è per nascita raro
come nobile e strano il suo oggetto:
fu la Disperazione a generarlo
unita all’Impossibile.
3. ‘To his coy mistress’ (Alla sua amante ritrosa, 1681) – Andrew Marvell
Questa è una delle più celebri poesie sul tema del carpe diem. Marvell usa un’argomentazione logica in tre passaggi per convincere l’amata a cedere: se avessero tempo infinito, la sua ritrosia sarebbe accettabile; ma il tempo è limitato e fugge; quindi, devono cogliere l’attimo.
Had we but world enough, and time,
This coyness, lady, were no crime.
[…]
Thou by the Indian Ganges’ side
Shouldst rubies find; I by the tide
Of Humber would complain.Avessimo abbastanza Mondo e Tempo,
non sarebbe un delitto, Signora, la vostra ritrosia.
[…]
Voi sulla riva del Gange trovereste rubini: io presso
l’onda del fiume Humber mi lamenterei.
4. ‘But men loved darkness rather than light’ – Richard Crashaw
In questo breve epigramma, Crashaw riflette sulla perversità umana con un’arguzia tagliente. L’umanità preferisce l’oscurità del peccato alla luce divina, ma questa preferenza cambierà drasticamente di fronte alle fiamme dell’inferno.
The world’s light shines, shine as it will,
The world will love its darkness still.
I doubt though when the world’s in hell,
It will not love its darkness half so well.La luce del mondo risplende, risplende come vuole,
Il mondo amerà ancora la sua oscurità.
Dubito però che quando il mondo è all’inferno,
Non amerà la sua oscurità così bene.
5. ‘Life’ (Vita) – George Herbert
Herbert usa l’immagine di un mazzo di fiori raccolti per riflettere sulla brevità della vita. I fiori, che appassiscono rapidamente nella sua mano, diventano un gentile monito del Tempo sulla mortalità, un pensiero che il poeta accetta con serena fede.
I made a posy, while the day ran by:
“Here will I smell my remnant out, and tie
My life within this band.”
But Time did beckon to the flowers, and they
By noon most cunningly did steal away,
And withered in my hand.Il giorno corre, raccolgo fiori:
“Annuso il resto di me, lego
la mia vita a questo mazzo.
Anche il Tempo accarezza i fiori:
a mezzogiorno, scaltri, fuggono
appassiti nella mia mano.
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Articolo aggiornato il: 28/09/2025

