Sant’Agostino d’Ippona: teologia e filosofia

Sant'Agostino d'Ippona: teologia e filosofia

Il termine “patristica” designa la filosofia cristiana dei primi secoli che nasce dall’esigenza di elaborare razionalmente le credenze religiose del Cristianesimo e di difendere la dottrina cristiana dagli attacchi dei pagani e dal pericolo delle eresie. Il maggior esponente della patristica fu il noto teologo e filosofo Sant’Agostino d’Ippona.

La vita di Sant’Agostino d’Ippona

Sant’Agostino d’Ippona nasce nel 354 a Tagaste, in Africa nordoccidentale, coltivando sin dalla giovane età la passione per la grammatica fino ai 19 anni, quando la lettura dell’Ortensio di Cicerone lo appassionò alla filosofia. Figlio di un padre pagano e di una madre cristiana, Agostino si avvicinò al manicheismo, al quale aderì nel 374. Per diversi anni, Agostino ebbe la possibilità di insegnare retorica presso Cartagine, ma insoddisfatto, decise di trasferirsi prima a Roma e successivamente a Milano dove si convertì al cristianesimo nel 387. Quattro anni più tardi, nel 391 divenne sacerdote e nel 395 venne nominato vescovo di Ippona, dove rimase fino alla morte, sopraggiunta nell’agosto del 430.

Sant’Agostino d’Ippona è autore di numerosi testi teologici, mistici, filosofici ed esegetici, ma la sua opera più importante, le Confessioni, resta ancora oggi il libro più ristampato, cercato, letto e meditato. Si tratta di un’opera fondamentale per comprendere il pensiero dell’autore in quanto, al suo interno, Sant’Agostino d’Ippona unisce, alla narrazione delle sue vicende autobiografiche, riflessioni filosofiche e teologiche. L’opera è divisa in tredici libri, nei primi nove l’autore si rivolge direttamente a Dio e introduce il termine “confessione”, negli ultimi quattro invece Sant’Agostino d’Ippona, rivolge la sua attenzione a delle considerazioni sull’essenza del tempo, sul suo ruolo nella vita dell’uomo, e sulla sua origine. L’autore utilizza uno stile evocativo che emerge attraverso il rivolgersi direttamente a Dio, inoltre Sant’Agostino d’Ippona dimostra di possedere straordinarie abilità retoriche, alternando espressioni rapide e concise a periodi articolarti e complessi. Un’opera attraverso la quale l’autore, rivolgendosi a Dio, racconta la sua vita e in particolare modo la storia della sua conversione al Cristianesimo.

Il pensiero di Sant’Agostino d’Ippona

Nella filosofia di Sant’Agostino d’Ippona fede e ragione non sono in contrapposizione, ma estremamente legate l’una all’altra. Un rapporto di reciprocità che è ben spiegato attraverso il motto: «crede ut intelligas (credi per comprendere) e intellige ut credas (comprendi per credere)». Egli è infatti il primo filosofo che fa della teologia il problema dell’uomo: il suo scopo principale è quello di conoscere Dio e l’anima.

Per Sant’Agostino d’Ippona, la verità risiede in Dio, che è perfetto e immutabile. Anche nell’uomo stesso esistono delle verità che possono essere considerate parziali, le quali però non possono provenire dall’esperienza e dalle sensazioni, per loro natura mutevoli e fallaci, ma devono provenire direttamente da Dio che illumina l’intelletto umano con dei criteri immutabili di giudizio: le idee attraverso le quali l’uomo conosce il mondo. Secondo Sant’Agostino, per intraprendere la ricerca di Dio, l’uomo deve necessariamente interrogarsi sulla sua stessa natura e arrivare a comprenderla: essendo gli uomini immagine di Dio hanno anche essi una natura trinitaria, in quanto esistono, conoscono, e amano. La natura trinitaria dell’uomo si riflette anche sulle facoltà che lo caratterizzano e che sono la memoria, l’intelligenza e la volontà.
Sant’Agostino d’Ippona riteneva che la corrispondenza tra la natura umana e quella divina permettesse all’uomo di trovare Dio attraverso una ricerca interiore. Tuttavia, l’uomo è composto anche di materia e può decidere di vivere secondo lo spirito, o di vivere secondo la carne allontanandosi dall’essere e abbandonandosi al peccato. A tal proposto, emerge una piccola curiosità riguardo la vita di Sant’Agostino, il quale si convertì al cristianesimo solo a 32 anni. Prima di quel momento, aderì al manicheismo e condusse una vita non priva di vizi: a 17 anni avviò una relazione illecita con una concubina che rimase con lui per 15 anni e dalla quale ebbe anche un figlio, Adeodato.

Sant’Agostino d’Ippona è stato e continua ad essere una figura cruciale per la storia del cristianesimo (e per Petrarca), le sue opere, le migliaia di lettere attestano la forte influenza del suo pensiero nella cultura occidentale.
«Non uscire da te stesso, rientra in te: nell’intimo dell’uomo risiede la verità».

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia.

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