Repubblica di Platone: le tre ondate scandalose

Repubblica di Platone: le tre ondate scandalose

Tutta l’opera di Platone è caratterizzata da riflessioni sulla politica e tre sono le opere a essa specificamente dedicate: Repubblica, Politico, Leggi. La Repubblica è un grande dialogo, in dieci libri, ambientato ad Atene, più precisamente nella casa di Cefalo al Pireo. In Platone è fortissimo il richiamo all’ideale della polis unita o kallipolis, in cui ciascuno deve stare al suo posto. Questo prevede una tripartizione gerarchica degli abitanti della città: da un lato il gruppo dirigente, suddiviso in governanti e guerrieri, dall’altro tutti gli altri.

L’importanza dell’educazione nella Repubblica di Platone.

Per evitare che i guardiani, ossia i governanti e i guerrieri, si rivoltino contro quelli cui devono badare, Platone assegna un’importanza capitale all’educazione. Nell’opera si manifesta una grande fiducia nella possibilità di plasmare la natura umana attraverso una formazione improntata alla virtù. Tuttavia, l’educazione può non bastare di fronte ai numerosi condizionamenti cui il singolo è sottoposto quotidianamente. È necessario dunque estirpare la cosiddetta brama di avere di più. A tal fine vengono proposte delle misure totalmente radicali e ritenute scandalose per l’epoca.

Le innovazioni scandalose nella Repubblica di Platone.

Le tre proposte radicali nella Repubblica di Platone, proprio per il loro essere lontane dalla vita comune, vengono definite da lui stesso ondate: la prima riguarda la condizione della donna, ritenuta in tutto il mondo greco inferiore all’uomo ed esclusa del tutto dalla vita politica. Siamo senza dubbio di fronte a un tentativo di ribaltare la posizione di marginalità della donna nella cultura greca. Tuttavia, il ruolo innovativo dato alla donna non significa maggior autonomia di scelta, in quanto la sottomissione alle esigenze della comunità è totale, anche nell’ambito della sessualità.

La seconda ondata riguarda invece la famiglia, nucleo principale sia nella società greca, che nella Repubblica di Platone. Secondo il filosofo bisogna evitare che i guardiani siano distratti nei loro compiti dagli affetti coniugali o dalle cure familiari. Da ciò deriva la proposta della messa in comune delle donne e dei figli. Tuttavia, il fatto che il matrimonio sia abolito non comporta che ai guardiani sia prescritta la castità. I rapporti sessuali tra i guardiani vengono regolati dai governanti secondo un programma eugenetico, che ha come obiettivo quello di far nascerei figli migliori dalle donne e dagli uomini migliori. Una volta nati, i figli vengono portati via dalle madri naturali e allevati in asili dove ci saranno tutte le donne che avranno partorito in quello stesso periodo. In questo modo tutti gli uomini e le donne di una certa età si sentiranno padri e madri di tutti i bambini di una certa fascia d’età, i quali a loro volta svilupperanno un sentimento di fraternità reciproca.

La proposta più scandalosa: la terza ondata

Dopo le proposte riguardo alle donne e i figli, si arriva a quella che è considerata l’ondata più scandalosa nella Repubblica di Platone: affinché si possa realizzare uno stato giusto, è necessario che o i filosofi diventino governanti, o i re si diano alla vera filosofia. Una possibilità per fare ciò, nel caso in cui la città sia ostile o indifferente alla filosofia, è la chiamata al potere da parte della città di un gruppo di filosofi mantenutisi integri in mezzo alla corruzione, possibilità non esclusa ma poco probabile. Più rapida sembra essere invece la conversione di qualche potente alla filosofia, sotto la guida di buoni filosofi.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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